"Il Forteto cambia nome: è un dovere morale"

Il presidente Izzo annuncia la storica svolta all’assemblea dei soci della cooperativa: "Un macigno difficile da sopportare"

Izzo

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Firenze, 2 luglio 2021 -  «Non ho mai pensato che la lunga storia del Forteto possa essere identificata solo con le vicende giudiziarie, ma oggi la cooperativa è altro, anche rispetto agli obiettivi che persegue, e ha davanti una storia che devono scrivere le nuove generazioni. Da questo punto di vista quel nome rappresenta un macigno difficile da sopportare". E’ quanto ha detto nei giorni scorsi, in occasione dell’assemblea della cooperativa per l’approvazione del Bilancio, il presidente Maurizio Izzo. Spiegando che ora la discussione sarà portata nella prossima assemblea. E aggiungendo: "Ormai di questa cosa fuori dal Forteto si parla da anni. Nessuno può dire che non è pronto a questa discussione. Io come presidente mi sono esposto e ora vedremo".

Contattato dalla nostra redazione, spiega come è arrivato a questa proposta. "Non è – afferma – un’esigenza commerciale; quanto un dovere morale, specie nei confronti dei nuovi soci". E aggiunge: "Mantenendo questo nome mettiamo sulle loro spalle un fardello che non meritano". Spiega: "Ormai nella cooperativa i soci fondatori sono rimasti in pochi, che naturalmente non hanno riportato alcuna condanna. Solo nell’ultimo anno sono usciti diciassette vecchi soci e ne sono entrati undici di nuovi". E c’è anche un altro aspetto, aggiunge Izzo. "Negli ultimi tre anni abbiamo distribuito due milioni in risarcimenti. In tanti dicono che è un miracolo se siamo ancora in piedi. E proprio per questo abbiamo chiesto ai nuovi soci di partecipare a una ricapitalizzazione. Non possiamo, allo stesso tempo, chiedere loro anche di essere identificati con Il Forteto". Intanto martedì l’assemblea ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre, che si chiude con un perdita di circa 750mila euro e che rappresenta comunque il miglior risultato degli ultimi quattro anni. Nel 2020, si legge nella relazione, gli effetti della pandemia sono stati pesanti soprattutto sull’export dove le vendite sono calate del 20 per cento, bene invece il mercato nazionale con un +7 per cento. Anche le attività di vendita diretta, che valgono il 20 per cento del fatturato della cooperativa, hanno subito un contraccolpo dovuto alle chiusure imposte dalla pandemia perdendo complessivamente il 3 per cento.

Izzo, riferito alla campagna di ricapitalizzazione della società da parte dei soci lavoratori e conferitori, ha detto che si tratta di "un’iniziativa che si rende necessaria per rafforzare il capitale sociale, ma che ha in questo momento di rinnovamento e profonda trasformazione della società è anche il segno di una ritrovata fiducia da parte dei protagonisti della vita cooperativa". E un auspicio: "Guardando al futuro, Il Forteto punta a una crescita del fatturato già nel 2021 superando la quota di 10 milioni su cui anche nel 2020 si è attestata".