Rifiutò di indossare la mascherina: è in carcere da sei mesi

Firenze, reagì alle contestazioni della Municipale. Ha poi violato gli obblighi di firma: da gennaio è rinchiuso a Sollicciano

Un momento dell'arresto, il 2 novembre 2020

Un momento dell'arresto, il 2 novembre 2020

Firenze, 3 giugno 2021 - Condannato a otto mesi per aver reagito ai vigili urbani che lo invitavano a indossare la mascherina. Da sei è in carcere. Proprio così: nell’Italia che si sgomenta per la liberazione del killer, mafioso e pentito, Giovanni Brusca, o per le scenate virali in aereo, c’è chi, da incensurato, sta scontando praticamente per intero la sua pena per un errore non proprio imperdonabile.

Certo David, 31 anni, cittadino italiano, un passato da modello, ci ha messo anche del suo: ha violato ripetutamente l’ordine del giudice di presentarsi a firmare in caserma, e il tribunale ha ritenuto che il suo comportamento "trasgressivo e inaffidabile" potesse essere cautelato soltanto con la detenzione, visto che non avendo una dimora stabile (abitava a casa della persona con cui aveva una relazione), non sono risultati congrui neppure gli arresti domiciliari.

Cos'è accaduto

Chi bazzica i social network, magari si ricorderà anche il video, che per qualche ora, dal 2 novembre scorso, frullò sugli smartphone a suon di condivisioni. Protagonisti di diversi secondi di riprese, questo giovannotto sulla trentina , tratti orientali come uno dei due genitori e look alla moda , con alcuni agenti della polizia municipale di Firenze. Si stavano attorcigliando in un corpo a corpo condito da urla e minacce che, nonostante l’atmosfera da lockdown, richiamò i passanti e tra questi l’autore del video.

"Era già stato multato due volte per il mancato uso della mascherina, ma stamani ha reagito violentemente al controllo della Polizia Municipale e per lui è scattato l’arresto", informò qualche ora più tardi l’ufficio stampa di Palazzo Vecchio.

"Il fatto è accaduto nella tarda mattinata nella zona di piazza della Repubblica. Gli agenti presenti hanno notato un giovane che camminava senza mascherina e si sono avvicinati per invitarlo a indossarla. Questi prima ha ignorato i richiami degli agenti, poi è passato agli insulti e alle minacce. Alla richiesta di documenti, si è rifiuto di fornire le generalità e alla fine, arrivati i rinforzi, ha cercato di ribellarsi ai controlli prima spintonando un agente poi prendendone un altro per il collo. Alla fine è stato bloccato e portato al comando per gli atti del caso. Il giovane, risultato irreperibile e noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per rifiuto di generalità, minacce, resistenza e lesioni".

Il processo

David passò una prima notte in cella di sicurezza. Il processo (con rito abbreviato) venne rinviato al 25 novembre, e il giudice gli applicò una robusta doppia misura: l’obbligo di dimora nel Comune di Firenze e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Dal primo dicembre, non si è più presentato, dopo esser mancato ad altri appuntamenti quotidiani di novembre, una decina in tutto. "Totale spregio nei confronti delle prescrizioni a lui imposte", "inaffidabilità", "mancanza di senso della legalità", "non risulta aver dato segni concreti di resipiscenza", ha scritto il giudice Pier Francesco Magi.

Dunque, carcere. L’ordine di carcerazione è del 4 gennaio. Da quel giorno, è detenuto. Uscirà il 31 agosto alla fine della pena diventata nel frattempo definitiva. A meno che l’avvocato che ha appena assunto la sua difesa, Sabrina Del Fio, non riesca a far cambiare idea alla sorveglianza.