La Fiorentina è un cantiere troppo aperto, ora il mercato

Poco gioco, gol evitabili, Amrabat flop da centrale, una squadra che lotta ma non cresce: il 3-0 contro la Juve sembra un ricordo

Lazzari sovrasta di testa Biraghi e offre l’assist a Caicedo

Lazzari sovrasta di testa Biraghi e offre l’assist a Caicedo

Firenze, 7 gennaio 2021 - Il cantiere viola è sempre aperto, le luci restano accese anche di notte però non ci si schioda dall’idea che la squadra sia in eterna fase di costruzione. E la vittoria per 3-0 contro la Juve? Quella sera il cantiere sembrava una suite, partite del genere possono cambiare il senso di una stagione. Possono. Ma sembra che non sia così, anche se Prandelli ha visto una "grande prestazione" sono troppe le tessere che non sono al loro posto. Resta una netta impressione di provvisorietà: Amrabat centrale ha confermato i propri limiti nel ruolo, Pezzella ha avuto subito una grave indecisione su Caicedo, Bonaventura e Castrovilli non hanno spinto come avrebbero dovuto, Biraghi si è riproposto con gravi disattenzioni difensive, Quarta è stato preferito a Milenkovic per "scelta tecnica", l’idea di proporre gioco non ha offerto occasioni a Vlahovic, che ha trovato beneficio dall’ingresso nel finale di Callejon e Kouame quando la Fiorentina verticalizzava. Aggiungiamoci il kappaò di Ribery (rotula bloccata). Insomma: tanto lavoro e non si vede un obiettivo concreto mentre la classifica ricorda che il terz’ultimo posto è vicino.

Sta nel frattempo prendendo la mira il mercato viola, che come quello delle altre squadre dovrà orientarsi nella nuova realtà post pandemia: in genere tanti giocatori da piazzare altrove _ la Fiorentina ne ha 28 in rosa _ pochi soldi, tendenza a rimandare gli affari per valutare le mosse degli altri e strappare un prezzo migliore in entrata o in uscita.

Pradè sa che dovrà sfoltire anche perché gliel’ha chiesto apertamente Prandelli, la proprietà gli ha assegnato libertà di manovra a prescindere dalle uscite in presenza di occasioni favorevoli. Un gioco di equilibri che ha una variabile da non sottovalutare: a prescindere dalle intenzioni della Fiorentina, non è affatto scontato che giocatori di livello medio alto accettino le offerte viola. Il decollo sportivo della nuova proprietà non dà ancora garanzie a chi ha mercato e ambizioni di frequentare l’Europa, perciò dovrà essere davvero convincente Pradè per pilotare le trattative in modo funzionale alle esigenze della Fiorentina. Anche perché Prandelli, che parla con equilibrio ma staglia i concetti, ha chiarito che sarebbe un errore sostituire gli scontenti della Fiorentina con altri giocatori poco utilizzati altrove. Perché, certamente molto più dei nomi, la Fiorentina ha bisogno di riempire ruoli strategici.