Perugia, 15 novembre 2021 - Torna a farsi sentire l'urlo disperato di Prende Dodaj, la madre di Maringleno, il carpentiere di 25 anni di origine albanese morto il 18 novembre 2011 dopo essere precipitato dal tetto di un’azienda di Narni dove stava installando un pannello. La donna questa mattina intorno alle 10 si è incatenata alla Fontana Maggiore in Piazza IV Novembre per “chiedere di nuovo giustizia” alla magistratura.
La storia
“Devo sapere - racconta - come, dove e perché è morto mio figlio”. La signora Prende (con lei c'è anche il marito Franco Antonietti) ha appeso un cartello con due foto agghiaccianti, che le sarebbero state "fornite dalla Magistratura", dice : ritraggono il figlio morto, nudo steso a terra con alcune bende. "Mio figlio - si legge nel cartello - è stato seppellito a mia insaputa. La Magistratura non mi ha mai ricevuto. Vergogna della difesa. Vi ho pagato, ho firmato per la paura. Mio figlio è stato aperto da vivo sulla tavola della Tac... è stato umiliato. E' morto in uno sgabuzzino". La donna, che in passato ha già intrapreso per due volte lo sciopero della fame, chiede di fare luce sui soccorsi e sulle cure prestate al giovane all’ospedale di Terni. Secondo le sue testimonianze, il figlio sarebbe "stato vittima di un caso di malasanità". Dopo avere presentato a novembre una denuncia-querela alla procura con contestuale nuova richiesta di riapertura delle indagini (già più volte archiviate) a carico del personale sanitario, la donna ha scritto anche al ministro della Giustizia. Ad ascoltare le ragioni della protesta, oltre ad alcuni passanti, anche il comandante della Municipale, il colonnello Nicoletta Caponi, e l'assessore alla protezione civile Luca Merli.
Silvia Angelici