Femminicidi, terapia choc a scuola. "Noi alunni diciamo no mostrando le armi dei delitti"

Teatro a tinte forti per il progetto che ora vola a Roma

Terapia choc anti-aggressioni a scuola

Terapia choc anti-aggressioni a scuola

Lucca, 17 maggio 2019 - Terapia choc anti-aggressioni. Ha fatto il salto di qualità il progetto, sviluppato dagli istituti Machiavelli-Civitali e dal Fermi-Giorgi, «E’ finito il tempo di violare». Scene agghiaccianti sul palco del San Micheletto, ieri mattina, per rappresentare e al tempo stesso esorcizzare la violenza contro le donne. Hanno sfilato, in un’agghiacciante sequenza, i ragazzi che hanno impersonato i partner violenti: su un cuscino hanno mostrato l’arma del crimine, con cui avevano appena aggredito, per fortuna solo sulla scena, la propria ragazza. Una siringa che era servita per iniettare il veleno letale, una corda, una pistola, un coltello. Armi mostrate come un trofeo, parole calibrate, gestualità puntuale. Simulare un’uccisione ha lasciato il segno, anche in loro, oltre che negli spettatori tutti. Una rappresentazione teatrale, coordinata dal regista Satyamo Hernandez, a tinte fortissime. E che adesso, come è stato ufficialmente comunicato dalla commissione parlamentare che si occupa di femminicidi, è stata chiamata in trasferta nella capitale: a breve, data ancora da comunicare, sarà rappresentata a Roma.

Un altro dei momenti toccanti, dove non è servita neanche una sola parola per dire e dirsi tutto, è stato l’abbraccio degli studenti alle mamme (foto sopra) delle due giovani che hanno perso la vita per mano del loro partner: le ex studentesse del Machiavelli Alessandra Biagi e Anastasia Stanewich. Gli studenti hanno donato un mazzo di fiori ai genitori che, tra l’altro, sostengono il progetto «E’ finito il tempo di violare». C’era anche la dirigente della Squadra Mobile della Questura, Silvia Cascino. «Parlate dei problemi che vi toccano o che sapete che toccano gli altri – è stato il suo accorato, e applauditissimo appello –. Noi della polizia non siamo pronti solo a reprimere ma anche e soprattutto a formare e a prevenire. Anzi, non sapete la soddisfazione che proviamo quando riusciamo a risolvere questi problemi che possono essere l’antefatto di aggressioni. Molto più di quando acciuffiamo il ladruncolo». All’evento era presente anche Daniela Melchiorre, in rappresentanza della Società Medico Chirurgica Lucchese, i presidi dei due istituti che hanno realizzato il progetto, Iolanda Bocci (Polo Machiavelli) e Massimo Fontanelli (Polo Fermi), la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Donatella Buonriposi e il vicario Duccio Di Leo, la dirigente del settore pubblica istruzione della Provincia Rossana Sebastiani, il vicepreside del Machiavelli Tiziano Fulceri, che ha seguito dei brani musicali, l’assessore Ilaria Vietina.

E, non ultimo, l’ispettore capo della Questura di Lucca Massimo Sodini che da sempre è in prima linea con gli studenti e non solo per affrontare temi come il cyberbullismo, lo stalking, la violenza in famiglia. I ragazzi hanno messo a frutto quello che hanno imparato in classe, rappresentandolo in efficace sintesi, e spiegandolo, nei cartelloni con cui identificavano le tipologie di aggressore. Artefici del successo dell’iniziativa le insegnanti referenti del progetto Tiziana Bianchini, Francesca Stefani e Paola Paoli.

L.S.