Campi Bisenzio (Firenze), 3 novembre 2022 – La vertenza ex Gkn di Campi, ora Qf di Francesco Borgomeo, si trova in una “preoccupante” fase di stallo. E’ quanto emerge al termine dell’incontro odierno al Ministero del Made in Italy e delle Imprese (ex Mise). Una situazione dovuta sostanzialmente all’assenza di una vero e proprio piano industriale, mancanza che è oggetto di scontro tra proprietà e lavoratori (e organizzazioni sindacali). Per cercare di superare le divergenze, la Regione Toscana sta cercando una mediazione e, infatti, l’incontro fiume di mercoledì 2 novembre – guidato da Valerio Fabiani, consigliere di Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali - voleva essere l’occasione per arrivare al tavolo Mise di oggi con una soluzione concreta e condivisa. Cosa che non è avvenuta. Il Mise, infatti, ha chiuso l’incontro proponendo alla proprietà di dotarsi di un advisor indipendente che la supporti nella ricerca di eventuali investitori e ha chiesto se fosse disponibile a un cambio di governance proprio per cercare di ritrovare un dialogo più costruttivo. Se la proprietà ribadisce l’importanza del progetto E-Drive, i sindacati invocano un intervento diretto del Mise. Da segnalare l'assenza all'incontro al Mise della Rsu, una precisa scelta dopo l'incontro in Regione del 2 novembre. La mediazione della Regione “Per stessa ammissione dell'azienda, il piano industriale non può essere messo sul tavolo. L’assenza di questo elemento impedisce al momento il possibile intervento di Invitalia e al contempo non consente il confronto necessario per l’ammortizzatore sociale. In queste settimane poi abbiamo anche saputo che Qf è uscita dal Consorzio Iris Lab” riassume Fabiani secondo cui questi nuovi fatti determinano una “fase diversa”. Ricordando che nella riunione del 2 novembre con sindacati, Rsu, istituzioni, l’azienda ha comunicato che c’è bisogno di intervenire sull’accordo di gennaio, per prolungare la cosiddetta ‘fase ponte’, Fabiani ha fatto una proposta. “Nel tentativo di mediazione, ci siamo detti disponibili a portare questa richiesta qui oggi, al tavolo Mise, ma abbiamo detto che la fase ponte oltre a cambiare nei tempi deve cambiare anche nel metodo”. Ovvero “l’azienda si deve mettere realmente a disposizione di un progetto collettivo, con la regia delle istituzioni, anche relativamente a un'attività di advisoring di supporto e scouting finalizzata all'individuazione di ulteriori possibili investitori” dice Fabiani. E su questo concorda anche il Mise visto che nell’incontro odierno ha chiesto a Qf la disponibilità a individuare un advisor indipendente condiviso e anche un cambio di governance. Secondo Fabiani serve “recuperare uno spirito diverso: certo si tratta di capire se c'è effettivamente la volontà, che da parte nostra non è mai mancata. Nel confronto del 2 novembre non ci siamo limitati a esprimere richieste, abbiamo anche provato ad assumerci le nostre responsabilità e perfino quelle che poi, in fondo, tutte nostre non sono. Ci attendiamo che lo facciano anche l’azienda e naturalmente il Mise. La situazione è preoccupante”. La Fiom: “Ennesima fumata nera, il tempo è scaduto” Grande preoccupazione la esprime anche la Fiom. “Dopo l'incontro di ieri, richiesto dalla Rsu durato 12 ore, anche oggi da Qf registriamo la continua incapacità a presentare un piano industriale e soluzioni condivise” dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil, e Stefano Angelini della Fiom-Cgil di Firenze. “Qf continua a girare attorno alla problematica dell’agibilità del sito, che essa stessa sa di essere inesistente. Anche la proposta del Mise di nominare una nuova governance, in discontinuità con l’attuale e individuare un nuovo advisor in condivisione con il sindacato, è stata respinta” dicono i due sindacalisti. Per la Fiom è il Mise a dover intervenire al più presto: “Il Mise deve prendere atto che l’azienda è incapace di fare ciò che è previsto dall’accordo di gennaio, firmato da tutte le parti. Il Mise ed Invitalia devono intervenire, valutando ogni azione straordinaria compresa l’entrata in equity. Occorre trovare una soluzione che passi anche per la messa a disposizione a Qf di progetti pubblici o privati che possono arrivare anche dalla Regione Toscana, che su questo deve svolgere un ruolo”. La Uilm: "Il processo di reindustrializzazione rischia di naufragare” “Purtroppo temiamo che stia per naufragare definitivamente il progetto di reindustrializzazione da parte di Qf del sito fiorentino ex Gkn” dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive. E aggiunge: “Chiediamo al Ministero di farsi parte attiva per trovare i potenziali investitori che possano finalmente intervenire per rafforzare il progetto di rilancio e pensiamo che potrebbe essere decisivo un diretto coinvolgimento di Invitalia o di altro ente economico in mano pubblica”. La Uilm, dopo 16 mesi di vertenza “e, in mancanza di un intervento risoluto da parte del Ministero”, teme che “siano a rischio sia la continuità retributiva per i lavoratori sia il futuro industriale del sito”. La posizione della proprietà “L’E-Drive è un progetto di straordinaria prospettiva, noi continuiamo a sperare di poterlo realizzare a Firenze. Abbiamo urgenza di partire con le attività propedeutiche al progetto e quindi serve la piena agibilità dello stabilimento. Dietro la foglia di fico dell’assemblea permanente però si nasconde una vera e propria occupazione della fabbrica che rischia di vanificare il tentativo di continuità industriale di Campi” è il commento post tavolo di Qf.