Livorno, la svolta dopo tanti no. Nascerà il primo market Esselunga

Nell’area ex Fiat la struttura voluta da Caprotti, il«patron»scomparso

L’interno di un supermercato Esselunga, presente con molti punti vendita in Toscana

L’interno di un supermercato Esselunga, presente con molti punti vendita in Toscana

Livorno, 7 dicembre 2018 - Sarà un momento senza mezzi termini ‘storico’ quando, probabilmente a inizio estate prossimo, il primo supermarket esselunga aprirà i battenti a livorno. Al taglio del nastro non ci sarà però Bernardo Caprotti, l’ex patron del marchio milanese che così tanto aveva voluto lo sbarco nella ormai ‘ex-città più rossa’ della toscana. Qui, nell’enclave massima della sinistra e delle sue molte declinazioni, sembrava impossibile per un marchio così poco affine a certe logiche tipiche invece del mondo cooperativo conquistare un posto in prima fila. Invece, è successo davvero. Per merito dell’azienda – da anni ferma nel suo interesse per Livorno – e per merito del primo sindaco non targato pd-ds-pds-pci: Filippo Nogarin, eletto quattro anni fa con il m5s.

L’idea di Esselunga di aprire uno ‘store’ a Livorno si perde sul finire del secolo scorso. Quando nella città labronica s’inizia a parlare di una nuova pianificazione urbanistica per quella che oggi è la zona commerciale del Parco del Levante. Una vasta distesa di negozi, supermercati e affini che faceva gola a tanti. Caprotti si fa avanti e come lui anche la Coop, ne nasce uno dei tanti duelli fra la grande distribuzione privata e quella cooperativa che in questo angolo di Toscana ha quasi sempre visto prevalere la seconda. Così successe anche a Livorno e ancora oggi c’è un mega supermercato Coop al Parco del Levante. Comunque, fu uno scontro durissimo e Caprotti ne trasse ampio materiale per il suo libro ‘Falce e Carello’ in cui denunciava la «prepotenza» delle coop rosse in Toscana e a Livorno in particolare.

Una seconda occasione per Esselunga si crea quando l’amministrazione livornese inizia a pensare a un piano di recupero per la cosiddetta area ex-Fiat di viale Petrarca. L’idea iniziale è di farci appartamenti, perciò il consiglio comunale – allora a maggioranza di centrosinistra – avvia l’iter per un nuovo piano strutturale. Si apre un percorso lungo e complicato durante il quale la città cambia colore politico: dall’eterno rosso della filiera Pci-Pd al giallo dei cinque stelle. Sulla poltrona di sindaco ad Alessandro Cosimi succede Nogarin, il quale fra i primi impegni prende proprio quello di condurre in porto l’operazione-Esselunga, modificando la previsione urbanistica per l’area ex Fiat: da maxi lottizzazione a zona commerciale e permettere così, finalmente, l’insediamento del colosso della grande distribuzione a Livorno.

Adesso, a legislatura quasi terminata, ci siamo. I permessi per costruire saranno rilasciati nei primi giorni del 2019. Dopodiché i lavori potranno partire per quello che si annuncia come uno dei supermercati più moderni di Italia. Quattromila metri di superficie, 800 posti auto e un mega parco; un enorme fronte tutto in vetro e un avanzato sistema di gestione della temperatura con impatto bassissimo sull’ambiente. Ma soprattutto darà lavoro a 140 persone e nella fase di realizzazione occuperà il più possibile maestranze locali. Esselunga ha anche firmato un accordo con i commercianti del posto in modo da non ‘ammazzare’ le piccole attività, ma anzi valorizzarne i prodotti tipici e le produzioni di pregio. Non finisce qui, perché la società per cinque anni sarà main sponsor della città portando nella casse pubbliche 857mila euro da ripartire fra attività culturali e interventi di sistemazione, manutenzione e arredo urbano.