Esplosione nella notte, due morti, famiglia distrutta nella palazzina sbriciolata

Terrore all'Elba sulle vacanze: una fuga di gas alla base della tragedia. Tre i feriti. Le fiamme li hanno colti nel sonno

La casa a sinistra com'era, a destra dopo l'esplosione

La casa a sinistra com'era, a destra dopo l'esplosione

Portoferraio (Livorno), 23 luglio 2019 - Ci sono ancora i panni stesi nel giardino della casa. Alcune biciclette sono lì parcheggiate insieme a un motorino. Tutto è coperto di polvere, macerie e morte nella palazzina di via De Nicola a Portoferraio.

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Una fuga di gas ha fatto esplodere tutto alle 4.45. In pochi secondi una famiglia è stata distrutta. A piano terreno tre feriti: Alberto Paolini e Silvia Pescatori, anziani coniugi che in questi giorni avevano ricevuto la visita della figlia Lisa, che vive fuori.

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Tutti e tre sono feriti e sono stati trasportati in ospedali toscani. Al primo piano sono morti Silvano Pescatori, 68 anni, fratello di Silvia e la moglie di lui, Grazia Mariconda, 75 anni. Il primo è stato trovato quasi subito tra le macerie, la donna invece a otto ore dall'accaduto. Non hanno avuto scampo: il tetto è crollato loro addosso, facendo implodere il primo piano. 

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Immediati i soccorsi: i vigili del fuoco sono in una caserma poco lontano e hanno sentito con le loro orecchie il terribile boato. Insieme a loro le ambulanze del 118. Tremenda la scena che si è presentata ai primi soccorritori.

Andrea Ferrari, che vive in un'altra porzione della villetta con moglie e figlio, è miracolato. E' stato lui a uscire per primo di casa e a vedere la famiglia Paolini: "Erano stati tutti proiettati in giardino dall'esplosione - dice -. Avevano ferite e ustioni, abbiamo aiutato per quanto abbiamo potuto, poi sono arrivati i vigili del fuoco". 

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Inizia la triste conta di chi manca all'appello in quell'inferno di macerie. La famiglia Paolini viene portata in ospedale a Cisanello, al reparto grandi ustionati. Silvano Pescatori, un passato da bancario, originario di Portoferraio, viene ritrovato di prima mattina.

 

Era in camera da letto, probabilmente non si è neanche accorto dell'esplosione. E' data per dispersa la moglie. Iniziano le ricerche con reparti specializzati dei vigili del fuoco e il nucleo cinofili.

Oltre quaranta uomini, arrivati un po' da tutta la Toscana. Viene tirato su con tutta la delicatezza possibile il tetto imploso attraverso una gru. La manovra riesce, a quel punto possono iniziare le ricerche tra le macerie anche con l'aiuto dei cani. Alle 12.20 il segnale, il corpo di Grazia Mariconda viene ritrovato senza vita. Anche lei a quell'ora stava dormendo.

Vengono sequestrate le bombole di gas, che potrebbero aver causato la fuga della sostanza e quindi l'esplosione. Sequestrata anche l'area della palazzina. Ci sarà da capire, da valutare come e perché l'aria si è saturata fino a far partire l'esplosione.

"Una coppia molto affabile, li abbiamo sentiti pochi giorni fa", dice una vicina dei coniugi morti. Erano entrambi pensionati, abitavano a Livorno e appena potevano venivano all'Elba per qualche giorno di villeggiatura. All'alba di martedì un tragico destino, un tragico appuntamento con la morte.