Esami e visite mediche in Toscana, le attese si riducono. Ma preoccupa la chirurgia

Due anni di pandemia e variante Omicron quest’anno hanno fatto accumulare 37mila interventi da smaltire

Liste d'attesa in miglioramento in Toscana

Liste d'attesa in miglioramento in Toscana

Firenze, 27 luglio 2022 - Migliorano i tempi d’attesa per visite ed esami in Toscana. Grazie anche al contributo dei privati inseriti nel sistema per l’abbattimento delle liste. Ma purtroppo è la chirurgia ora a preoccupare di più. Non solo nei mesi più duri della pandemia, durante il lockdown si sono accumulati interventi da smaltire, ma anche nel 2021 e nei primi tre mesi di quest’anno, quando la variante Omicron ha messo fuorigioco centinaia di operatori sanitari contemporaneamente e riempito nuovamente gli ospedali di pazienti positivi, ritardando lo smaltimento dei 37mila interventi chirurgici accumulati.

Per tutte le visite specialistiche i tempi migliorano: nel periodo 1-15 luglio è salita a 78,6% la percentuale di visite effettuate entro i tempi massimi previsti dalla legge (rispetto al 74% del periodo 16-30 giugno). Particolarmente buono il risultato per la visita cardiologica, che era una delle bestie nere della sanità toscana per le attese fuori controllo, con volumi enormi, che arriva al 79,3%, arrivando dal 75,3, con un trend in aumento costante da marzo, quando la richiesta era soddisfatta al 59,6%. In miglioramento cos tante anche i tempi d’attesa per tutti gli esami di diagnostica: l’87% rientra nei tempi di garanzia (nel periodo 1-15 luglio), arrivando dall’80,3% del periodo 16-30 giugno. In particolare risonanze: da 74,4% a 81,7%, Tac da 87,2% a 90,7%, ecografie da 79,6% a 89,9%.

Sarà anche l’effetto vacanze? La diminuzione della pressione della domanda sicuramente permette al sistema di rispondere con maggior efficacia.

Ma per la chirurgia non ci sono purtroppo ancora buone notizie. Sono mille al mese gli interventi smaltiti con il piano per il quale il governo ha dato alla toscana 31 milioni di euro. Di questo passo, se va bene, il volume degli interventi chirurgici rimasti in arretrato sarà azzerato fra tre anni. Rispetto ai 37mila interventi accumulati nei due anni e mezzo di Covid, dall’inizio del piano di smaltimento siamo arrivati a 33mila. Il piano straordinario era partito a marzo e puntava ad azzerare l’accumulo degli interventi entro la fine dell’anno.

Per la chirurgia le liste più lunghe sono formate da pazienti che aspettano protesi ortopediche e interventi di chirurgia generale. Tempi d’attesa lunghissimi per operarsi alla prostata. Nei primi sei mesi del 2022 solamente il 38,2% è stato effettuato entro i tempi di garanzia previsti per legge. Gli altri interventi maglia nera: ernia inguinale 57,6% soddisfatto nei tempi, protesi d’anca 67,7%, colecisti 64,3%. E cominciano a peggiorare anche i dati per le attese di interventi oncologici, quelli in classe A: in particolare per prostata e mammella.

A giugno solo l’azienda sanitaria Sud Est è riuscita a ricoverare per l’intervento quasi un numero di pazienti pari a quelli dello stesso mese del 2019, prepandemia: 3.378. Le altre sono tutte in rosso. Alcune, come la Nord Ovest, addirittura peggiorano il dato rispetto allo stesso mese dello scorso anno: con 2.992 interventi contro i 3.119 del giugno 2021 e 3.828 dello stesso mese del 2019. L’Asl Toscana centro migliora rispett o al giugno dello scorso anno ma è ancora sotto del 33,8% rispetto al volume prepandemia, con 3.649 interventi del giugno scorso contro i 5.512 del giugno 2019. Il Meyer è sotto del 42%. careggi in recupero con -16,7%, L’azienda ospedaliera Pisana -16.2%, la Senese -19,4%.