Massa all'attacco, "l’erosione è colpa del porto di Carrara"

A ogni mareggiata le onde divorano la spiaggia. Il turismo teme per il futuro. E i due sindaci dissotterrano l’ascia di guerra

Il mare mangia la spiaggia a Marina di Massa: il fenomeno dell’erosione è implacabile

Il mare mangia la spiaggia a Marina di Massa: il fenomeno dell’erosione è implacabile

Massa Carrara, 28 gennaio 2021 - Massa e Carrara non si sono mai amate. "E’ gente diversa", l’accusa reciproca. Una rivalità che risale alla notte dei tempi. Poi, se vai a ben guardare, sono tante invece le caratteristiche comuni, come gli affari stipulati insieme con le Apuane a fare da collante. Ora però siamo di nuovo sull’orlo di una guerra che coinvolge i sindaci, gli industriali, i balneari, gli ambientalisti e i tanti turisti che d’estate affollano il litorale apuano. Il motivo del contendere? L’erosione della spiaggia, a Marina di Massa, che ha raggiunto livelli inaccettabili e preoccupa tutto il settore turistico della zona. Ma forse sarebbe meglio dire che al centro della guerra c’è il porto, a Marina di Carrara, che a detta dei massesi (e non solo loro) è il responsabile dell’erosione.

La storia è vecchia. Il primo ampliamento del porto, che ha portato alla perdita di un centinaio di metri di spiaggia in poco tempo, risale ai primi anni Settanta. Quindi di nuovo nel 2002. Il fatto nuovo è che ci sarebbe, e il condizionale è d’obbligo, un piano per ampliare ulteriormente il porto, creando uno scalo turistico a fianco del commerciale. I balneari massesi e gli ambientalisti, in primis i Paladini Apuoversiliesi, hanno lanciato l’allarme nel timore, ma per loro è certezza, che possa rappresentare il colpo di grazia alla costa apuana.

Ma ecco che entrano in scena i sindaci. Il primo è quello di Massa, Francesco Persiani, della Lega, che sull’ipotesi di ampliamento è andato dritto al... portafoglio. "Vogliono allargare il porto? Bene, che paghino allora le spese del ripascimento (si parla di milioni e milioni di euro)". Come dire che l’erosione è colpa del porto. Apriti cielo. La risposta del sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, dei 5 Stelle, è invece diretta al ’collega’ massese. "Il porto – ha detto – non è a uso esclusivo della città di Carrara ma è una infrastruttura che serve l’intera provincia e non solo. Fin quando non ci si libererà della mentalità di chi guarda solo al proprio orticello, questo territorio non riuscirà mai a sviluppare a pieno le sue potenzialità. Massa già beneficia in termini economici-industriali della presenza dello scalo e lo farà ancora di più in futuro".

Una risposta che ha fatto seguito all’intervento del presidente apuano di Confindustria, Matteo Venturi: "L’erosione – ha affermato – è un problema che sta mettendo a rischio il settore del turismo balneare. Tuttavia è altrettanto vero che il colpevole non è il porto di Carrara e che certo non si può immaginare di eliminare una delle poche realtà infrastrutturali della provincia che dà risultati in termini di crescita e di occupazione".

Basta così? Nemmeno per sogno, perchè nella ’partita’ è entrato anche un altro sindaco, quello di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, che ha attaccato duramente il presidente degli industriali Venturi e soprattutto il porto, difendendo il sindaco di Massa: "Non si possono curare – ha detto Murzi – solo gli interessi del porto di Carrara. Non si tiene conto degli effetti negativi che il porto ha avuto ed ha sull’erosione della costa. Ci sono evidenze scientifiche. L’erosione è ormai a 500 metri dal confine del mio Comune. Qualsiasi altro ampliamento del porto è inaccettabile e da combattere. In 40 miglia nautiche due porti come Spezia e Livorno sono probabilmente sufficienti".