Epatite pediatrica, avviata un'indagine: le cause sono ancora misteriose

A determinare la patologia forse un fattore infettivo-virale. Parla l'esperto del Bambino Gesù, il primario Giuseppe Maggiore

Vaccini

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Roma, 21 aprile 2022 - Le epatiti acute che da gennaio hanno colpito decine di bambini in Europa "sono ancora un mistero". Per questo, spiega Giuseppe Maggiore, primario di epatogastroenterologia e nutrizione dell'ospedale Bambino Gesù, "la società di epatologia ha avviato una survey" in Italia.

Negli ultimi giorni, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l'Ecdc, ha registrato nuovi casi di epatite acuta di origine sconosciuta nei bambini in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna. Numeri che si vanno a sommare agli oltre 70 già documentati nel Regno Unito. In Italia sarebbero 4 i casi rilevati, ma Maggiore frena: "Il quadro è molto aspecifico ed è necessario restare cauti, usare le pinze".

"Il quadro clinico di una epatite pediatrica acuta – sottolinea il primario - non è nuovo, ma in genere i casi sono molto, molto rari". A far scattare l'allerta sono stati alcuni elementi particolari che accomunano i casi: "I numeri, prima di tutto, che sono cinque o sei volte superiori alle attese", dice Maggiore. Poi la fascia di età colpita, "che va dai 3 ai 7 anni, mentre l'epatite acuta che siamo abituati a trattare non ha un target di riferimento", continua l'esperto. Infine, "la gravità dell'episodio. I bambini ai quali è stato diagnosticato questo tipo di epatite vanno incontro a danni al fegato molto importanti, al punto che in alcuni casi hanno bisogno di trapianto". Nessuno di loro, precisa l'epatologo, "aveva fattori di rischio".

Per Maggiore è innegabile che "siamo all'inizio di qualcosa", ma l'origine resta sconosciuta. "La causa più probabile sembrerebbe essere un fattore infettivo-virale. Ma tutti i virus epatotropi conosciuti sono risultati negativi. Quindi potremmo essere di fronte a un virus nuovo, ma è tutto da verificare". Gli scienziati si sono interrogati anche su un possibile fattore di tossicità, ma l'estensione geografica del fenomeno rende l'ipotesi estremamente difficile. Escluso quasi del tutto un collegamento con il Covid "sia perché è improbabile assistere ad un fenomeno simile dopo due anni di pandemia, sia perché i danni epatici provocati finora dal coronavirus sono sempre stati contenuti".

"Nessuna speculazione" infine "sul vaccino: la fascia colpita è proprio quella che non è vaccinata o è solo parzialmente immunizzata". Per l'esperto dunque: "Non resta che stare alla finestra e studiare l'evoluzione, semmai ci sarà”. Maggiore raccomanda alla comunità medica la massima attenzione riguardo i casi di epatite pediatrica. Quanto ai timori dei genitori, i sintomi sono molto riconoscibili: "L'epatite acuta si manifesta con febbre e disturbi gastrointestinali, ma soprattutto il bambino assume un colore giallo", afferma Maggiore. Nei casi diagnosticati "ci sono state guarigioni spontanee, nelle quali gli epatociti si sono rigenerati. In altri casi invece il fegato non è riuscito a recuperare il danno e si è reso necessario un trapianto", conclude Maggiore.