Ema Stokholma vince il Premio Bancarella con "Per il mio bene"

La dolorosa autobiografia della famosa dj e conduttrice radiofonica ha trionfato alla 69esima edizione del premio

Ema Stokholma

Ema Stokholma

Pontremoli (Massa Carrara), 19 luglio 2021 - È Ema Stokholma la vincitrice della 69esima edizione del Premio Bancarella con il libro ‘Per il mio bene’ (HarperCollins), che ha ottenuto 140 voti. I librai indipendenti, che costituiscono l'originalità dello storico riconoscimento letterario, hanno scelto la vita complicata, difficile, costellata di abusi e carica di eccessi di Morwenn Moguerou, in arte Ema Stokholma, 37 anni. Da nota e amata conduttrice radiofonica a vincitrice del Premio Bancarella, i votanti hanno saputo "cogliere la dolcezza di questa ragazza che si racconta descrivendo tutte le pagine più delicate e personali della sua vita". 

Nel libro ‘Per il mio bene’, Morwenn ha pochi anni, cinque, sei. E nulla le fa paura al mondo quanto sua madre. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe elargirle amore e protezione, è un mostro di violenza e di odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima.

A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande. Proverà a fuggire, ma la società non lascia che una bambina così piccola si allontani dalla madre, e tutti sembrano voltarsi dall'altra parte davanti alle minacce, ai lividi. Aspettando e pregando per una liberazione, Morwenn imparerà a mettere su una corazza, fino al momento in cui riuscirà davvero a scappare dal mostro e intraprendere il percorso, fatto di tentativi ed errori, che la porta a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica.

Per la prima volta Ema Stokholma racconta il suo passato, il tempo in cui il suo nome era ancora Morwenn Mogerou. E riesce a raccontare il dolore, la follia, il male, con una voce semplice e armoniosa, che colpisce il lettore al cuore e tocca le corde più profonde e vere dell’anima. Il racconto vivido e lacerante di un'infanzia nell'abisso, ma anche di come da quell'abisso la bambina ha saputo riemergere, diventando la giovane donna di successo che oggi si chiama Ema.

La classifica definitiva ha visto piazzarsi al secondo posto ‘La cena degli dei’ di Marino Bartoletti (Gallucci) con 93 voti; terzo posto a pari merito con 79 voti per ‘Io sono la strega’ di Marina Marazza (Solferino) e ‘Non salvarmi’ di Livia Sambrotta (Sem); a seguire "Arte è liberazione" di Tomaso Montanari e Andrea Bigalli (Edizioni Gruppo Abele), con 65 voti, e "La ballata della città eterna" di Luca di Fulvio (Rizzoli), con 51 voti.  La proclamazione della vincitrice si è svolta nella serata di domenica 18 luglio in piazza della Repubblica a Pontremoli, in provincia di Massa Carrara, come da tradizione, assai affollata seppur nel rispetto delle norme anti-Covid vigenti. Fra le personalità presenti il parlamentare Cosimo Maria Ferri, 'padrone di casa', il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, e i sindaci di Pontremoli, Città del Libro, di Mulazzo, Culla dei librai, e del vicino Comune di Filattiera. "Un'edizione emozionante con interpreti di prim'ordine, una commossa Ema Stokholma che rende merito a un grande lavoro di selezione ed organizzazione del premio. Ci rivedremo nel 2022 quando festeggeremo i 70 anni di questo meraviglioso premio", ha commentato il presidente della Fondazione Città del Libro, Ignazio Landi.