Verso le elezioni, "alle urne insieme contro la destra". Ma il M5S dice no a Rossi e al Pd

Toscana, cade nel vuoto la proposta del governatore per vincere la sfida contro la Ceccardi

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Firenze, 25 giugno 2020 - Fuori tempo massimo. La proposta del governatore Enrico Rossi è irricevibile dal Movimento 5Stelle toscano. Non c’è più possibilità per un percorso comune (Pd più grillini) sull’asse di governo nazionale anche per le elezioni regionali al fine di "battere il nemico comune: la Destra" come ribadisce il presidente toscano.

Irene Galletti, consigliera regionale pisana, uscita vincitrice dalla consultazione del Movimento 5Stelle quale candidata alla presidenza toscana, non ci sta: "Enrico Rossi e il Pd oggi tornano alla carica, ma commettono un doppio errore strategico: da un lato legittimano una candidata quale è Susanna Ceccardi. Una persona che fa politica per un like in più su Facebook e non certo per il bene dei cittadini. C’è un abisso culturale, valoriale e tematico che mi divide da lei e da chi rappresenta. Gli elettori di destra, la destra liberale, sono ben più seri di come lei vuole dipingerli e mi auguro che disertino in massa le urne".

E ancora: "L’altro errore, questa volta tutto di Rossi, è quello di far credere agli elettori che in Toscana si giochi una battaglia sui valori. Non è così: sono elezioni amministrative e la sfida è sulla visione della Toscana del futuro. E la nostra è alternativa a quella di Italia Viva e opposta a quella della Lega. C’è una prateria oltre il duopolio Lega-Pd. Chi non lo vede usa lenti ormai appannate, mentre noi intendiamo rappresentare esattamente chi crede che, per la Toscana, un passo in più sia davvero possibile".  

Rossi, l’ultimo comunista del Pd, ieri aveva rilanciato una sinergia di intenti. "Auspicare che la sinistra sia unita e che alle regionali sia alleata con il M5Stelle – ha detto – non significa annacquare l’identità del Pd. Significa prendere atto con realismo che il sistema elettorale per le regionali è maggioritario e che ormai da tempo il secondo turno, che credo esista solo in Toscana, finisce per favorire la destra". Insomma il governatore è andato lungo il solco del segretario Zingaretti preoccupato che le Regionali possano mettere in discussione il progetto del sostegno al Conte bis.

E Rossi aggiunge: "Sarà dura per i 5 Stelle dover riconoscere che tra destra e sinistra ’tertium non datur’, ma prima lo faranno e meglio sarà per loro e per tutti". Rossi guarda oltre la Toscana? Probabile. Laddove Italia Viva non sostiene il candidato di centrosinistra come in Puglia mentre i 5Stelle potrebbero cambiare linea almeno dove non hanno avuto un percorso vincolante come in Toscana.  

E la destra ’spauracchio’? Il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale Jacopo Alberti, leghista, sintetizza: "E’ chiaro, il Pd ha paura. Allearsi con i 5Stelle cercando di cavalcare il consenso del governo è un tentativo di racimolare voti. Una mossa disperata. Cercare alleanze contro qualcuno e non per qualcosa non ha mai pagato".

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