Effetto covid sulle aziende: bruciati 340 miliardi di fatturato

Acacia Group ha analizzato oltre 200mila bilanci. Valle D'Aosta, Friuli e Umbria le regioni più penalizzate. Alberghi, bar, ristoranti, intrattenimento e sport ko. Meglio agricoltura, informazione e comunicazione

Francesco Pace

Francesco Pace

Perugia, 21 luglio 2021 - L'italia, con l'Umbria tra le regioni più penalizzate, ha sofferto tantissimo l'effetto covid anche dal punto di vista economico, con ingenti riduzioni di fatturati e investimenti. Lo dice la banca dati di Acacia Group, l'osservatorio delle imprese, che ha passato sotto la lente oltre 200mila bilanci.

I numeri

Ammonta a quasi 340 miliardi di euro la perdita complessiva di fatturato per le aziende italiane nell’arco del 2020. Questo il dato emerso dall’analisi di Acacia Group, secondo cui la pandemia e la conseguente interruzione delle attività economiche hanno portato a una notevole contrazione del valore della produzione.

I settori più colpiti

Il calo maggiore si è registrato per alberghi, bar e ristoranti (-42%), mentre è stato del 29% per il settore dell’intrattenimento e dello sport. In controtendenza sia il comparto informazione e comunicazione sia quello dell’agricoltura. In termini percentuali, a livello territoriale è la Valle d‘Aosta ad aver avuto l’impatto più forte sulla sua economia (61% delle imprese ha perso fatturato), seguita da Friuli-Venezia Giulia (57%); Umbria al 17esimo posto con 36 aziende su 100 che hanno perso fatturato. In pole il Molise dove solo una su quattro ha registrato una contrazione significativa. Per il 14% delle imprese italiane invece il dato è rimasto stabile con una oscillazione del dato del +/- 2,5%.

Il dato in controtendenza 

Unica nota positiva, ma solo per l’attuale contesto, è l’indicatore EBITDA/Vendite che esprime la vera capacità dell’impresa di stare sul mercato in quanto misura quanto reddito operativo un’impresa è in grado di generare per unità di fatturato. Nella proiezione nazionale il 22% delle imprese registra un EBITDA negativo, mentre per il 42% è superiore o uguale alla soglia ottimale.

La lettura dei numeri

"La pandemia nel 2020 ha avuto ripercussioni sui bilanci delle aziende e sui loro profitti – afferma Francesco Pace, presidente di Acacia Group - Nella nuova fase che stiamo vivendo, diventa particolarmente interessante rileggere in chiave sistemica gli effetti del Covid  sui bilanci 2020 delle imprese industriali italiane, soprattutto in termini di fatturato e redditività, composizione della struttura dei finanziamenti, scelte strategiche e corporate governance, per individuare la strada che ha consentito alle imprese di dare prova di resilienza e di continuità per il loro business. La recessione innescata dall’epidemia di Covid-19 accresce in maniera significativa la quota di società di capitali italiane che nel 2020 hanno registrato un fabbisogno di liquidità e un deficit patrimoniale. Le principali misure di sostegno varate dal Governo tra marzo e agosto hanno sostanzialmente annullato il maggior deficit di liquidità ma non risolto la situazione".

Silvia Angelici