La nostra battaglia / Salviamo le edicole. "Non abbassiamo la saracinesca"

L’unica rivendita di un piccolo paese in Lucchesia rischia la chiusura

Marina Bertolacci, titolare della rivendita dei giornali a Benabbio, in Garfagnana

Marina Bertolacci, titolare della rivendita dei giornali a Benabbio, in Garfagnana

Avanti con la nostra mobilitazione. I lettori e le amministrazioni comunali stanno seguendo con attenzione la nostra battaglia sulle edicole chiuse e sugli aiuti necessari per la sopravvivenza e il rilancio di quelle presenti sul territorio. Continuano ad arrivare tante segnalazioni dalla Toscana, dall’Umbria e dallo Spezzino. Tutti fermamente convinti che le edicole siano un presidio fondamentale, veri «presidi di vita». In tanti ci scrivono per indicare le zone dove non ci sono più edicole o dove stanno per chiudere. I lettori possono continuare ad inviare messaggi al numero whatsapp de La Nazione (331.6121321). Attraverso la nostra mobilitazione diamo voce anche ai giornalai: Le loro ragioni le ha riassunte bene Damiano Venti, storico edicolante della Spezia: «Le istituzioni potrebbero e dovrebbero aiutarci introducendo sgravi fiscali e incentivi, dobbiamo rilanciare queste attività che rappresentano un presidio importante per il territorio: siamo un luogo di cultura e anche di aggregazione, siamo sempre aperti».

Benabbio  (Lucca), 11 settembre 2019 - Chiude l’ultima edicola. Marina Bertolacci, edicolante storica di Benabbio, frazione montana del comune di Bagni di Lucca, ha deciso di chiudere il negozio, se da qui a fine dicembre, maturata la pensione, non troverà qualcuno disposto a rilevare l’attività. «Mi piange il cuore - ci confida - ma dopo 36 anni di lavoro ininterrotto è arrivato il momento di andare in pensione e alla fine dell’anno abbasserò per sempre la saracinesca dell’edicola, a meno che non riesca a vendere l’attività. Non importa se a rilevarla sarà qualcuno del paese o meno, l’importante sarebbe mantenerla aperta perché è un punto di riferimento e di aggregazione per i paesani».

«In un piccolo paese di montagna come il nostro, peraltro tra i più abitati del comune e con molti turisti in estate, dove ci sentiamo quasi un’unica famiglia, – spiega Marina – un negozio di questo tipo svolge una sorta di funzione sociale. Infatti non è solo una rivendita di giornali, ma ci puoi trovare di tutto, esclusi i prodotti alimentari. Ci sono tabacchi, articoli per la scuola, giocattoli, intimo, vari prodotti per la casa e perfino una macchinetta automatica per fare il caffè. Siamo dotati del Pos e si possono pagare i bollettini. Davanti al negozio c’è la fermata del pulmino della scuola e tanti genitori vengono qui ad aspettare i bambini e ne approfittano per prendere un caffè, discutere o comprare qualche cosa. Come avviene pure al vicino negozio di alimentari, anche quello l’unico del genere rimasto in paese».

«Mia figlia risiede a Pontedera e ha il suo lavoro – precisa Marina – per cui non ha interesse a rilevare l’attività, mentre mio marito Arnaldo è molto impegnato in Croce Rossa. In tanti anni – conclude – credo di aver fatto un buon lavoro e anche se non sono nativa di Benabbio, dove mi sono stabilita da sposata, lo considero il mio paese. Ho sempre cercato di essere disponibile e gentile con tutti, impegnandomi anche nelle molteplici attività sociali e di intrattenimento del paese. Su Facebook ho ricevuto tanti messaggi di affetto che mi hanno commossa. Spero di trovare qualcuno disposto a rilevare l’edicola, chi vuole può contattarmi al 338 8798441».

Marco Nicoli