Tre donazioni di organi in una settimana, "grazie per il vostro atto d'amore"

Due a Nottola e uno ad Arezzo. Purtroppo uno dei tre casi non è andato a buon fine

Un intervento chirurgico (foto d'archivio)

Un intervento chirurgico (foto d'archivio)

Siena, 20 gennaio 2022 - Tre donazioni di organi in una settimana nella zona sud orientale della Toscana. Il primo nella notte del 13 gennaio all’ospedale di Nottola, l’espianto di un fegato che ha permesso di salvare una vita al Cisanello di Pisa. L’organo, donato da un paziente in morte cerebrale, è stato trasportato, dopo i controlli di rito, nella struttura pisana. Il donatore era iscritto all’Aido.

 A Nottola c’è stata una nuova donazione il 18 notte, che, però non si è finalizzata. Questi casi possono accadere, perché l’intero protocollo per procedere a un trapianto è molto severo e controllato e talvolta purtroppo non si può completare. Il direttore della Anestesia e Rianimazione Salvatore Criscuolo in merito alle due donazioni di Nottola dice: “Grazie al reparto di Rianimazione dove erano ricoverati i due pazienti, il personale della sala operatoria del pronto soccorso, il Coordinamento locale donazione organi della Asl Toscana sud est e il Centro regionale trapianti”. Le parole più sentite, però, sono verso i donatori: “La donazione degli organi è il più grande gesto d’amore che si possa compiere”.

Sempre il 18, questa volta all’ospedale San Donato di Arezzo, è stata la volta di una donazione di fegato. Il ricevente che aspettava l’organo si trovava a Cisanello.

La sostanziale tenuta delle donazioni in tutto il territorio dell’Asl Toscana sud est è confermata dalla direttrice del Coordinamento locale donazione e trapianto per l’azienda Lara Entani Santini: “L’anno scorso il numero delle donazioni è stato in linea con quello degli altri anni, il Covid non ha fermato la generosità”.

Come conferma il Centro Nazionale Trapianti nel report 2021, a livello nazionale, dopo una prima flessione dovuta all’impatto del Covid-19, le donazioni e i trapianti di organi sono tornati ai livelli prepandemici. La Toscana è seconda solo alla Valle d’Aosta come rapporto tra il numero di donazioni e la popolazione.