Il 1° dicembre 1970 il divorzio diventava legge. Ma esisteva già nell’Ottocento

Lo introdusse Napoleone insieme ad altre novità assolute, tra cui il matrimonio civile, l'uguaglianza giuridica di tutti i figli, primogeniti e non, e parità di diritti tra figli maschi e figlie femmine

Coppia al voto (foto Ansa)

Coppia al voto (foto Ansa)

Firenze, 1 dicembre 2022 - Il 1 dicembre 1970 veniva approvata la legge sul divorzio in Italia. Dopo oltre un secolo dai primi tentativi parlamentari, il principio dell’indissolubilità del matrimonio veniva rivisto alla luce di una mentalità laica e tollerante che era andata via via affermandosi nella società della seconda metà degli anni '60 e che ha caratterizzato tutti gli anni '70 dei movimenti dei diritti civili. Con la legge 898, che recava tra i primi firmatari gli onorevoli Fortuna e Baslini, lo Stato si riappropriò del diritto di fissare le regole sullo scioglimento del matrimonio, diritto che fino ad allora era riservato ai tribunali ecclesiastici della Sacra Rota. La legislazione sul divorzio fu votata da un ampio schieramento politico che mise in minoranza la Democrazia Cristiana, il Movimento Sociale e i monarchici. La legge sul divorzio è stato un provvedimento normativo importante per la società italiana, ma soprattutto per le donne che vedevano finalmente riconosciuto dallo Stato il diritto di abbandonare situazioni coniugali di violenza e sopraffazione. Eppure il divorzio era arrivato in Italia molto tempo prima, addirittura nel 1800 attraverso il Codice di Napoleone, che introdusse nel nostro Paese alcune novità assolute, tra le quali appunto divorzio, ma anche il matrimonio civile, l'uguaglianza giuridica tra tutti i figli , siano essi primogeniti o no, e anche l'eliminazione di ogni disparità di diritti fino a quel momento previsti tra figli maschi e figlie femmine. L'obiettivo del Codice napoleonico era ben preciso: salvaguardare le conquiste più importanti della rivoluzione, tra le quali l'abolizione dei privilegi di nobiltà e clero, la laicità dello Stato, la libertà religiosa, l'uguaglianza giuridica di tutti quanti i cittadini, la possibilità per ciascuno di raggiungere i più alti gradi sia militari che civili. Tuttavia l'applicazione del codice napoleonico fu, di fatto, molto complicata, e così per tanto tempo la situazione rimase com’era. Fino a quando non furono le battaglie degli anni Sessanta, con i Radicali in prima linea, a riportare a galla l'argomento, e a cambiare la storia. Nasce oggi Woody Allen nato il 1 dicembre 1935 a New York. Tra i comici più famosi d’America, regista quattro volte premiato all’Oscar (in tre casi per la miglior sceneggiatura e nel ’78 anche per la regia con il suo capolavoro “Io e Annie”), clarinettista dilettante più famoso al mondo, inimitabile cantore di una New York d’altri tempi. Ha scritto: “Il mondo sta rimanendo senza geni. Einstein è morto, Beethoven è diventato sordo e io comincio a non sentirmi tanto bene”.