Dcpm, "Bar aperti e circoli chiusi. Disparità punitiva"

Il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni: "Il Governo tenga conto di questa situazione e ponga rimedio a quello che ritengo sia solo un errore di valutazione, facendo riaprire almeno l'attività di somministrazione"

Con l'ultimo Dcpm i circolo sono chiusi

Con l'ultimo Dcpm i circolo sono chiusi

Prato, 29 ottobre 2020 - «La recente circolare del ministero degli Interni ha chiuso i 1250 circoli Arci della Toscana e le centinaia di sedi associative di Acli, Endas, Mcl, Aics, persino i baretti degli oratori. Una chiusura inspiegabile e punitiva, visto che i bar commerciali restano aperti». Così il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, a cui in queste ore si sono rivolti tanti sindaci dei territori, che lancia un appello al Governo. «Quello dei circoli è un mondo che contribuisce in modo decisivo alla coesione sociale della nostra regione - sottolinea Biffoni in una nota -, offrendo servizi culturali e sociali anche ai settori sociali più disagiati.- Naturalmente i protocolli di sicurezza devono essere rispettati da tutti con severità, cosa che i circoli peraltro hanno sempre fatto; ma questa chiusura, quando le analoghe attività commerciali restano aperte, segna una disparità davvero poco comprensibile, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo». Biffoni auspica che «il Governo tenga conto di questa situazione e ponga rimedio a quello che ritengo sia solo un errore di valutazione, facendo riaprire almeno l'attività di somministrazione. Bisogna farlo subito, però, se non vogliamo perdere quelli che sono presidi sociali straordinari delle nostre comunità, che anche nella pandemia hanno avuto un ruolo importante, ad esempio nella distribuzione della spesa agli anziani».