Covid, casi in crescita e quarte dosi al palo. I dati della fondazione Gimbe

In Toscana l'incidenza più alta è a Lucca, Livorno e Prato. "Inspiegabile la scelta di attendere fino al primo dicembre per il piano comunicativo sulla campagna vaccinale”

Tampone

Tampone

Firenze, 28 novembre 2022 - Salgono morti e contagi e le vaccinazioni per la quarta dose non hanno mai ingranato la marcia. Non fa ben sperare il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che rileva nella settimana 18-24 novembre 2022, rispetto alla precedente, un incremento di nuovi casi (229.122 contro 208.346, pari a +10%) e decessi (580 contro 533, pari a +8,8%, di cui 18 riferiti a periodi precedenti). In aumento anche i casi attualmente positivi (492.457 contro 452.895, +39.562, pari a +8,7%), le persone in isolamento domiciliare (484.594 contro 445.667, +38.927, pari a +8,7%).

Anche in Toscana la situazione non è rassicurante. L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti a Lucca (515) e Livorno (504). L’aumento dei nuovi casi è del +0,5% a Prato.

“I dati confermano la diffusa ripresa della circolazione virale che rimane nettamente sottostimata per il largo utilizzo diffuso di tamponi fai da te e che comincia a ripercuotersi in particolare sui ricoveri in area medica. A fronte di un virus che rialza la testa, continuano a scendere le somministrazioni delle quarte dosi per anziani e fragili, lasciando scoperte quasi 3 persone su 4”, dice il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta. In questo contesto, rileva, “risulta inspiegabile la scelta del Ministero della Salute di attendere fino al primo dicembre per avviare il piano comunicativo sulla campagna vaccinale”. 

Tornano a crescere i decessi per Covid-19. Sono stati 580, a livello nazionale, negli ultimi 7 giorni (contro 533), di cui 18 riferiti a periodi precedenti, con una media di 83 al giorno rispetto ai 76 della settimana precedente. 

Concentrandoci sui dati regionali toscani (aggiornati all’11 novembre scorso) resi noti sul portale dell’Agenzia regionale di sanità, si vede che i casi registrati hanno segnato un incremento del 15,9%. 499 i ricoverati, numero che registra un +8% rispetto alla settimana precedente. - 11% i ricoverati in terapia intensiva. 

 

Il quadro regione per regione

In particolare 17 regioni registrano un incremento dei nuovi casi (dal 2,2% del Lazio al 39,3% della Valle d'Aosta) e 4 un calo (dal -1,6% della Provincia autonoma di Trento al -13,4% della Sardegna). In 84 Province si rileva un aumento dei nuovi casi ed in 23 una diminuzione. L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 22 Province. Cresce inoltre il numero dei tamponi totali (+7%). In particolare i tamponi rapidi sono aumentati dell'8,1% (+79.278), mentre quelli molecolari del 2% (+4.185). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività sale dal 12,3% al 13,5% per i tamponi molecolari e dal 18,4% al 18,8% per gli antigenici rapidi.

"Sul fronte degli ospedali - afferma Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe - restano sostanzialmente stabili le terapie intensive (+1,2%), mentre salgono i ricoveri in area medica (+9,1%)". In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, dopo aver raggiunto il minimo di 203 il 10 novembre, sono saliti a 250 il 24 novembre; in area medica, dopo aver raggiunto il minimo di 6.347 l'11 novembre, hanno raggiunto quota 7.613 il 24 novembre. Al 24 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 12% in area medica (dal 6% della Sardegna al 31,3% dell'Umbria) e del 2,5% in area critica (dallo 0% della Provincia autonoma Bolzano e della Valle d'Aosta al 4,3% dell'Emilia-Romagna). Tornano invece a crescere i decessi: 580 negli ultimi 7 giorni (di cui 18 riferiti a periodi precedenti), con una media di 83 al giorno rispetto ai 76 della settimana precedente.