Dalle fake news alla 'Guerra infinita'. Il Premio Cultura Politica Giovanni Spadolini

Lo scrittore e giornalista Lorenzo Cremonesi e Agnese Pini, direttrice per il Gruppo Monrif delle testate Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno, hanno ottenuto i riconoscimenti della XVII edizione del Premio

Lorenzo Cremonesi e  Agnese Pini

Lorenzo Cremonesi e  Agnese Pini

Livorno, 24 luglio 2022- È stato consegnato questo pomeriggio nella Limonaia di Castello Pasquini a Castiglioncello il XVII Premio Cultura Politica Giovanni Spadolini, promosso dal Comune di Rosignano Marittimo, in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia. A riceverlo è stato Lorenzo Cremonesi, giornalista, scrittore, corrispondente di guerra di lunga data nonché autore del libro “La guerra infinita” (Solferino Editore).

Il Premio della critica è stato invece consegnato ad Agnese Pini, direttrice per il Gruppo Monrif delle testate Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno.   La cerimonia si è aperta con i saluti istituzionali del presidente della Regione Eugenio Giani, del sindaco di Rosignano Marittimo Daniele Donati e del presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia Cosimo Ceccuti.

La prima a prendere la parola è stata la Direttrice Pini . “Il giornalismo è il mestiere che porta in sé il più alto margine di errore  - queste  le sue parole -, perché è frutto di scelte continue, dalla prima all'ultima pagina. Nel giornale, soprattutto quello di carta, non è contenuto tutto ciò che accade nel mondo. C'è pochissimo di quello che in realtà succede. È una redazione a dover scegliere cosa metterci dentro, e ogni volta che lo fa compie un atto creativo, cioè costruisce il suo giornale, ma rischia inevitabilmente di sbagliare. Allora come si fa a limitare il margine di errore - dico limitare perché azzerarlo è impossibile -? Grazie al lavoro di molte persone, essere tanti riduce il più possibile il margine di errore. Perché un giornale nell'era di internet e dei social è comunque il mezzo di informazione più importante per un lettore? Perché un influencer è solo, e per quanto bravissimo è perciò soggetto a un margine di errore più alto. I giornali invece si fanno con le riunioni di redazione, che sono momenti collettivi in cui i colleghi si confrontano e scelgono insieme, fanno un atto creativo e riducono al minimo il margine di errore”. Il premio Cultura Politica Giovanni Spadolini è stato consegnato a Lorenzo Cremonesi “Nella mia memoria Spadolini troneggia nei ricordi dell'Università - esordisce lo scrittore giornalista -, di cui amavo l'amore per i libri. Rivendico la sua qualità di giornalista che non divide la cultura dalla cronaca. Questo mio libro nasce da una grandissima paura - sottolinea Cremonesi parlando poi di “La guerra infinita” -, e per me rappresenta un impegno civile, un appello che ripeto in tutte le sedi delle mie presentazioni. Non siamo più in grado di leggere la guerra perché siamo vissuti dopo la Seconda guerra mondiale. Ci siamo illusi che si potesse fare a meno della guerra, che non facesse più parte dei codici internazionali e chi la metteva in atto era un pazzo, un barbaro, un primitivo che non poteva condividere la nostra civiltà superiore che è quella della pace, del dialogo, del negoziato ecc. Una convinzione falsa e fallace che impera tutt'ora. Basta stare bene, basta che gli accordi con i nostri potenziali nemici lo permettano, e la guerra verrà superata. Non è così. Ci comportiamo come bambini viziati. Abbiamo criticato le guerre portate avanti dagli americani, ma il benessere di cui godevamo era frutto della grande protezione della Nato e degli USA. Ancora oggi, mentre noi giochiamo a distruggere il nostro governo e facciamo finta di proteggere la democrazia, dall'altra parte, in Ucraina, sono ancora gli inglesi e gli americani a difendere gli Ucraini, perché noi non stiamo facendo quasi niente. Questo mio libro - conclude lo scrittore - è frutto di anni di studio e di un lungo percorso interiore, maturato attraverso le molte esperienze come corrispondente di guerra. Sono stato un sessantottino pacifista ribelle, ma se oggi dico queste cose è perché ho compiuto un percorso figlio di moltissime esperienze, e intendo diffondere un messaggio semplice: la logica della forza non è mai terminata, chi si illude che soltanto il negoziato e la democrazia -sempre benedette e benvenute, ovviamente- , possano essere sufficienti, si illude”. Caterina Ceccuti