Crisi di Governo, voci dalla Toscana: si scommette su un Conte-ter

Da Italia Viva ai Cinque Stelle a Forza Italia: ecco le reazioni della politica locale ai mal di pancia romani

Gabriele Toccafondi

Gabriele Toccafondi

Firenze, 12 gennaio 2020 - La parola d'ordine dentro Italia Viva è «avanti a testa alta». L’opposizione? «Non ci fa paura, l'importante è poter dire sempre e comunque la nostra, come continuiamo a fare». La strada per i renziani è tracciata: Consiglio dei ministri, presentazione del Recovery, ritiro delle due ministre. E crisi con dibattito parlamentare. Alla ricerca della fiducia da parte del premier Conte. Da manuale di diritto costituzionale.

Con eventuale entrata in scena dei cosidetti ’responsabili’, qua e là voti parlamentari, non della maggioranza, per puntellare l'esecutivo e dargli ossigeno necessario per andare avanti; ma questo non è da testo universitario, ma è storia già vista. Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva, è straconvinto della linea Renzi: «Se Conte non vuole affrontare i punti del rilancio e se dal Pd la situazione così com'è va bene tanto da andare in parlamento e chiedere la fiducia e se arriveranno i responsabili vorrà dire che andremo all’opposizione».

I Cinque stelle vedono come fumo negli occhi i renziani e strizzano l'occhio ai responsabili: «Renzi? Un irresponsabile» commenta il senatore toscano dei grillini Gianluca Ferrara: «Sta giocando sulla carne viva di un Paese che soffre». Da Forza Italia il vicecapogruppo alla Camera Stefano Mugnai, aretino, parla di «spettacolo indegno». Come va a finire? «Da tripla» commenta da Montecitorio «ma di sicuro chi ha messo in piedi tutto questo caos ha indebolito il Paese. E francamente non se ne sentiva il bisogno».

Giovanni Donzelli, braccio destro di Giorgia Meloni, parla di «grande incognita davanti» con l'unica certezza: «La crisi ci sarà». Due scenari rimbalzano da un cellulare all'altro dei parlamentari toscani con tanto di quote da scommesse. Il governo tecnico senza Conte è in ribasso mentre sono salite le quotazioni di un Conte-ter con numeri sufficienti in Senato per intascare la rinnovata fiducia e dare vita a un governo senza Italia Viva. E chi darebbe mano al già prof dell’ateneo fiorentino? I rumors parlano di alcuni renziani che avrebbero scelto di fare marcia indietro, di qualcuno del gruppo misto e qualche voto qua e là. Dal Pd bocche cucite. 

Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva, è straconvinto della linea Renzi: «Se Conte non vuole affrontare i punti del rilancio e se dal Pd la situazione così com'è va bene tanto da andare in parlamento e chiedere la fiducia e se arriveranno i responsabili vorrà dire che andremo all’opposizione». I Cinque stelle vedono come fumo negli occhi i renziani e strizzano l'occhio ai responsabili: «Renzi? Un irresponsabile» commenta il senatore toscano dei grillini Gianluca Ferrara: «Sta giocando sulla carne viva di un Paese che soffre». Da Forza Italia il vicecapogruppo alla Camera Stefano Mugnai, aretino, parla di «spettacolo indegno». Come va a finire? «Da tripla» commenta da Montecitorio «ma di sicuro chi ha messo in piedi tutto questo caos ha indebolito il Paese. E francamente non se ne sentiva il bisogno». Giovanni Donzelli, braccio destro di Giorgia Meloni, parla di «grande incognita davanti» con l'unica certezza: «La crisi ci sarà». Il senatore del partito socialista Riccardo Nencini sintetizza: "Non vedo elezioni anticipate e ritengo i governi dei responsabili poco realistici". Due scenari rimbalzano da un cellulare all'altro dei parlamentari toscani con tanto di quote da scommesse. Il governo tecnico senza Conte è in ribasso mentre sono salite le quotazioni di un Conte-ter con numeri sufficienti in Senato per intascare la rinnovata fiducia e dare vita a un governo senza Italia Viva. E chi darebbe mano al già prof dell’ateneo fiorentino? I rumors parlano di alcuni renziani che avrebbero scelto di fare marcia indietro, di qualcuno del gruppo misto e qualche voto qua e là. Dal Pd bocche cucite. Luci accese negli uffici del Nazareno, summit del segretario Zingaretti. 

«Pensiamo solo alla rinascita del paese - è il ritornello dem - stiamo vicini alla gente in questo periodo così difficile e stiamo nel paese reale». Base riformista che fa a capo a Luca Lotti aveva richiamato tutti al senso di responsabilità: «Di fronte alla difficile fase che il Paese sta vivendo, è il momento della responsabilità che deve venire prima di ogni interesse di parte. In particolare, l'auspicio condiviso è quello di proseguire la strada del confronto per arrivare a scongiurare una crisi che sarebbe dannosa per il Paese e quindi riuscire a trovare una sintesi all’interno della maggioranza». Già la sintesi. Ma c'è ancora tempo per farla? E soprattutto voglia?

La parola d'ordine dentro Italia Viva è «avanti a testa alta». L’opposizione? «Non ci fa paura, l'importante è poter dire sempre e comunque la nostra, come continuiamo a fare». La strada per i renziani è tracciata: Consiglio dei ministri, presentazione del Recovery, ritiro delle due ministre. E crisi con dibattito parlamentare. Alla ricerca della fiducia da parte del premier Conte. Da manuale di diritto costituzionale. Con eventuale entrata in scena dei cosidetti ’responsabili’, qua e là voti parlamentari, non della maggioranza, per puntellare l'esecutivo e dargli ossigeno necessario per andare avanti; ma questo non è da testo universitario, ma è storia già vista.