Crollo delle criptovalute: Luna e Terra al -100%. Ecco perché

L'esperto di finanza Giuseppe Cloza spiega i motivi delle perdite sui mercati azionari

Giuseppe Cloza, Bassa Finanza

Giuseppe Cloza, Bassa Finanza

Firenze, 18 maggio 2022 – In queste ore le criptovalute sembrano andare un po' meglio sul mercato azionario. Nell'ultimo mese però si è assistito a crolli spaventosi, tipo quelli di Luna e Terra, che hanno lasciato sul terreno il 100 per cento. Ci spiega i motivi di quanto sta accadendo Giuseppe Cloza, fiorentino, esperto di finanza e scrittore che attraverso il sito www.bassafinanza.com e la sua newsletter cerca di spiegare con linguaggio semplice e accessibile a tutti questo mondo complicato.

Perdono le criptovalute, perché? “Dopo un anno euforico come è stato il 2021, da inizio anno 2022 i mercati azionari stanno perdendo, in particolare stanno scendendo i titoli più tecnologici, quelli che erano saliti di più negli ultimi tempi, come Netflix, Amazon, Facebook. Le criptovalute, in particolare la principale, Bitcoin, si stanno comportando in questo momento come se fossero titoli azionari tecnologici. Perciò stanno perdendo allo stesso modo. Inoltre, è bene ricordare che le criptovalute, non è una novità, sono un mondo particolarmente volatile e non esente da sorprese”.

Come mai Luna o Terra hanno avuto questo crollo? “Sembra che a scatenare la discesa siano stati grossi ordini di vendita che hanno minato l'equilibrio. Forti vendite che iniziano non si sa perché e che scatenano quello che accade dai tempi dei tempi: quando gli investitori perdono la fiducia in quello strumento corrono a vendere e la corsa alle vendite fa crollare il prezzo. Ciò conferma la paura della gente, che corre a vendere ancora. Di qui il crollo".

Questa discesa ha qualcosa in comune con quella degli anni Novanta che coinvolse i titoli della new economy? “Le criptovalute saranno probabilmente un fenomeno destinato ad avere uno sviluppo e un'adozione sempre maggiore da parte delle persone. Questo non significa che la strada non sia disseminata di cadaveri. Alla fine degli anni 90 c'erano le nuove tecnologie legate allo sviluppo di internet e alla diffusione dei computer. Era abbastanza evidente che sarebbe stato un trend che avrebbe avuto sviluppo nel futuro. Ciò ha generato grande euforia, alcune aziende sono salite in Borsa senza un motivo particolare, poi si è scoperto che molte di queste non valevano niente e sono scomparse. In vent'anni sono cambiate le tecnologie, ma non il comportamento dei mercati, perché la psicologia e le emozioni umane sono sempre le stesse e sempre la stessa è la regola “non investire in cose di cui non sai assolutamente niente”. Per rendere l'idea, uso un proverbio americano: se non conosci ciò in cui investi sei come una persona che attraversa una fabbrica di dinamite con un fiammifero acceso in mano”.

Quindi meglio non investire in criptovalute? “Non dico questo. Ma la criptovaluta non può essere certo un'alternativa ai titoli di Stato. E' un mondo ancora in fase di regolamentazione e le sorprese sono dietro l'angolo, a meno che uno non sia super esperto o un super speculatore. La criptovaluta è infatti un investimento estremamente speculativo, per il quale ci si può aspettare di perdere anche il 50% in una settimana”.