Covid, la variante Omicron attacca la Toscana: venti casi sospetti

Lo rivela lo screenig rapido effettuato nei laboratori di Careggi per rilevare la nuova variante. E i tracciamenti sono vittime dei tagli

Firenze, 19 dicembre 2021 - Esplode Omicron anche in Toscana. Improvvisamente. In 24 ore sono risultati 20 casi sospetti dallo screenig rapido per rilevare la nuova variante, effettuato al Laboratorio di microbiologia e virologia di Careggi. Per avere la conferma servirà una settimana necessaria al sequenziamento del genoma virale: ma intanto si approntano le misure speciali per affrontare casi della variante comparsa poche settimane fa in Sudafrica che sta già dilagando nel mondo e diventando prevalente nel Regno Unito grazie alla sua capacità oltre 4 volte più diffusiva della Delta.

L’inizio della corsa di Omicron potrebbe essere alla base della crescita della curva epidemica che negli ultimi giorni si è fatta più impetuosa in Toscana: l’incidenza di nuovi casi positivi per 100mila abitanti è salita a 190, con una crescita del 41% negli ultimi sette giorni: l’aumento settimanale più rilevante da quando è partita la quarta ondata.

Il grafico CovidStat/Infn:

"Con la variante Omicron abbiamo già verificato che i vaccini funzionano 40 volte meno rispetto al ceppo originale: questo significa che chi ha fatto due dosi, soprattutto se ha completato il ciclo da più di cinque mesi, è più suscettibile", spiega il microbiologo Rino Rappuoli, direttore scientifico e il responsabile della attività di ricerca e sviluppo alla Gsk Vaccines di Siena alla presentazione del suo libro ‘I vaccini dell’era globale’ al centro commerciale UniCoop di Ponte a Greve (Firenze). "Fate la terza dose", è l’appello ai cittadini del direttore generale dell’Asl Toscana centro Paolo Morello. "Con la terza dose si raggiungono livelli anticorpali che proteggono anche da questa variante", aggiunge il professor Rappuoli.

I venti casi sospetti non sono tutti collegati fra loro: sicuramente un ruolo determinante nel piccolo cluster formato da medici l’ha avuto una cena fra colleghi delle Usca (le Unità speciali di continuità assistenziale) che c’è stata domenica scorsa: fra i primi ad accusare sintomi, giovedì scorso, una dottoressa pratese 44enne vaccinata anche con terza dose, che non è stata all’estero recentemente.

Tra i coinvolti nel contagio c’è anche un infermiere di Santa Maria Nuova. E un ragazzino undicenne di Montevarchi. È in corso il tracciamento dei contatti, che nei casi di varianti Voc ( variants of concern ), considerate più pericolose, e in particolare per Omicron, prevede una ricostruzione dei percorsi ancora più approfondita e retrospettiva rispetto alla comparsa dei sintomi al fine della rapida emanazione dei provvedimenti di quarantena. Ma c’è un problema affatto secondario: il tracciamento. Con i tagli imposti dal rosso in bilancio sono state vieppiù smantellate le centrali di contract tracing , fiore all’occhiello della Toscana. Il personale rimasto al lavoro non ce la fa a tenere il ritmo con la nuova ondata. Venerdì scorso a Firenze il tracciamento è stato completato per il 40% dei casi, nella zona delle Apuane per il 77,5%, in Versilia per il 92,7%, a Pisa giovedì per il 73,7% .

Le venti persone risultate positive, tutte in isolamento, stanno generalmente bene o hanno una sintomatologia lieve. "Sembra che questa variante causi una malattia meno grave, ma non è ancora chiaro se questa si manifesti nei soggetti vaccinati – spiega Rappuoli – . Non sappiamo come si comporti nei non vaccinati. In ogni caso sono giuste tutte le misure di protezione, compresa la richiesta di tampone a chi arriva da altri paesi per darci modo e tempo di proteggerci con la terza dose".