Rafforzato l’argine contro la variante Delta. Analisi a tappeto per verificare l’incidenza

Dai campioni prelevati il 22 giugno conosceremo la situazione in Toscana. Il virologo Rossolini: 'Per il momento sotto controllo'

Il professor Rossolini con la sua équipe nel laboratorio di Careggi

Il professor Rossolini con la sua équipe nel laboratorio di Careggi

Firenze, 27 giugno 2021 - In Toscana al momento la circolazione del virus sembra sotto controllo. Con un numero di varianti Delta identificate molto circoscritto, una decina diluite in un arco di tempo abbastanza lungo. Ma anche in assenza di allarmi, il monitoraggio è attivo. In base all’indicazione data dall’Istituto superiore di sanità, da tutti i tamponi dei positivi effettuati martedì scorso è stato prelevato materiale biologico per il sequenziamento del genoma virale. I risultati saranno pronti il primo luglio e forniranno un’indicazione più precisa sull’incidenza delle varianti più pericolose presenti in Toscana. 

COVID TOSCANA, I DATI DI IERI

I dati del 26 giugno
I dati del 26 giugno

Nell’ultima circolare inviata alle Regioni dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute si fa il punto sulle varianti che destano maggiore preoccupazione, recentemente riclassificate Voc (variants of concern) dall’Oms, ossia Alpha (la cosiddetta inglese), Beta (sudafricana), Gamma (brasiliana), Delta (indiana).

Nella medesima circolare si fa riferimento al «recente aumento nella frequenza di segnalazioni, in particolare di focolai dovuti alla variante Delta», alla necessità di mantenere stretta aderenza alle misure di contenimento (distanziamento, igiene delle mani e utilizzo delle mascherine in luoghi chiusi) a causa della probabilità e impatto di infezione con variante Delta che ha un rischio basso tra la popolazione generale vaccinata e un rischio da alto a molto alto fra i non vaccinati e vaccinati con una sola dose, mentre nella popolazione fragile il rischio è da basso a moderato con vaccinazione completa, molto alto con un sola dose o senza vaccinazione. Questo perché «sulla base delle ultime evidenze disponibili, la variante Delta è del 40-60% più trasmissibile della Alfa (inglese) e può essere associata a un rischio più elevato di ospedalizzazione».

Abbiamo parlato della situazione toscana con il professor Gian Maria Rossolini, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Careggi.  

Professore, è possibile che la variante Delta sostituisca le precedenti rapidamente? «E’ difficilissimo fare una previsione, il Sars-Cov-2 è un virus ancora in parte misterioso. Non mi sento di dire se sostituirà rapidamente le altre varianti in circolo».  Qual è la situazione in Toscana?  «Attualmente per i dati in nostro possesso è poco diffusa: c’è una decina di casi segnalati distrbuiti nel tempo».  Ma si sta cercando la variante, si fanno sequenziamenti? «E’ in corso in questi giorni una sorveglianza promossa dall’Istituto superiore di sanità. Hanno richiesto di caratterizzare gli isolati di tutti i nuovi positivi del giorno 22 giugno. Presenteremo i dati il primo luglio. In base a questi conosceremo con maggior precisione la reale incidenza di tutte le varianti in circolo».  La Delta è più pericolosa?  «Più diffusibile. Nella circolare del ministero della Salute vengono date indicazioni precise sulle Voc, le varianti più preoccupanti dal punto di vista epidemiologico». Ogni quanto vengono fatte le analisi a tappeto? «La rilevazione del 22 giugno è la settima che facciamo, più o meno una al mese. Gli isolati vengono tutti caratterizzati per vedere qual è la variante prevalente, maggiormente circolante».  I vaccini funzionano? «La seconda dose fornisce una protezione elevata anche per la Delta, pragonabile alla Alfa. Una sola dose protegge meno, per questo è importante andare avanti con la vaccinazione a tappeto».  E’ possibile che già in estate si vada incontro a una nuova ondata di contagi? «Man mano che passa il tempo aumenta il numero dei vaccinati con la seconda dose. L’importante è non abbassare la guardia con le protezioni e continuare a vaccinare perché quella è la soluzione». 

 

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