Covid. "Non siamo in ritardo a vaccinare. Arcuri pensi a mandarci più dosi"

Il governatore della Toscana Giani replica dopo le frecciate del commissario alle regioni: "La Toscana è tra le più virtuose"

Campagna vaccinale

Campagna vaccinale

Firenze, 4 gennaio 2021 -  «Non si parli di nostri ritardi". Risponde con fermezza al richiamo del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, il governatore toscano Eugenio Giani. La Toscana a ieri aveva vaccinato 10.545 persone, delle quali 2.928 ospiti delle case di riposo, utilizzando il 37,8% delle 27.920 dosi ricevute da Pfizer. La macchina di vaccinazione della Toscana è stata calibrata per far bastare le dosi fino al prossimo arrivo, per evitare di restare a secco. Tanto che sono prenotate 4.024 vaccinazioni per oggi, 4.143 per domani e 3.796 per mercoledì, oltre a una disponibilità di 1.100 dosi al giorno per le Rsa. Da giovedì la Toscana, se non arriverà il secondo lotto di vaccini che, in base al cronoprogramma Pfizer, dovrebbe partire dal Belgio stamani con 24.500 dosi, si fermerà. "Abbiamo calibrato l’effettuazione dei vaccini in base alla disponibilità – dice Giani – Siamo tra le regioni che hanno vaccinato di più e abbiamo una macchina da guerra pronta. Piuttosto che contare quante dosi abbiamo utilizzato, per procedere più rapidamente il commissario Arcuri dovrebbe impegnarsi a farci avere un maggior numero di vaccini".  

La Toscana è pronta ad aumentare i giri, ma con i vaccini a disposizione sarebbe inutile fare di più. Dopo l’invio di oggi, pur ancora non confermato, i nuovi lotti partiranno dal Belgio l’11 gennaio con 28.300 dosi, il 18 con 24.400 e il 25 con 31.200. "Che senso avrebbe, con questi arrivi alla spicciolata, esaurire le dosi in pochi giorni e arrestarsi sino all’arrivo successivo? – incalza Giani – Siamo tra i Paesi europei che hanno ricevuto il minor numero di vaccini, ci dovremmo preoccupare di farne arrivare di più. Dopo si potrà criticare chi vaccina a rilento".  

Giani porta l’esempio dell’ospedale di Careggi che, con 8 ambulatori al Cto, riesce a vaccinare 800 persone al giorno seguendo un protocollo di 10 vaccini all’ora. "Possiamo tranquillamente aumentare il numero da 10 a 15 vaccini all’ora, in tutti gli ambulatori, ma ora sarebbe inutile", conclude Giani. In Regione, intanto, si comincia a organizzare la fase 2 della vaccinazione che si estenderà all’intera popolazione, partendo dagli ultraottantenni. La Toscana conta quasi 3.700.000 abitanti dei quali 500mila hanno meno di 16 anni e (almeno al momento) sono esclusi dalla vaccinazione anti Covid, insieme alle donne in gravidanza e nel periodo di allattamento (circa 40mila). Il target vaccinabile è formato da circa 3.160.000 persone.  

L’obiettivo minimo per raggiungere l’immunità di gregge è arrivare a vaccinare il 60% della popolazione (anche se con l’arrivo di varianti più contagiose, potrebbe esserci la necessità di innalzare la percentuale) e cioè 2.220.000 cittadini. Circa 120mila saranno vaccinati nella fase 1. Per vaccinare i restanti 2.100.000 toscani (con la doppia dose), da marzo a settembre, sarebbe necessario somministrare una media di 20mila dosi al giorno. Se il periodo venisse esteso fino a dicembre, il numero di somministrazioni scenderebbe a 14.000 al giorno. Anche in questo caso la Regione bussa ad Arcuri per il potenziamento del personale. Lo standard minimo per operatore dedicato è di 30 vaccinazioni al giorno.