Covid Umbria, i dati del 29 dicembre: superati tremila casi in un giorno

122 ricoverati, stabili a 8 i casi in terapia intensiva. L'assessore Coletto: "Tra i soggetti positivi al covid che finiscono in ospedale in Umbria, 1 su due non è vaccinato"

Campagna vaccinale a pieno ritmo

Campagna vaccinale a pieno ritmo

Perugia, 29 dicembre 2021 -  In Umbria sono 3171 i nuovi positivi conteggiati nella giornata di oggi. Si tratta di un numero decisamente alto, mai registrato che però lascia sperare bene sul fronte della gravità della malattia. 5.930 tamponi molecolari e 17.252 test antigenici processati nelle ultime ore, 14.011 gli attualmente positivi. C'è un decesso.

Ospedalizzati

Sul versante dell'ospedalizzazione infatti, i numeri sono decisamente confortanti, visto che ad oggi i ricoverati sono 122 (10 in più di ieri) di cui 8 pazienti in terapia intensiva. Di questi, all'incirca la metà non sono vaccinati: lo rende noto l'assessore alla salute della Regione Umbria, Luca Coletto.

"In area medica - spiega Coletto - i ricoverati sono 114 con età media intorno ai 69 anni, il 50 per cento non risulta vaccinato. Invece i soggetti ricoverati che erano stati vaccinati con due dosi, sono affetti da patologie pregresse, mentre 14 soggetti che avevano ricevuto anche la terza dose sono ultraottantenni e anche questi tutti con comorbilità. In terapia intensiva i ricoverati sono 8 di cui la metà non vaccinati. In pratica - prosegue l'assessore - tra i soggetti positivi al covid che finiscono in ospedale in Umbria, 1 su due non è vaccinato. Per rendere meglio l'idea dell'efficacia della vaccinazione sui ricoveri, vale ricordare che su 88.000 umbri non ancora vaccinati 52 risultano ospedalizzati, mentre sui circa 700.000 vaccinati solo 52 finiscono in ospedale, circa 8 volte in meno. "

Uno studio del Nucleo epidemiologico regionale - conclude Coletto - avvalora questo dato, infatti dai primi di dicembre ad oggi dall'analisi dei casi positivi emerge che non aver fatto la terza dose di vaccino espone ad una maggiore probabilità di ricovero. Per cui in questa fase, è fondamentale che i cittadini decidano di vaccinarsi per la propria salute, oltre che per proteggere i soggetti più fragili che sono a rischio di ospedalizzazione".