L’arrivo dei turisti in picchiata. È l’effetto collaterale del Covid

L’Irpet calcola 46,8 milioni di presenze in meno in Toscana per la pandemia. Introiti giù: -5,8 miliardi Il mercato interno non riesce a mitigare lo tsunami. Nel 2021 segnali di ripresa, la normalità nel 2023

Turisti a Siena (foto Paolo Lazzeroni)

Turisti a Siena (foto Paolo Lazzeroni)

Firenze, 3 agosto 2021 - Col turismo a picco, anche il Pil precipita. Presentando i dati del 2020, l’Irpet ha ricordato che in Toscana il settore pesa per circa il 10% sul lavoro attivato nella regione. Si calcola così che 46,8 milioni di presenze in meno in un anno siano valse 5,8 miliardi di euro di minori entrate sui dieci persi dall’intera economia toscana.

A mancare soprattutto gli arrivi di turisti internazionali, che sono sono crollati del 72,8%. La Regione, con l’assessore al turismo Leonardo Marras, ha presentato ieri il report dell’Irpet, che certifica il 54,3% di presenze in meno sull’anno precedente. E anche se il mercato interno ha mitigato un po’ l’assenza degli stranieri, il bilancio è comunque pesantissimo.

I numeri post pandemia
I numeri post pandemia

"I turisti stranieri sono venuti in particolare a mancare nelle città d’arte e in collina - è stato spiegato –. E’ accaduto in misura più rilevante rispetto al resto d’Italia, ma d’altro canto in Toscana, nel segmento alberghiero, si concentrano in misura superiore alla media nazionale quei flussi di turisti provenienti da altri continenti. E quei flussi, in particolare provenienti dall’Asia ma anche dal Sud e Nord America, nel 2020 sono mancati quasi del tutto".

A raccontare la drammaticità della situazione bastano i centomila contratti di lavoro che non sono stati avviati. Il blocco dei licenziamenti falsa poi in parte le statistiche sulle cessazioni, laddove si confronti il 2020 con il 2019: esiste infatti una parte di lavoro congelato, sottoutilizzato o non utilizzato. Quanto ai contratti di lavoro avviati nel settore dei servizi turistici, la flessione è stata del 44,5%: il triplo rispetto ai meno 34 mila del complesso dell’industria manifatturiera.

In questo 2021 qualche segnale di ripresa si intravede, ma il cammino è ancora lungo, stimando che ci vorrà fino al 2023 per tornare ai numeri di una volta. "Limitarsi ai numeri sarebbe sbagliato - afferma Marras –, anche se visti uno dietro l’altro, hanno una dimensione davvero devastante. Ma occorre guardare avanti. E gli accessi alla piattaforma www.visittuscany.it, la vitalità degli operatori e l’andamento della campagna di promozione ‘’Toscana Rinascimento senza fine’’ incoraggiano. Una cosa è certa: rispetto ad altre segmenti dell’economia emerge come le città d’arte abbiamo ancora bisogno di supporto ed ammortizzatori".

Sulla questione dei sostegni interviene anche il presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti: "Alla luce dei numeri dell’Irpet, ci aspettiamo a maggior ragione che nel nuovo programma di sviluppo regionale ci siano misure e interventi proporzionati alla gravità della situazione del turismo in Toscana".