Le varianti allarmano la Toscana. Zona arancione, rischio per un mese

L’analisi dell’Agenzia regionale di sanità evidenzia l’incidenza del virus modificato sui nuovi contagi. Ieri iniziata la vaccinazione per i nonni ultra 80enni ma andrà a pieno regime nelle prossime settimane

Eugenio Giani ieri in occasione del via alle vaccinazioni agli over 80

Eugenio Giani ieri in occasione del via alle vaccinazioni agli over 80

Firenze, 16 febbraio 2021 - Mentre prende il via la vaccinazione di massa fra gli over 80 e dà i primi risultati quella dedicata a operatori sanitari e Rsa, a preoccupare sono le varianti del virus. Lo evidenzia il rapporto dell’Ars, l’Agenzia regionale di sanità, che aveva già messo in guardia sulla possibilità, per la Toscana (ieri 428 nuovi casi e 18 decessi), di restare in arancione più del tempo ‘minimo’ di 15 giorni. Insomma si potrebbe dover attendere il giallo anche tre o quattro settimane.

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"Oltre all’Rt – si legge nel report - torna salire la percentuale di positivi sul totale dei tamponi (11%) e si arresta la decrescita dell’occupazione dei posti letto (20% in intensiva e 14% in area medica). Ciò che più preoccupa è la circolazione delle varianti. Un segnale positivo è invece il decremento di operatori sanitari positivi, segno dell’effetto della vaccinazione".

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"L’indagine richiesta dal Ministero su un campione regionale di circa 200 tamponi positivi ha rilevato una percentuale di variante inglese del 18% - spiega Emanuela Balocchini, responsabile prevenzione collettiva della Regione -. È stata trovata anche la brasiliana, quasi esclusivamente nella zona di Chiusi. Non vi sono misure particolari per le varianti se non un rispetto ancor più rigoroso di distanziamento sociale, mascherina sempre, igiene di mani e superfici. È previsto un tracciamento più approfondito andando indietro di 14 giorni invece di due e un tampone obbligatorio a fine quarantena".

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Sempre a proposito di varianti, Chiusi è tornato in arancione dopo alcuni giorni in rosso, ma l’attenzione resta alta. Secondo i dati della Regione, tra le province di Arezzo, Grosseto e Siena il 20% dei casi è legato alle varianti; l’8,4% fra Firenze, Prato e Pistoia. Procede intanto la vaccinazione: ieri sono state riaperte le agende per il personale sanitario, mentre si sono fermate (in attesa delle dosi) quelle per insegnanti e forze dell’ordine sotto i 55 anni.

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La novità principale è stata l’avvio della vaccinazione di massa fra gli over 80: 14 medici di famiglia, nelle varie province, hanno somministrato Pfizer a 84 pazienti. Tra giovedì e venerdì, il numero dei dottori aumenterà con l’obbiettivo di arrivare a 100 e, per il momento, ognuno di loro somministrerà sei dosi.

Da lunedì poi si salirà progressivamente fino a coinvolgere 2.600 dottori che chiameranno gli anziani. "Oggi è un giorno da ricordare – ha detto il presidente toscano Eugenio Giani-. La vaccinazione nella nostra regione è spinta al massimo, dosi permettendo".