Covid Toscana, "Trasformiamo le scuole in hub vaccinali. Immunizzare subito i più piccoli"

L’appello dei pediatri ai genitori ancora titubanti sulla somministrazione del siero ai figli: attenzione, stiamo rischiando la zona rossa

Firenze, 9 gennaio 2022 - Sono 30mila in Toscana i bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno fatto la prima dose di vaccino su una popolazione di 215mila, il 16,2%. Sopra la media italiana, ma pochi perché il ritorno a scuola possa avvenire in sicurezza. La doppia dose per ora sono solo duemila ad averla ricevuta, già che il ventunesimo giorno dall’avvio della campagna vaccinale (il 16 dicembre) è scoccato per la Befana. Diversa la situazione fra gli adolescenti nella fascia 12-17 anni: sono 165mila su 205mila ad aver ricevuto prima e seconda dose, il 75,8%, da domani scatterà la vaccinazione con il booster per chi ha completato il ciclo primario da più di quattro mesi, le prenotazioni sono aperte.

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"Nella quarta ondata il Meyer e tutti gli altri ospedali pediatrici italiani hanno raggiunto un picco di ricoveri per Covid mai registrato nei due anni di pandemia", spiega Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer di Firenze e presidente dell’Associazione degli ospedali pediatrici. In particolare c’è il timore che, con il previsto picco a fine gennaio, la situazione possa ulteriomente peggiorare, andando a sovrapporsi alla criticità di ricoveri per il virus sinciziale che in autunno aveva letteralmente messo in ginocchio le strutture ospedaliere, con casi gravi e molti ricoveri in terapia intensiva.

Grafico CovidStat/Infn:

Zanobini fa un appello a chi è ancora indeciso e rimanda. "Non c’è tempo da perdere, è questo il momento di vaccinarsi, il virus sta correndo, soprattutto nelle fasce d’età giovanili e la numerosità più elevata di ricoveri, pur non in terapia intensiva ma nelle degenze ordinarie, si registra fino ai quattro anni di età, ovvero tra i bambini che ancora non possono vaccinarsi: chi può non temporeggi e faccia il vaccino", dice.

A chi è ancora titubante e pensa che i bambini vengano ‘sacrificati’ al vaccino per proteggere gli adulti, risponde Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze. Come si fa a convincere i genitori titubanti? "Con i dati del comitato Acip ad inizio novembre negli Stati Uniti: dal primo marzo 2020 al 10 ottobre 2021 negli Usa ci sono stati 1,9 milioni di casi positivi tra i 5 e gli 11 anni, 8.300 sono stati ospedalizzati, 2.316 hanno sviluppato sindromi infiammatorie multisistemiche e 94 sono morti. Dati impressionanti". Il vaccino serve ai bambini o agli adulti? "Non vacciniamo i bambini per proteggere adulti e anziani, quella è una ricaduta positiva, ma il vaccino serve per proteggere loro da una malattia che può essere grave anche in età infantile". I dati di sicurezza ci sono? "Sì e sono molto buoni. Anche i rarissimi casi di miocardite modesta osservati nei maschi adolescenti nei bambini non si sono visti".

Quindi bando agli indugi, anche il governatore Eugenio Giani incalza per la vaccinazione dei ragazzi e aveva frenato il governo per la riapertura delle scuole da domani in questa difficile situazione epidemiologica. Mentre l’Anaao Toscana, il sindacato dei medici ospedalieri, vede nero. "Se si riaprono le scuole domani, in due settimane ci ritroviamo in zona rossa – spiega il segretario Flavio Civitelli, un pediatra – La mossa giusta sarebbe trasformare le scuole in centri vaccinali per alunni e personale, riaprendo classe per classe al raggiungimento del 90% di vaccinati. Coi no vax a casa".