Covid Toscana, Giani: "Tampone solo se avete i sintomi. Rianimazione, 84% di no vax"

Il presidente della Regione: "Serve l'obbligo vaccinale. Più smart working, come ente daremo l'esempio"

Eugenio Giani al Mandela Forum (foto Gianluca Moggi/New Press Photo)

Eugenio Giani al Mandela Forum (foto Gianluca Moggi/New Press Photo)

Firenze, 4 gennaio 2022 - E' un Giani a tutto tondo quello che stamani ha affrontato i nodi più attuali dell'emergenza Covid in Toscana. Il presidente della Regione ha commentato il nuovo, triste record registrato oggi con quasi 19mila nuovi positivi individuati in un giorno. 

"Abbiamo dei dati chiaramente alti, sopra i 18.000, era un po' nelle nostre previsioni perché sapevamo che dopo i giorni di festa si sono accumulati i tamponi da processare e c'è stato un più alto contatto fra la popolazione. Ce lo aspettavamo che sarebbero stati giorni problematici - spiega Giani - I dati di oggi li definisco record di contagi e record di tamponi. Sarà anche con l'aumento dei tamponi che affronteremo il problema del tracciamento". In questo contesto, che definisce di emergenza, Giani intende puntare ancora di più sulla semplificazione nella gestione sia degli ingressi che delle uscite dall'isolamento a seguito del contagio: "Questo aspetto - sottolinea - lo porrò anche a governo attraverso la riunione coi presidenti di Regione". Da mercoledì in Toscana, in tal senso, verrà attivato il software, preannunciato nei giorni scorsi, per consentire ai positivi di gestire in autonomia l'isolamento con l'attivazione nel caso dei sintomatici dell'intervento dei medici di base.

La situazione Covid in Toscana al 4 gennaio
La situazione Covid in Toscana al 4 gennaio

Tamponi: "Solo se avete sintomi"

"Ai cittadini dico, ci si vada a tamponare se si ha qualche sintomo, non per avere qualche sicurezza. Cercheremo di eliminare quelle sacche per fatti occasionali o di divertimento, dovremo ridurre quell'appesantimento che creano i no vax. Sono 416.000 i non vaccinati, se solo il 10% va tutti i giorni a tamponarsi significa avere 40.000 persone che si testano. Per questo l'intervento del governo deve andare in direzione dell'obbligo vaccinale. Al ministro Speranza - aggiunge - chiederò almeno per questi giorni di emergenza di evitare di disattivare il Green pass alle persone già vaccinate, sono del resto persone che si sono autodisciplinante e vaccinate. Poi quando torniamo a regime si riattiva tutto il meccanismo e sarà anche più rapida la riammissione, in questo momento di emergenza però si tratterebbe di evitare delle complicazioni".

Green pass

"Chiederò ai rappresentanti del governo di meditare bene, sarei per mantenere il Green pass ai positivi. Siamo in una situazione di emergenza, la persona sarebbe meglio mantenerla col Green pass tanto è una persona vaccinata e come tale ha il senso di responsabilità da attivarsi indipendentemente. La mia paura è che se ci sono persone che sono negative da prima di Natale e che non hanno ancora la riattivazione questo accresce il senso di disorientamento".

"Più smart working in Regione"

"Condivido quello che viene detto ad esempio da Cartabellotta, il presidente della fondazione Gimbe, sul fatto che comunque dobbiamo limitare in assoluto i contatti fra le persone. Di fronte a un virus così contagioso, in un periodo in cui la stagione è più predisposta, se limitiamo alle cose veramente importanti i contatti è meglio - dice Giani - Daremo il buon esempio e daremo indicazione come Regioni rispetto ai nostri dipendenti di incentivare lo smart working. Se mettiamo di più le persone in smart working, limitiamo i contatti e almeno in questi mesi più delicati diamo un contributo".

"In rianimazione 84% di no vax: insopportabile"

"I non vaccinati generano l'84% dei ricoveri in terapia intensiva", dice il presidente della Regione. "Ecco cosa significa il fenomeno dei non vaccinati nella fase più critica - punta il dito - L'84% dei ricoveri è destinato a quella piccola percentuale rappresentata da coloro che non si vaccinano e che appesantiscono anche il sistema dei tamponi. Onestamente diventa sempre meno sopportabile per la totalità delle persone che fanno il loro dovere vedere il sistema dei tamponi e delle terapie intensive appesantito da questa minoranza". Il presidente della Regione torna pertanto a caldeggiare un'ulteriore stretta nei confronti dei no vax: "Dirò stasera con molta chiarezza che è un risultato ottimo che il governo Draghi indichi l'obbligo vaccinale per lavoratori, però secondo me più ampliamo arrivando sostanzialmente all'obbligo per tutti e meglio è".

Arrivate le pillole Merck

"Con un messaggio la struttura commissariale del generale Figliuolo mi ha appena comunicato che sono arrivate in questo momento 1.440 pillole Merck al Meyer e quindi ci sarà l'occasione magari domattina di andare lì per mostrare come le teniamo, a livello simbolico. Poi - ha aggiunto Giani - le diffonderemo raccogliendo le indicazioni dell'uso che ci darà la struttura commissariale del generale. Le bocche di fuoco contro il Covid - ha concluso - sono la vaccinazione, l'uso dell'anticorpo monoclonale che stiamo incrementando, in luoghi come il Creaf a Prato, e le pillole".