Coronavirus Toscana, positivi in aumento. A rischio gli under 12

Colpiti molti giovanissimi che non hanno accesso alla vaccinazione. Gli esperti: c’è da aspettarsi nuovi rialzi, ma contenuti rispetto al 2020

Una vaccinazione

Una vaccinazione

Firenze, 1 novembre 2021 - Il virus continua a circolare. Cresce ancora la curva epidemica. E lo fa in modo più marcato rispetto alla settimana precedente in cui era stata registrata l’inversione di tendenza con una risalita del 16%. Nella settimana che si è chiusa ieri sono stati 2.125 i nuovi casi, erano stati 1.638 nei sette giorni prima: l’incremento è del 29,7%, leggermente inferiore rispetto a quello della media italiana, al 32,1%.

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L’incidenza settimanale dei nuovi positivi torna a 58 per 100mila abitanti, sebbene la crescita risulti difforme nei vari territori toscani, localizzata soprattutto nelle aree dell’Asl Sud Est (+92%) e Nord Ovest (+32%) mentre in quelle della Asl Centro è del 7%.

L’aumento dei ricoveri è ancora contenuto, 8,9% in una settimana, sebbene la Toscana abbia un elevato numero di ospedalizzazioni (270 a ieri) rispetto alle altre regioni di analoghe dimensioni: in Puglia sono 146, in Piemonte (pur con 600mila abitanti in più) 197, gli stessi del Veneto che ha oltre un milione di residenti in più.

Stabili le presenze in terapia intensiva, 28 i letti occupati rispetto ai 24 della domenica precedente. Crescita modesta ma che ha già fatto salire il livello di attenzione: per effetto dell’aumento dei casi nella settimana appena chiusa gli ospedali sono già stati allertati. Per quanto riguarda la stratificazione per fascia d’età, molti i nuovi positivi registrati fra i giovanissimi.

Sale la percentuale di contagi tra gli under 12 che non hanno accesso alla vaccinazione: rappresentano il 18,8% dei nuovi casi, doppiando il proprio peso demografico. L’aumento dei casi è contrassegnato da un incremento dell’incidenza di nuovi positivi sui tamponi di prima diagnosi (la percentuale è cresciuta dal 2,9 della settimana precedente al 3,9% di quella appena conclusa) a fronte di un’attività diagnostica leggermente inferiore. I tamponi di prima diagnosi effettuati sono stati 54.938 contro i 55.658 della settimana precedente.

Lo scorso anno, senza vaccinazioni, l’aumento dei casi – che si erano quasi azzerati tra giugno e luglio –cominciò con piccoli numeri in agosto per dar luogo dalla fine di settembre a una crescita esponenziale, al raddoppio settimana dopo settimana, dando vita alla seconda ondata epidemica. Nella settimana a cavallo tra settembre e ottobre del 2020 i casi registrati furono 1.013, poi 2.581 in quella successiva, poi ancora 4.642, 8.488, per arrivare tra il 26 ottobre e il primo novembre a contarne 15.352 senza ancora essere arrivati al picco. Il trend di crescita è confermato.

Per le prossime settimane gli epidemiologi si aspettano un aumento di casi che, grazie alla vaccinazione e alle terze dosi in corso, possa restare contenuto e non faccia lievitare il numero di ricoveri e decessi, come accaduto con la quarta ondata estiva.