I ristori Covid fermano le assunzioni. Giani attacca: "Pochi 42 milioni"

Resta pesante il disavanzo nella sanità toscana. Il contenimento delle spese correnti deve continuare

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

Firenze, 2 gennaio 2022 - "E’ difficile essere ogni giorno in campo ad affrontare l’emergenza pandemia che non molla la presa e dover essere costretti contemporaneamente a pensare al bilancio della sanità". Il presidente della Toscana Eugenio Giani fa i conti con la legge Finanziaria per le risorse che arriveranno in Toscana: l’amarezza è evidente. Le Regioni italiane complessivamente si aspettavano oltre due miliardi per il ’ristoro’ della spese Covid: ciò avrebbe voluto dire oltre cento milioni per la Toscana. Invece di milioni ne arrivano 42 e la coperta è cortissima tanto che Giani esclama: "Sembra che a Roma non ci sia percezione di quanto avviene sui territori...". I problemi sono immediati: assunzioni di personale sanitario col contagocce e sotto la rigida autorizzazione della Regione Toscana.

"Nella sanità vorremmo assumere ancora di più ma qui il terminale della questione non è la Regione ma è lo Stato. Il fatto che alle Regioni siano attribuiti 600 milioni di euro, in Toscana significa 42 milioni, quando la Toscana è certificato che abbia speso per il Covid 600 milioni, fa rendere conto che forse in questa legge finanziaria sarebbe stato più opportuno destinare al contrasto al Covid risorse perché le Regioni potessero assumere" spiega il governatore. "Capisco i sindacati e la loro preoccupazione, è anche la mia. Ci vorrebbe più personale in sanità. Io sono il presidente di una Regione che in Italia ha assunto di più, ci sono 6.000 dipendenti in più rispetto a 20 mesi fa in Toscana". E ora? "Cerchiamo di andare avanti con quello che ci viene dato ma con queste risorse per forza di cose ci muoviamo così e con la comprensione del personale sanitario cui faccio un apprezzamento particolare".

La partita non è chiusa, però. Giani ricorda che anche l’anno scorso post Finanziaria furono stanziate risorse ad hoc per i ristori Covid regionali: fino al 30 aprile c’è la possibilità di aiutare e sostenere le Regioni. Altrimenti è pronto il piano B: firmare un mutuo per far fronte al disavanzo della sanità nel bilancio toscano e rientrare nel corso degli anni prossimi per le spese sostenute nel 2021. Intanto la spending rewiev continua: "Nei prossimi giorni faremo un consuntivo dell’operazione del contenimento dei costi delle tre Asl toscane - spiega ancora Giani - e vedremo se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti". Ma poi bisognerà per forza continuare lungo il sentiero del dimagrimento della spesa. Giani spulciando la Finanziaria ha visto risorse dirottate negli investimenti anche sanitari "ma adesso è la spesa corrente quella che preoccupa, il territorio ha esigenze giorno dopo giorno a cui dobbiamo far fronte e lo dobbiamo poter fare in tranquillità, non con l’assillo dei conti...". Un esempio? Il personale dedicato al tracciamento dei contagi Covid. Con i problemi di bilancio è stato tagliato per poi correre ai ripari alla ripresa esponenziale dei casi di positivi. Ma fosse solo questo il problema: in Toscana mancano 400 medici nell’area dell’emergenza, almeno 2000 unità per le altre figure sanitarie.

"Non è giusto parlare di assunzioni bloccate - sottolinea il presidente toscano - da agosto ad ora ne abbiamo fatte 700, certo è che ogni assunzione deve essere autorizzata dalla Regione perché abbiamo questi vincoli dovuti al disavanzo...".