I tracciamenti vanno ko, Omicron devastante. Quasi 55mila contagiati restano fantasmi

Dal 18 dicembre al primo dell’anno non si sa nulla di loro. Si è inceppato il meccanismo che riattiva il Green pass dopo la guarigione

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Firenze, 3 gennaio 2022 - La Toscana si è persa per strada quasi 55mila positivi dal 18 dicembre al primo gennaio. Di loro non sappiamo nulla. Né se hanno sintomi, né se hanno rispettato l’isolamento, né se prima della diagnosi hanno frequentato persone che potrebbero aver contagiato. In questo momento dell’epidemia, con l’impressionante impennata del numero di contagi, sarebbe impossibile anche con un esercito di assistenti sanitari riuscire nell’impresa di tracciamento dei casi. Lo sostiene anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, pur nella consapevolezza che per il contenimento della curva epidemica l’indagine epidemiologica, con l’isolamento e le quarantene che ne conseguono, è una delle azioni preventive fondamentali. Ma gli organici dei dipartimenti di Prevenzione sono sguarniti, la ricerca di personale affannosa e improduttiva e le casse della sanità regionale continuano a piangere.

"Ci aspettavamo di più dei 42 milioni che ci arriveranno dallo Stato per i rimborsi Covid 2021 e fino ad aprile non è detto che il Parlamento non riesca a ottenere maggiori risorse per le Regioni, tuttavia ora come ora è incredibile doversi trovare a fronteggiare un’ondata di contagi di questa portata senza poter spendere almeno per il personale: ci hanno costretti anche a tagliare le centrali di tracciamento che erano uno dei fiori all’occhiello della Toscana", incalza il governatore Eugenio Giani. Oggi la centrale di tracciamento dell’Asl Toscana centro ripartirà, in una sede diversa, non più al polo fieristico espositivo della Fortezza da Basso ma al Mandela Forum e purtroppo con una pattuglia di acchiappavirus nettamente inferiore a quella che dall’ottobre 2020 riuscì a tenere a bada al moltiplicarsi dei positivi, ai loro contatti e ai certificati di fine isolamento, con una squadra speciale.  

I numeri dei positivi non tracciati sono proporzionali al numero dei casi: il tracciamento è andato in difficoltà nelle zone dove la crescita è stata più impetuosa. Dei 54.916 casi persi, 18.650 sono dell’area fiorentina. Ora è fondamentale che la Regione ribadisca l’impegno preso e cioè automatizzare i certificati di inizio e di fine isolamento, altrimenti migliaia di persone potrebbero essere costrette al termine del periodo di positività a perdere giornate di lavoro in attesa che le Asl le liberino e di riattivare il Green pass sospeso. Nel frattempo i tracciatori si concentrano sul recupero del pregresso per mettere i casi meno recenti nelle condizioni di ricevere l’attestato di guarigione quando ne avranno diritto e avere la revoca della sospensione del Green pass e poter tornare al lavoro. Con la mole di nuovi positivi, i tracciatori apriranno solo la pratica del caso, inviando il provvedimento di isolamento senza effettuare il tracciamento dei contatti. Prioritario il tracciamento dei non vaccinati, che potrebbero essere contagiosi per un periodo più lungo. Per il tracciamento degli eventuali contatti non sarà più prevista la distinzione tra conviventi in grado di restare isolati e conviventi non in grado di restare isolati. Novità anche per l’autosorveglianza dei vaccinati con terza dose in caso di contatto con positivo, in base alla circolare ministeriale non è prevista l’esecuzione del tampone al quinto giorno.  

Intanto l’onda anomala di Omicron continua a crescere. Nella settimana chiusa ieri i nuovi positivi sono stati 68.677, il 304% in più dei 16.939 della settimana precedente. Nei territori dell’Asl Toscana centro la crescita è stata superiore, il 361%. L’incidenza settimanale di nuovi casi per 100mila abitanti sale a 1.853, vale a dire che negli ultimi sette giorni è risultato positivo un toscano ogni 54. È triplicata anche la percentuale dei positivi ai tamponi di prima diagnosi (114.027 contro gli 81.041 della settimana precedente) passata dal 20,9 al 60,2%. In pratica 6 tamponi positivi su 10 effettuati. Chi ha più di sessant’anni è coinvolto in misura inferiore nella catena del contagio.

Gli over 60 che costituiscono il 32,4% della popolazione rappresentano il 14,6% dei casi. Va peggio fra gli under 60 che pesano per il 67,6% e si "aggiudicano" l’85,4% della casistica. E’ la fascia giovanile a trainare il contagio. Un dato che, insieme alla copertura vaccinale e alla minore aggressività della variante Omicron, può spiegare la minore pressione ospedaliera rispetto alle ondate precedenti e il minore impatto sulle terapie intensive anche se, vista la grandezza dei numeri, non è possibile stare tranquilli. Non cambierà praticamente nulla, ma la Toscana il 10 gennaio, se non ci sarà un’inversione di tendenza repentina, potrebbe andare in zona gialla. Ci sono 780 ricoverati, 695 dei quali nelle degenze Covid ordinarie, con un indice di saturazione del 13,8% (la soglia alert scatta al 15%) e 85 in terapia intensiva con un tasso di occupazione del 14,9%, già molto oltre la soglia del 10%.