Covid: nel giorno dedicato alle vittime, la Toscana supera i 5mila morti. Le storie

Bandiere a mezz'asta in Regione e nei vari Comuni, un drappo nero sul "Biancone" a Firenze

Firenze, il drappo nero sulla statua del Nettuno, chiamato "il Biancone" dai fiorentini

Firenze, il drappo nero sulla statua del Nettuno, chiamato "il Biancone" dai fiorentini

Firenze, 18 marzo 2021 - Proprio nel giorno in cui si celebrano le vittime del Covid, la Toscana supera la quota di 5mila morti dall'inizio della pandemia. Per l'esattezza, con le nuove 25 morti (14 uomini e 11 donne, con un'età media di 82 anni) registrate nel bollettino di oggi,  è stato raggiunto il numero di 5.016 vittime. di cui 1.645 in provincia di Firenze, 370 in quella di Prato, 415 in quella di Pistoia, 476 in quella di Massa Carrara, 472 in quella di Lucca, 567 in quella di Pisa, 348 in quella di Livorno, 320 nella provincia di Arezzo, 215 in quella di Siena, 118 in provincia di Grosseto. 70 persone sono decedute in Toscana ma erano residenti fuori regione.

Il report

Il dato emerge dal consueto report sull'andamento dell'epidemia pubblicato dalla Regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 135,8 per 100.000 residenti contro il 173,4 per 100.000 della media italiana (13° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (248,3), Firenze (165,2) e Prato (143,9), il più basso a Grosseto (53,7).

La targa in Palazzo Vecchio e il drappo nero sul "Biancone": Firenze ricorda le sue vittime

«La città di Firenze non dimentica i suoi cittadini vittime della pandemia Covid e dedica a loro e a quelli che li amano un ricordo perenne». E'  il contenuto della targa, scoperta oggi nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio per ricordare le 647 vittime a Firenze del Covid. Durante la cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio e il professor Patrizio Serino, primo violoncello dell'orchestra del Maggio Musicale (accompagnato dal sovrintendente Alexander Pereira), ha sottolineato con due brani musicali il momento istituzionale. Per tutto il giorno le bandiere saranno a mezz'asta. Intanto, sulla statua del Nettuno davanti a Palazzo Vecchio (che i fiorentini chiamano "il Biancone" è stato posto un drappo nero come segno di lutto

«Sono emozionato - ha detto il sindaco Dario Nardella - per il fatto che con questa targa Firenze ricorderà per sempre i suoi caduti. E' un segno che porteremo sempre con noi e ci permetterà di non dimenticare perché così come la felicità è tale quando viene condivisa anche la memoria, quando è vera memoria, è perché è condivisa. E abbiamo bisogno di condividere: se non dimentichiamo possiamo migliorare tutti noi». Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha omaggiato i «5.000 toscani che ci hanno lasciato da fine febbraio» ricordando poi l'immagine dei camion militari di Bergamo di un anno fa. «Quello - ha detto - fu un momento drammatico della nostra storia». Per l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, il dispiacere è stato anche «non aver potuto piangere i morti, che sono stati subito portati al cimitero. La morte non è un fatto personale, è una lacerazione di una comunità. Non aver potuto vivere questa dimensione comunitaria rende doveroso un momento come questo in cui la comunità ricorda le sue vittime». Tra i presenti anche il rabbino Gadi Piperno secondo cui «ricordare vuol dire riportare al cuore, con l'obiettivo di migliorarci in futuro». L'imam Izzedin Elzir ha parlato di «giornata molto importante non solo per ricordare le vittime ma per come possiamo avere un presente e un futuro migliore. Siamo sulla stessa barca, anche sui vaccini: dobbiamo lavorare per evitare guerre tra chi li produce».

Bandiere a mezz'asta e cerimonie

Intanto, il Consiglio regionale toscano ha deciso l'esposizione a mezz'asta delle bandiere toscana, nazionale ed europea, iniziativa adottata anche dai Comuni toscani. "Oggi è la prima giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid 19. Una data scelta non a caso, perché il 18 marzo 2020 deflagrò in tutta la sua potenza la foto che a Bergamo ritraeva la colonna di camion dell'esercito portare via le bare dall'ospedale della citta'" dichiara il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. "Un anno dopo non è ancora finita, purtroppo, e le vittime, solo in Italia, sono oltre 103mila. Ed è  proprio pensando a questi numeri drammatici e a quella foto fissata per sempre nella storia che dobbiamo fare di tutto per portare avanti il piu' velocemente possibile la campagna vaccinale. A tutte le vittime di questa pandemia - continua il presidente Mazzeo - alle loro famiglie e a tutti coloro che in queste ore stanno lottando nelle corsie degli ospedali va oggi più che mai il mio pensiero e quello di tutto il Consiglio Regionale della Toscana".

Le storie

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