Covid, la pandemia vista da nonni e nipoti in un libro di racconti

Sarà presentato il 4 luglio a Firenze all’auditorium Cisl Toscana

Nonno e nipote

Nonno e nipote

Firenze, 1 luglio 2022 - La pandemia vista dai due estremi della vita, gli anziani e i giovanissimi, i nonni e i nipoti: forse le due età che hanno accusato di più la rivoluzione imposta dal Covid 19. È quello che racconta ‘Confronti virali’, il libro realizzato dai pensionati della Cisl di Firenze-Prato, con il patrocinio della città metropolitana di Firenze e della provincia di Prato, raccogliendo impressioni, testimonianze, disegni realizzati dai pensionati e dai loro nipotini.

Sarà presentato il 4 luglio, nel corso di un incontro che inizierà alle ore 9,30, nell’auditorium della Cisl Toscana di via B. Dei 2/a, Firenze, a cui prenderanno parte anche la professoressa Alessandra Petrucci rettrice dell’Università di Firenze e la reggente della Fnp-Cisl nazionale Daniela Fumarola, oltre ai responsabili della Fnp-Cisl Firenze-Prato. Alla mattinata saranno presenti anche molti degli autori dei testi raccolti nel libro. “Dai racconti – dice Viviano Bigazzi, segretario generale della Fnp-Cisl Firneze-Prato - si percepisce chiaramente la preoccupazione dei nostri pensionati per il futuro: non solo per loro, che sono numericamente i maggiori autori di questa raccolta, ma soprattutto preoccupazione per le future generazioni, per i nipoti, per il loro lavoro, per la situazione economica. Abbiamo voluto evidenziare questa ‘intergenerazionalità’, perché così è la vita reale: le contrapposizioni tra giovani e vecchi, protetti ed esclusi è solo strumentale.”

“Dai racconti – continua Bigazzi - si sente quanto abbia pesato la mancanza di contatto umano, il distanziamento forzato, la solitudine più accentuata, l’impotenza di fronte a piccoli disagi quotidiani, a malattie croniche che era impossibile curare. Indubbiamente chi era solo, in questo periodo lo è stato ancora di più.” “Mi ha colpito che tanti ultra ottantenni abbiano preso carta e penna per scrivere, di alcuni abbiamo lasciato anche lo scritto originale, si sono rimessi a scrivere per raccontare la loro esperienza, e, in alcuni casi, ci hanno detto, hanno continuato a scrivere, riprendendo una abitudine che avevano lasciato da tempo.”

Da queste ‘solitudini’ dobbiamo trarre insegnamento, come sindacato pensionati, per impostare progetti futuri perché, in ogni caso, venga creata una rete di sostegno e vicinanza, non solo per chi è in strutture tipo RSA, ma per tutti. Tutti devono sentirsi “essere umani” capiti ed aiutati, non lasciati soli. Dobbiamo ripensare il welfare locale verso i soggetti più in difficoltà, personalizzando i servizi e mirando gli interventi alla persona”.

 

Maurizio Costanzo