Hotel fra caro bollette e pochi turisti "Ci conviene diventare stagionali"

Il presidente di Federalberghi Bechi: "In inverno costi troppo elevati per introiti bassissimi, così non va" L’allarme di Conficconi, segretario Uil: "Si rischia il crollo dei contratti a tempo indeterminato"

Turisti

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Firenze, 18 febbraio 2022 - Città deserte in inverno e più lavoratori precari. A questo sta portando il caro energia che sta lasciando senza ossigeno le strutture ricettive già provate dalla crisi da Covid. A lanciare l’allarme è Federalberghi Firenze: "I rincari di elettricità e gas hanno dato il colpo di grazia ai nostri alberghi: gli incrementi raggiungono anche il 130%. Considerando che le nostre superfici sono di centinaia di metri quadrati, ci troviamo davanti a bollette stratosferiche, insostenibili. Dall’altra parte ci sono le entrate che, nei mesi di bassa stagione, sono di gran lunga inferiori ai costi. Abbiamo fatto alcuni calcoli e ci siamo confrontati: stiamo pensando di chiudere nel periodo invernale e trasformare quindi le nostre strutture in attività stagionali", è chiaro Francesco Bechi, presidente Federalberghi Confcommercio Firenze. Che aggiunge: "Purtroppo ci stanno costringendo. Dal Governo nessun tipo di aiuto se non briciole. E anche i nuovi provvedimenti che dovrebbero tutelare il settore sono solo di facciata. La verità è che siamo senza liquidità, senza turisti e con bollette alle stelle – prosegue Bechi -. Nei mesi invernali, che anche prima del covid erano di bassa stagione, ci ritroviamo a riscaldare intere superfici e a offrire tutti i servizi necessari per garantire un soggiorno all’insegna della qualità, con stanze praticamente vuote. Le nostre casse piangono e per noi è impossibile sostenere costi che invece diventano sempre più onerosi. Per questo, tanti di noi saranno costretti a chiudere nel periodo di bassa affluenza e diventare attività stagionali". Con due conseguenze: la desertificazione della città con le luci spente di sempre più hotel e la perdita di posti di lavoro. 

«Per stabilizzare l’occupazione bisogna stabilizzare l’impresa" dice il numero 1 di Federalberghi. Marco Conficconi, segretario generale Uil, conosce bene il fenomeno: "Stiamo monitorando la situazione e purtroppo, senza interventi urgenti, tanti alberghi andranno nella direzione della stagionalità. Siamo preoccupati perché questo vorrebbe dire, in buona sostanza, meno contratti a tempo indeterminato". Conficconi scende nei dettagli: "A Firenze quasi il 50% degli hotel non sono di proprietà ma in locazione. Senza il bacino di turisti della Firenze pre-covid e con il caro energia, in diversi stanno pensando di chiudere nei mesi di maggiore sofferenza". Intanto, dopo il torpore dovuto all’impennata della variante Omicron, Firenze si prepara a riabbracciare i suoi visitatori: "Timidi movimenti fanno pensare a una ripresa del turismo internazionale - riprende Bechi - da aprile-maggio. Dipenderà molto dalla situazione pandemica". Gli incrementi di energia e gas stanno colpendo anche gli affittacamere. "Per ora il problema interessa solo poche persone, ossia coloro che stanno lavorando - conclude Gianni Facchini, presidente dell’associazione Myguestfriend che rappresenta i proprietari di immobili -. In tanti hanno ancora gli appartamenti vuoti, ci auguriamo che da aprile la stagione possa ripartire anche per le nostre attività".

Rossella Conte