Il Covid galoppa sulle spalle dei più giovani. Ma le vaccinazioni sono un muro che tiene

Francesco Cipriani, epidemiologo dell’Asl Toscana Centro: "Ce l’ aspettavamo dopo il bomba libera tutti di fine giugno. Il rischio di sovraccarico negli ospedali è minimo grazie alle immunizzazioni". Solo l’1% dei nuovi positivi ha più di 80 anni

Una ragazza si sottopone al test del tampone anti Covid

Una ragazza si sottopone al test del tampone anti Covid

Firenze, 20 luglio 2021 -  Solo l’1% dei 191 nuovi positivi registrati ieri in Toscana ha più di 80 anni e il 5% tra i 60 e i 79. Il contagio a crescita esponenziale è trainato dai giovani, è stato così anche lo scorso anno alla fine dell’estate. Il virus corre sulle nostre goccioline di saliva, negli starnuti ma anche nell’aerosol che produciamo parlando e, di più, gridando e cantando. Mantenendo le distanze, all’aperto, il rischio di contagio si riduce drasticamente. Il 36% dei nuovi contagiati ha meno di 20 anni, il 38% ne ha tra 20 e 59, per un’età media di 29. Il dato settimanale sale di poco, a 32. Ma cosa significa? Lo scorso anno, nella stessa settimana presa in considerazione – quella che si è chiusa domenica scorsa – eravamo da poco usciti dal lockdown, l’età media dei pochissimi contagiati quotidiani (52 in una settimana contro i 1.028 di quest’anno) era più alta: 39 anni. La baldoria era appena iniziata e gli effetti delle vacanze libere si cominciarono a notare alla fine d’agosto. Quando l’età media dei nuovi casi si abbassò a 35 anni. Con varianti più o meno significative, la stessa situazione toscana si riproduce in Umbria e in Liguria. Lo scorso anno di questi tempi l’età media dei contagiati era più alta e il virus covava sotto la cenere.  

«Quest’anno l’età media si è abbassata prima: c’è stato un bomba libera tutti. Si è ripartiti in massa a fare le stesse cose che lo scorso anno abbiamo fatto più tardi, in agosto – spiega Francesco Cipriani, direttore del servzio di Epidemiologia dell’Asl Toscana centro – Così si è anticipata la ripresa del contagio: l’avevamo previsto, non c’è nulla di inatteso". Insomma, senza buttare la croce addosso a nessuno, il contagio viene diffuso dai giovani, dalla popolazione che ha più contatti. "Sono il veicolo della trasmissione, portano il virus a casa – spiega Cipriani – Quest’anno siamo più tranquilli che non si verifichi un sovraccarico ospedaliero che poi si traduce in perdite di vite perché gli ultrasessantenni sono vaccinati e sarebbe bene che lo fossero di più e il più in fretta possibile". Bilanciare, insomma, tra aspettative economiche e necessità sanitarie. Bisogna fare questo e, di più, continuare a vivere perché la pandemia ha già fatto danni difficilmente quantificabili.  

«Locali, discoteche e festeggiamenti inevitabili per la fine degli Europei hanno accorciato la nostra estate – dice l’epidemiologo – Ora bisogna lavorare sulla riapertura delle scuole perché i ragazzi non vaccinati costituiscono il bacino del contagio". Avremo ondate importanti di nuovi contagiati "minori per impatto sanitario, anche se è da mettere in conto un aumento dei ricoveri che faranno molto clamore perché colpiranno i giovani, come è già accaduto anche se si notava meno in mezzo ai grandi numeri, ma non ci sarà un sovraccarico per le strutture ospedaliere".  

La variante Delta è destinata a sostituirsi alla Alfa, è molto più diffusiva. "La massima preoccupazione in tutto il mondo è che il grande contagio fra ragazzi possa dare il via a una variante che non sia più controllabile da questi vaccini", spiega Cipriani. Una variante insensibile ai vaccini sarebbe la catastrofe, servirebbe produrre un nuovo vaccino. E ricominciare da zero. "Per questo bisogna convincere i giovani a vaccinarsi, per la salute collettiva, per non bloccare le attività produttive per non paralizzare l’economia e la vita di tutti – spiega l’epidemiologo – Non è facile convincerli singolarmente, perché per loro il rapporto rischi-benefici non è così evidente come nella popolazione over. Servono decisioni politiche, i Green pass per andare a scuola, in palestra. Vaccinare per vivere".