Cospito, Nordio: "Donzelli non ha violato segreti". Il parere dell'antimafia sul 41 bis

Il Dap: "Dati non divulgabili". Contrario il procuratore Saluzzo sulla revoca del carcere duro. Il legale dell'anarchico: "Ha perso 45 chili. Situazione critica, non c'è più tempo". Occupata la Facoltà di Lettere della Sapienza

Roma, 2 febbraio 2023 - Secondo il guardasigilli Carlo Nordio, l'onorevole Giovanni Donzelli non avrebbe rivelato segreti tramite le sue dichiarazioni riguardo le intercettazioni a carico di Alfredo Cospito, durante il dibattito parlamentare del 31 gennaio. Dopo la ricostruzione dei fatti, il ministro ha riferito in sintesi le sue conclusioni: "Quanto al contenuto dei colloqui tra il detenuto Cospito e altri, riferiti dall'onorevole Donzelli - spiega il ministro in una nota - non sono stati oggetto di un'attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa. In conclusione, la natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati". Inoltre, "la dicitura 'limitata divulgazione', presente sulla nota di trasmissione della scheda rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza".

Il Dap (Dipartimento di Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia), però, ha confermato che le notizie non erano divulgabili. Il senatore del Pd Enrico Borghi, membro del Copasir, ha scritto su Twitter: "Il DAP ha risposto, in via formale, precisando che le intercettazioni rese note in Parlamento da Donzelli sono 'dati non divulgabili e non cedibili a terzi'. Donzelli e Delmastro hanno mentito al Paese. Nordio e Meloni, cosa aspettate ancora per farli dimettere?". 

Per tutta risposta, il deputato di FdI Giovanni Donzelli ha rilanciato su Twitter la notizia con le dichiarazioni del ministro della Giustizia con l'hashtag '#Tweetmuto'. 

Il parere dell'Antimafia sul 41 bis a Cospito

Riguardo il parere consegnato dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo a Nordio, invece Alfredo Cospito può restare al regime del 41 bis oppure tornare a quello di alta sicurezza, però con tutte le dovute cautele. L'indicazione presente nel documento non darebbe quindi un'indicazione netta, ma fornirebbe una risoluzione aperta. Nell'avviso viene ribadita la fondatezza della decisione del 5 maggio 2022, quando a Cospito venne applicato il carcere duro.

Parere contrario alla revoca del 41 bis a Cospito è invece stato dato dal procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo. Il documento consegnato al ministero di Giustizia conterrebbe dei riferimenti alla necessità di monitorare costantemente le condizioni di salute del detenuto.

Carlo Nordio (Ansa)

Legale Cospito: "Ha perso 45 chili"

L'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, ha visitato nel carcere di Opera l'anarchico in sciopero della fame da ottobre scorso. L'incontro tra il legale e il suo assistito è durato oltre 3 ore. "Alfredo è sempre più magro, ha perso 45 chili - ha detto l'avvocato Rossi Albertini -. La situazione si sta estremamente complicando e si sta andando oltre la soglia critica. È assolutamente determinato ad andare avanti, ma è consapevole che ciò porterà a delle conseguenze irreparabili". Ha poi aggiunto: "Attendiamo le determinazioni, ma qualcuno faccia sapere in tempi rapidi a Cospito se il provvedimento verrà revocato. Non c'è più tempo".

Rossi Albertini ha parlato anche della situazione in cella in cui si trova Cospito: "Si trova in un gruppo di 'socialità' composto da tre persone con grandi problemi di salute e quindi è sostanzialmente da solo, 24 ore su 24 relegato all'interno della cella". L'avvocato ha affermato inoltre che sabato è stato notificato a Cospito il rigetto dell'istanza di differimento pena da parte del magistrato di Sassari, dove era detenuto fino a lunedì.

Poi la chiosa su un fatto avvenuto dopo l'arrivo di Cospito nel carcere di Opera: "Aveva predisposto uno scritto da inviare alle autorità che possono riceverli per vigilare contro la tortura, contro i trattamenti inumani e degradanti. Questo foglio contenuto in un block notes gli è stato sottratto, trattenuto, sequestrato da parte del nuovo istituto di Opera. Gli hanno, inoltre, sottratto i libri che provenivano dal carcere di Bancali e quindi non ha più niente da leggere e tanto meno da scrivere".

Più tardi, durante un evento a Milano, il legale ha anche detto: "Il fatto vero è che Alfredo Cospito sta facendo un sacrificio in primo luogo per lui e per la sua vita", ma il 41bis "è una morte lenta, ed essendo lui un animale politico lo fa anche per le oltre 700 persone al 41bis e per i 1500 condannati all'ergastolo ostativo che moriranno in carcere". 

Udienza in Cassazione anticipata al 24 febbraio

Intanto è stata anticipata al 24 febbraio l'udienza in Cassazione sull'istanza presentata dal difensore di Cospito, dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato dal Tribunale di Sorveglianza di Roma. Però "Cospito potrebbe morire prima", ha detto uno dei componenti dell'Assemblea permanente di solidarietà con Alfredo Cospito nel corso dell'assemblea pubblica alla Sapienza, a cui hanno partecipato collettivi, i movimenti Cambiare Rotta, Osa e anarchici. "Se Alfredo morirà la lotta continuerà e sarà ancora più determinata". "È stato detto che lo Stato non si arrende ma è solo grazie alla mobilitazione che siamo riusciti ad avere qualche cosa, altrimenti Alfredo sarebbe morto nel carcere di Bancali", ha aggiunto.

Facoltà di Lettere occupata

Dopo l'assemblea, la Facoltà di Lettere è stata occupata. "Tutti e tutte libere", il coro degli studenti. E nello striscione esposto: "Lettere occupata. Al fianco di Alfredo, contro il 41bis". Gli studenti appartenenti ai movimenti Cambiare Rotta, Osa e anarchici hanno poi comunicato che domani, venerdì 3 febbraio, nell'aula occupata di Lettere è in programma alle ore 16 un'altra assemblea a "microfono aperto - contro ergastolo ostativo e 41bis". Quella della Sapienza, come annunciato durante l'assemblea, è un'occupazione a tempo, che terminerà sabato, quando è stato organizzato un corteo che partirà alle ore 15 da piazza Vittorio a sostegno di Alfredo Cospito.

Lo striscione: "Lettere occupata. Al fianco di Alfredo, contro il 41bis"

Meloni: "Cospito sparò ancora dopo la grazia del '91"

"Una cosa interessante che non si è notata: Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando di una vittima, per come la vedo io. È possibile che oggi ritenga che tornando a fare lo sciopero della fame, potrebbe...". Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, a Diritto e rovescio, su Rete4. "Penso che bisogna fare un po' di chiarezza. Chi è Alfredo Cospito? È un anarchico, in carcere perché condannato per il reato di strage e perché tra le altre cose ha sparato alle gambe di un dirigente di Ansaldo nucleare. Cospito finisce al 41 bis perché durante la detenzione mandava o trovava il modo di fare arrivare messaggi agli anarchici che erano fuori dicendo 'continuate la lotta, organizzatevi'". "Il 41 bis - ha aggiunto la premier - è un istituto preciso che viene preso in considerazione in base alla gravità del reato e alla capacità che si ha di comunicare con l'esterno e se c'è una pericolosità in quella comunicazione. Cospito per questo finisce al carcere duro e comincia a fare lo sciopero della fame non solo perché rifiuta il carcere duro ma anche perché rifiuta l'istituzione del carcere".

Serracchiani: "Meloni si dissoci. Si dimettano Donzelli e Delmastro"

Prima che uscisse il parere del ministro della Giustizia, la capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani aveva affermato: "Se l'indagine interna che sta facendo il ministero, a nostro avviso, determinerà che quelle informazioni erano riservate e non divulgabili, se il ministro Nordio non revoca le deleghe, a quel punto il problema saranno Nordio e la Presidente del Consiglio, che deve prendere una posizione e dissociarsi da quello a cui abbiamo assistito". La diffusione di informazioni riservate, che "forse ha messo in pericolo la sicurezza nazionale", "merita adesso una presa di posizione che finora non c'è stata della Presidente del Consiglio, perché non parliamo di signori chiunque ma di due membri di FdI che sono molto vicini alla Presidente del Consiglio, che non può far finta di niente".

A suo modo di vedere, c'è "una sola via d'uscita" su quanto accaduto: "le dimissioni dal ruolo di vicepresidente del Copasir di Donzelli e le dimissioni con revoca delle deleghe di Delmastro da sottosegretario, per giunta con delega al Dap. Perché quello che sta emergendo per stessa ammissione di Delmastro, che oggi ha detto di aver passato a Donzelli informazioni riservate, è di una gravità inaudita".