Corre a novant'anni la 24esima edizione della maratona di Roma

Angelo Squadrone chiude la corsa con un tempo di sette ore complessive e si aggiudica il titolo di vincitore morale della manifestazione

Angelo Squadrone sfoggia con orgoglio la corona d'alloro

Angelo Squadrone sfoggia con orgoglio la corona d'alloro

PISA, 19 aprile 2018 - Ha partecipato alla 24esima maratona di Roma ottenendo una menzione speciale al termine del percorso. Angelo Squadrone, novantenne dall’indubbia tenacia è stato uno dei protagonisti della manifestazione sportiva della capitale. “Sono stato in gara assieme al presidente del Club Supermarathon Italia, Paolo Gino, e al socio Mario Ferri che mi hanno concesso l’onore di scortarmi dalla partenza fino all'arrivo – commenta Squadrone –. Per me questa è stata la 22° maratona di Roma, alla quale partecipai per la prima volta nel lontano 25 Aprile 1987. Lo scenario questa volta è stato completamente diverso. Allora eravamo circa 700 partecipanti, mentre questa volta eravamo circa 14.000 corridori”.

Anche questa volta per Angelo è stata una grande emozione. “Allora per me era una sfida all'incognito, mentre questa volta è stata una vera gioia – continua –. Nel 1987 l'incoraggiamento che ricevevamo dagli spettatori erano strombazzate di claxon, urli e incitamenti negativi, mentre questa volta è stato un continuo scroscio di applausi e di incoraggiamento”. Per Squadrone la gara di Roma è stata la sua 133° maratona riconosciuta dalla Fidal, dopo aver partecipato alle principali manifestazioni europee e a quella del 1992 di New York in occasione del 500° anniversario dello sbarco di Cristoforo Colombo. “Ho voluto riviverla intensamente cercando di utilizzare tutto il tempo concesso guardando tutte le bellezze romane – afferma il maratoneta –. Al 35° chilometro siamo passati col tempo di 6 ore. Un addetto all'ordine ci ha consigliato di ritirarci, perché a suo giudizio con quel passo saremmo arrivati fuori tempo massimo.

Questo consiglio ha toccato il mio amor proprio, e ho consigliato al presidente di lasciarmi al mio passo e di non rischiare di non essere classificato. Ma lui imperturbabile mi ha detto di non preoccuparmi e che non mi avrebbe mai lasciato solo. Allora ho cambiato passo accelerando”. Il novantenne ha concluso la sua gara col tempo reale intorno alle 7 ore. “Durante tutto il percorso sia Paolo Gino che Mario Ferri non hanno voluto mai stimolarmi, ero io che facevo l'andatura – commenta Angelo –. Mentre Paolo Gino non mi ha mai superato per non mettermi in difficoltà, Mario Ferri si è comportato come il personaggio del "gatto con gli stivali", dove vedeva una orchestrina, un assembramento di spettatori, oppure un posto di rifornimento, ci precedeva ed annunciava che stava arrivando il più anziano dei maratoneti, e quando arrivavo ero accolto con uno scoscio di applausi. Mi riforniva di acqua e di sali e voleva che mangiassi perfino un gelato o bevessi un caffè”. All'arrivo il capo dell'organizzazione dopo aver premiato Squadrone con la medaglia dei vincitori gli ha posto sul capo la corona d'alloro dichiarandolo vincitore morale della 24° maratona di Roma del 2018. “Grazie Paolo e grazie Mario per la vostra instancabile assistenza – conclude Squadrone –. Vi saluto con un abbraccio fraterno.