Coronavirus Toscana, boom contagi tra under 18. Gli ospedali aprono altre aree covid

Lunedì il briefing di Giani con i sindaci dell'Empolese, area a rischio che potrebbe far scattare il lockdown

Gli operatori al lavoro alla Centrale Cross di Pistoia

Gli operatori al lavoro alla Centrale Cross di Pistoia

Firenze, 28 febbraio 2021 - Monitoraggio rigoroso dei dati, giorno per giorno, ora per ora. Per muoversi con interventi mirati in modo tale da tentare di arginare la curva del contagio e anticipando un peggioramento. "La strategia delle zone rosse circoscritte – dice il sindaco di Firenze Dario Nardella – è molto funzionale perché consente di intervenire in modo preciso sulle zone più esposte".

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Domani sarà fatto nuovamente il punto con i sindaci dell’Empolese: se la situazione non migliora il governatore toscano Eugenio Giani farà scattare la zona rossa.

Zona gialla, arancione e rossa, tutte le regole

Ma a preoccupare ulteriormente Giani ora è il boom dei ricoveri registrato ieri con 46 persone in più entrate in 24 ore nei reparti Covid (delle quali 4 in area critica) che fa crescere ancora la pressione sugli ospedali. Si tenta di mantenere il più a lungo possibile le attività ordinarie e la chirurgia programmata, ma si stanno già riallestendo nuove aree Covid riconvertendo i reparti di medicina.

Pronti a gestire situazioni peggiori perché, purtroppo, l’effetto dell’aumento dei contagi si riverbera sugli ospedali una decina di giorni dopo. Giani è consapevole che il mese di marzo sarà un momento critico, perché il virus corre e non avremo ancora vaccini a sufficienza per alzare un muro di protezione a tutela della salute dei toscani.

"Non sarò un presidente che si mette a contrattare sui mercati paralleli, ma dal premier Draghi arrivano messaggi incoraggianti", spiega. Cambia anche la strategia vaccinale. E potrebbe essere completamente rivoluzionata se da Roma arrivasse l’ok. L’assessore regionale alla Salute Simone Bezzini ha proposto al ministro Roberto Speranza di superare il sistema delle categorie prioritarie per la somministrazione del siero di AstraZeneca che sta mettendo tutti contro tutti. In pratica si chiede di potersi rifare al criterio ispiratore di età e patologie.

Ovvero, avanti i più anziani e i fragili e molto fragili (con più patologie concomitanti) che rischiano gli effetti peggiori del virus. Per tutti gli altri, sotto i 65 anni, un’unica grande categoria che si può prenotare in base alle disponibilità, evitando la guerra tra chi è più o meno esposto.

Novità in arrivo anche per le scuole. Cresce il contagio fra i ragazzi in età scolare. Quadruplicato in Toscana da gennaio, mentre il numero dei casi positivi della popolazione generale è raddoppiato. Una situazione diffusa un po’ in tutta la regione, ma più evidente nelle zone dove è maggiore l’incidenza del virus.

La Toscana è stata la regione più coraggiosa, ma ora è il comitato tecnico scientifico a dare lo stop: chiede scuole chiuse nelle zone rosse (dalle elementari alle superiori) e anche quando l’incidenza del contagio supera la soglia dei 100 casi per 100mila abitanti.

In Toscana il dato medio aggiornato alla scorsa settimana era al 146,2 ma con situzioni locali molto diverse di cui tenere conto (a Firenze per esempio era a 92,2). "Prenderemo decisioni seguendo le indicazioni del governo e del cts e continueremo a monitorare i contagi – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Alessandra Nardini – Ci muoviamo nel solco di garantire il diritto allo studio e alla salute".

Dalla settimana 10-16 gennaio, subito dopo la riapertura, quando in numeri assoluti si contarono 354 positivi nella fascia di età fino ai 18 anni, alla settimana tra il 20 e il 26 febbraio, il numero è salito a 1.166. Con una crescita, in quella fascia, del 229%, mentre l’aumento di casi nella popolazione generale, in quello stesso periodo, supera di poco il 100%.