Coronavirus, positivi al test anche i figli della coppia che era in vacanza in Toscana

Positivi al test anche i due figli ventenni della coppia di Taiwan in tour a Firenze, Siena e Pisa dal 26 al 29 gennaio

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Firenze, 10 febbraio 2020 - Dopo i genitori, anche i due figli – 20 e 26 anni – della coppia taiwanese cinquantenne, in vacanza in Toscana dal 26 al 29 gennaio scorsi, sono risultati positivi al test del nuovo coronavirus. E hanno fatto salire a 18 il numero degli infetti a Taiwan. Il luogo del contagio, per la coppia, sembra essere stato individuato nel volo aereo verso l’Italia, il 22 gennaio scorso, che aveva transitato per Hong Kong. Tutti e quattro sono ora ricoverati a Taiwan: avevano lasciato l’Italia il 31 gennaio. Secondo l’agenzia sanitaria di Taiwan, 78 persone sono state individuate tra quelle certamente entrate in contatto con la famiglia contagiata.

Ma il ministero della Salute italiano, confermando la notizia che era stata anticipata da La Nazione, rassicura che «sono state messe in atto le procedure per questi casi, con il tracciamento di tutti ‘i contatti stretti e continuativi’». «Siamo abbastanza tranquilli – fanno sapere dal ministero – perché sta per scadere il periodo dei 14 giorni da quando la famiglia taiweanese è passata da Toscana e Lazio».

Non c’è allarme, dunque, ma l’attenzione resta alta. «Anche se non abbiamo casi acquisiti sul territorio nazionale e i tempi degli spostamenti della coppia di Taiwan ci fanno ben sperare, è giusto effettuare ugualmente i controlli», spiega il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito. E infatti i controlli sono già partiti. La Regione Toscana, appena allertata dal ministero, ha attivato la Asl che, a sua volta, ha inviato gli operatori al grande albergo del centro dove ha soggiornato la famiglia, per la sorveglianza sanitaria al personale della reception e di servizio entrato in contatto con i turisti. I controlli hanno dato esito negativo.

Vero è che la famiglia ha viaggiato molto e visitato chiese e i principali musei a Firenze. Poi si è spostata per tour giornalieri con il bus a Siena e con il treno a Pisa. I controlli sanitari sono stati estesi anche all’autista del bus, pure lui risultato negativo. I genitori, che avevano già manifestato i primi sintomi della malattia a Firenze, erano protetti dalla mascherina. Uno dei due figli aveva cominciato ad avere una tosse secca il 27 gennaio, anche lui quando era qui a Firenze, ma è stato testato per il coronavirus e messo in quarantena in ospedale solo venerdì scorso. Sabato, al test, è risultato positivo.

Ieri anche il fratello ventenne è risultato contagiato, anche se si tratterebbe del primo caso «che non presenta sintomi», stando a quanto riporta l’agenzia sanitaria taiwanese. Il ministero si sta mettendo in contatto anche con i viaggiatori del Frecciarossa Firenze-Roma sul quale ha viaggiato la famiglia taiwanese il 29 gennaio: le persone sedute nelle poltrone sino a due file dietro e davanti e quelle al lato del corridoio centrale. Oltre al personale dell’albergo, all’autista del bus, ai quali gli operatori sanitari hanno lasciato le istruzioni di comportamento se dovessero manifestare sintomi nei prossimi giorni: rivolgersi al medico di famiglia che attiverà il percorso senza intasare i pronto soccorso, in questi giorni già in affanno per il picco influenzale.