Coronavirus, i dati del 21 maggio: 5.218 nuovi casi e 218 morti / LIVE

Il tasso di positività è dell'1,9%, in calo rispetto al 2,3% di ieri (-0,4%)

Centro vaccinale in Toscana (foto Germogli)

Centro vaccinale in Toscana (foto Germogli)

Roma, 21 maggio 2021 - Sono 5.218 i nuovi casi di coronavirus e 218 i morti in 24 ore. E' quanto emerge dai dati forniti dal ministero della Salute sulla diffusione del contagio.  Sono 269.744 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 251.037. Il tasso di positività è dell'1,9%, in calo rispetto al 2,3% di ieri (-0,4%)

L'Italia tutta in zona gialla fino all'inizio di giugno, mese in cui comincerà l'avanzamento dei territori verso la zona bianca. Il Paese si affaccia alla quasi normalità nelle prossime settimane, quando potrebbero restare in vigore - in virtù dei nuovi parametri e del calo dell'incidenza dei contagi - soltanto l'obbligo della mascherina, il distanziamento, areazione e sanificazione. Con il nuovo monitoraggio settimanale anche la Valle D'Aosta, unica regione ancora in arancione, si aggiungerà da lunedì alle regioni gialle. E, tenendo conto soprattutto delle ospedalizzazioni e dell'indice dei contagi, per alcune regioni (che hanno già meno di 50 casi su 100mila) è partito il countdown di tre settimane: il monitoraggio del 4 giugno potrebbe decretare il bianco per Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise. La settimana successiva potrebbe essere il turno di Liguria, Veneto e Abruzzo. E così a seguire il resto del Paese che potrebbe finire nella zona a più basso rischio entro la fine di giugno, probabilmente il 21, escluse forse le tre regioni che hanno al momento il livello di incidenza più alto: Valle d'Aosta (156), Basilicata (120) e Campania (146). A quel punto, fermo restando il rispetto della road map stabilita dall'ultimo decreto, resterebbero in vigore soltanto le regole comportamentali, e ci si lascerebbe alle spalle anche il coprifuoco. Ma a chiarire che le norme fondamentali, anche in vista della ripresa di ristoranti e altre attività, vanno rispettate è innanzitutto il premier Mario Draghi: "Raccomando di usare la mascherina - avverte - . Riaperture non significa abbandonare tutti i comportamenti essenziali di prevenzione, quindi mascherina, distanziamenti, areazione".

 

TOSCANA, I DATI DEL 21 MAGGIO  

Il Presidente del Consiglio ha anche spiegato che quelle di lunedì scorso "sono state decisioni coraggiose e la graduale riapertura ha dato un mese in più di scuola ai ragazzi e alle ragazze".

Per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, quando sarà raggiunto l'obiettivo del 50% della popolazione vaccinata con almeno una dose "la mascherina all'aperto, laddove non c'è assembramento, potrà essere tolta, così come stanno facendo negli Usa. Rimarrà l'obbligo al chiuso, ma in un luogo in cui sono presenti tutte persone vaccinate la mascherina potrà essere tolta".

Con la ripartenza del settore wedding il 15 giugno, nelle prossime ore il Comitato Tecnico Scientifico si pronuncerà sui nuovi protocolli per il settore, anche alla luce dell'entrata in vigore del 'green pass' obbligatorio per l'accesso al locale: fermo restando l'utilizzo di mascherine e il distanziamento tra le persone e tra i tavoli, l'ipotesi più probabile sarà quella di non limitare il numero degli invitati nei ricevimenti all'aperto e di stabilire una quota massima solo per i locali al chiuso. Al vaglio del Cts anche il documento delle organizzazioni del settore che propongono, tra l'altro, l'istituzione di un ' covid manager' ogni 50 ospiti, l'esenzione dalla mascherina quando c'è il distanziamento e nuove modalità di servizio, con buffet a monoporzione. I governatori hanno intanto aggiornato il documento sulle linee guida da sottoporre al Governo, con il capitolo che riguarda sagre e fiere: "In considerazione del contesto, tutti i visitatori devono indossare la mascherina a protezione delle vie aeree e - prevede il documento - nel caso di acquisti resta obbligatoria la disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. Le novità riguardano anche il nuovo protocollo delle Regioni su sale giochi, in cui si prevede l'utilizzo obbligatorio della mascherina e la sanificazione delle macchinette, e dei corsi di formazione".

Corsa al vaccino "baby"

Vaccinare il maggior numero di persone possibile per frenare definitivamente la diffusione del virus SarsCoV2. È per questo che - dopo anziani, fragili e adulti - è iniziata la corsa per la messa a punto di 'vaccini baby', adatti all'immunizzazione dei giovanissimi a partire dai 6 mesi di età. Le aziende farmaceutiche hanno già avviato gli studi e prevedono tempi relativamente brevi: Pfizer conta infatti di arrivare ad un via libera degli enti regolatori entro l'inizio del 2022 e anche Moderna ha avviato i test, mentre il presidente della Società italiana di pediatria Alberto Villani sottolinea come questa rappresenti una "importante opportunità". "Prevediamo che i risultati della sperimentazione del vaccino anti- Covid Pfizer-BioNTech nei bambini tra 6 mesi e 11 anni saranno disponibili nella seconda metà del 2021: se la sicurezza e immunogenicità saranno confermate, speriamo di ricevere l'autorizzazione per la vaccinazione di questi bambini più piccoli entro l'inizio del 2022", ha reso noto Pfizer all'Ansa.

Green Pass, tutto quello che c'è da sapere

La «certificazione verde Covid-19» ha validità di nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale. È quanto prevede il testo finale del nuovo decreto legge Covid, firmato questa sera dal capo dello Stato. Il testo dispone inoltre che il «green pass» sia rilasciato «anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino» e che sia valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione fino «alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale». La certificazione verde viene rilasciata, su richiesta dell'interessato in formato cartaceo o digitale, da chi effettua la vaccinazione "contestualmente alla stessa, al termine del prescritto ciclo, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l'interessato". 

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. Il decreto è già in vigore e per quanto riguarda il coprifuoco, al via l'allentamento graduale: il blocco notturno degli spostamenti  scatta alle 23, anziché alle 22. Un'ordinanza del ministero della salute potrà stabilire limiti orari al coprifuoco diversi da quelli stabiliti dal nuovo decreto legge Covid, «per eventi di particolare rilevanza». 

Speranza: "28 milioni di prime dosi"

"Adesso che abbiamo i vaccini e circa 28 milioni di italiani hanno ricevuto la prima dose possiamo cominciare a disegnare un orizzonte di ripartenza per l'Italia. Le evidenze scientifiche ci stanno portando a un percorso di riaperture, fatto sempre con i piedi per terra e con prudenza, un passo alla volta, ma che segna la possibilità di aprire una stagione diversa". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo all'incontro 'L'Italia torna contadina nel tempo del Covid' organizzato da Coldiretti, Fondazione Univerde e Campagna Amica a Roma. "Adesso dobbiamo continuare ad investire sul nostro servizio sanitario nazionale, abbiamo capito quanto conti avere un servizio universale capace di prendersi cura di tutti - ha continuato - io voglio investire sulle patologie diverse dal Covid, dobbiamo recuperare tutti i ritardi sugli screening, le visite, gli interventi".

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«Il dato si riferisce del numero delle particelle virali delle quali è stata fatta la sequenza e non al numero dei casi reali presenti in Italia: andando avanti avremo nuovi numeri», precisa il genetista Massimo Zollo, dell'Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge. Della variante indiana B.1.617 sono state finora identificate tre 'sotto-variantì chiamate B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3. I dati più recenti disponibili, relativi al 14 maggio, indicano che delle 52 sequenze del virus con la variante indiana rilevate in Italia, tre sono del tipo B.1.617.1 e 49 del tipo B.1.617.2; nessuna sequenza al momento appartiene al tipo B.1.617.3.

Covid (foto Nizza)
Covid (foto Nizza)

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, i 3 casi della variante B.1.617.1 sono stati individuati in Veneto (1), Liguria (1) e Lazio (1). Dei 49 casi della variante B.1.617.2, la maggior parte è stata individuata nel Lazio (66%), dove nella zona di Sabaudia (Latina) era stata individuata più grande concentramento di persone con questa variante; le altre sequenze provengono da Trentino Alto Adige (14%), Lombardia (10%), Puglia (6%), Friuli Venezia Giulia e Sicilia, ciascuno con il 2%.

Grafico CovidStat/Infn: