Covid Italia, 838 contagi e 40 morti. Riaprono le discoteche: le regole

In Campania De Luca mantiene la mascherina all'aperto. Speranza: "Ci stiamo organizzando per la terza dose di vaccino"

La Molo Street parade che ha trasformato il porto di Rimini in discoteca a cielo aperto

La Molo Street parade che ha trasformato il porto di Rimini in discoteca a cielo aperto

Roma, 26 giugno 2021 - Sono 838 i nuovi casi Covid in Italia nelle ultime 24 ore, contro i 753 di ieri ma soprattutto i 1.197 di sabato scorso, a conferma di un trend ancora in discesa. I decessi sono 40 (ieri 56), ma 20 si riferiscono a recuperi risalenti alle scorse settimane segnalati dalla Regione Campania. Il totale delle vittime sale a 127.458. Ancora in discesa i ricoveri: le terapie intensive sono 8 in meno (ieri -22) con 9 ingressi del giorno, e scendono a 298, mentre i ricoveri ordinari sono 128 in meno (come ieri), 1.771 in tutto. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. 

Terapie intensive

Sono 298 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 8 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 9 (ieri erano stati 8). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.771, in calo di 128 unità rispetto a ieri.

Tamponi e tasso di positività

Sono 224.493 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 192.541. Il tasso di positività è stabile allo 0,4% (ieri era lo stesso livello)

Variante Delta

La variante Delta avanza in Italia e nell'arco di un mese i casi sono quadruplicati, passando dal 4.2% del totale delle infezioni in maggio al 16,8% in giugno: sono numeri ancora bassi, quelli preliminari forniti dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), in attesa dei risultati completi dell'indagine lampo, così come sono bassi i numeri dell'epidemia di Covid-19 nel nostro Paese. Tuttavia il ritmo al quale sta aumentando la circolazione di questa variante è un campanello d'allarme, tanto che "serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, continuare e aumentare i tamponi, aumentare il sequenziamento", ha detto il premier Mario Draghi. I dati del Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 dell'Iss indicano che la variante più diffusa in Italia è ancora l'Alfa, con il 74,92%, ma secondo molti esperti la circolazione della Delta potrebbe aumentare nelle prossime settimane, tanto che per il fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, considerato l'andamento osservato in Gran Bretagna, è possibile stimare che l'Italia si trovi in una situazione paragonabile a quella inglese all'inizio di maggio e che a metà agosto si assista a un aumento dei casi. Ad avvertire della "inevitabile" comparsa di nuova varinti del virus SarsCoV2 è una ricerca dell'Università di Harvard pubblicata sulla rivista Science. Per questo motivo ministero della Salute e Regioni "stanno alzando il livello di guardia" e insistono sulla necessità di "continuare con la campagna di vaccinazione per cercare di immunizzare il maggior numero possibile di persone con un ciclo completo", come ha detto il direttore della Prevenzione del ministero, Gianni Rezza.

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Nello stesso tempo, ha aggiunto, "è importante mantenere comportamenti individuali prudenti". Non è quindi il caso di mettere da parte la mascherina: sebbene stia per cadere l'obbligo di indossarla all'aperto, per il ministro della Salute, Roberto Speranza, "è e resta uno strumento essenziale per tenere sotto controllo il virus". E il coordinatore del Cts Franco Locatelli non ha escluso che in caso di individuazione di focolai di variante Delta possano essere ripristinate delle zone rosse.

"Sono segnalati numerosi focolari da variante Delta", ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. "L'importante - ha aggiunto - è' tracciare e completare il ciclo vaccinale, per evitare nuovi focolai". La raccomandazione contenuta nella circolare del ministero della Salute è di rafforzare il tracciamento, considerando che la variante Delta è del 40%-60% più trasmissibile rispetto all'Alfa e può essere associata a un rischio più alto di ricoveri. Il quadro è comunque "quadro in rapida evoluzione" e "variante Delta sta diventando prevalente", ha detto la direttrice del dipartimento Malattie Infettive dell'Iss, Anna Teresa Palamara.

Quanto alle vaccinazioni, procedere quanto prima a somministrare la seconda dose è cruciale per aumentare la protezione contro il contagio da variante Delta: "Vi sono evidenze - si legge nella circolare - che quanti hanno ricevuto solo la prima dose di una vaccinazione che prevede la somministrazione di due dosi per il completamento del ciclo vaccinale sono meno protetti contro l'infezione con la variante Delta rispetto all'infezione da altre varianti, indipendentemente dal tipo di vaccino somministrato".  Un orientamento in linea con quello della direttrice esecutiva dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), Emer Cooke, per la quale "i vaccini stanno funzionando anche contro la variante Delta, ma dobbiamo essere certi che si faccia anche la seconda dose". Sulla stessa linea anche la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen: "La soluzione - ha detto - è vaccinare, vaccinare, vaccinare".

Coronavirus Toscana, i dati del 25 giugno

Speranza in visita a Prato e Firenze

Lunedì 28 giugno il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà a Prato e a Firenze in visita presso alcuni centri vaccinali e strutture sanitarie della Toscana. Nell’occasione sarà accolto dai vertici istituzionali della Regione, il presidente Eugenio Giani e l’assessore alla sanità Simone Bezzini, da rappresentanti istituzionali del territorio, e incontrerà la direzione aziendale e gli operatori sanitari della Asl centro. La mattina, alle 9.30, il ministro Speranza sarà al Centro Pegaso di Prato (ex Creaf, in via Galcianese 34). A seguire si recherà all'ospedale “Santo Stefano” di Prato, in via Suor Niccolina Infermiera 20/22. La visita del ministro proseguirà in provincia di Firenze, dove, alle 11 si recherà all’hub allestito nei locali della Casa della Salute, in località Le Piagge (via dell’Osteria 18) e alle 12 al Centro di cure intermedie di Villa Donatello (angolo fra Piazzale Donatello e viale Giacomo Matteotti), a Firenze.

Le discoteche riaprono

Via libera del Comitato tecnico scientifico (Cts) alla riapertura in zona bianca delle discoteche, praticamente l'unica attività rimasta ancora chiusa in un'Italia che da lunedì, con la Valle d'Aosta che mancava all'appello, in base a un'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, sarà tutta 'bianca' e riaperta. Gli esperti nel parere che consegneranno al governo hanno però deciso che potranno aprire solo quelle all'aperto e non hanno indicato una data per la riapertura dei locali: ciò spetterà all'esecutivo Draghi. Nei giorni scorsi si è ipotizzata la prima decade di luglio, probabilmente il 10, il secondo weekend del mese. Il Cts ha anche fissato una serie di paletti: si potrà entrare in discoteca solo con il green pass (certificato di guarigione o di vaccinazione o tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti); andranno mantenuti i dati e i recapiti dei clienti per 14 giorni, in modo da consentire il tracciamento in caso di necessità, e gli ingressi saranno contingentati, massimo il 50% della capienza, dipendenti compresi.

La scuola

Il Cts, secondo quanto trapela, avrebbe discusso anche di scuola e dei protocolli in vista della riapertura a settembre, in particolare delle misure di distanziamento nelle classi. Su tutto incombe l'incognita della variante Delta, che potrebbe far rivedere i piani nelle prossime settimane o nei prossimi mesi.

Mascherina, Campania controcorrente. De Luca: "Se va avanti così lockdown a settembre"

Intanto in Campania il governatore Vincenzo De Luca vara provvedimenti più restrittivi di quelli nazionali - facoltà concessa alle Regioni -, in primis il mantenimento dell'obbligo di mascherina all'aperto «in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti», recita l'ordinanza. «Si tratta del 95% dei casi - spiega il governatore in diretta social -, in ogni luogo non isolato - nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento - nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, o nei trasporti pubblici all'aperto quali traghetti, battelli, navi». Vietata inoltre la vendita di alcolici da asporto dopo le 22. De Luca ha deciso anche sulla base di una situazione preoccupante da lui stesso denunciata. «Se prosegue così la vaccinazione a Napoli andiamo verso un nuovo lockdown nel giro di pochi mesi, dopo settembre», avverte il presidente, «nel territorio della Asl Napoli 1 tra i tanti cittadini convocati per la seconda dose o anche la prima si sono presentati un numero limitatissimo, su 839 mila residenti e vaccinabili vi sono 317 mila mancate adesioni. È un dato non sostenibile».

Lazio, allarme vaccinazioni

È allarme anche nel Lazio per le vaccinazioni. «Bisogna correre più della variante Delta, ci servono 100 mila dosi di Pfizer entro luglio - dice l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato -, altrimenti dovremo spostare di una settimana le prenotazioni delle prime somministrazioni con Pfizer del periodo 11/15 luglio». Una buona notizia è che l'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera alla produzione del vaccino Johnson&Johson ad Anagni (Frosinone), nel sito della Catalent. La decisione è operativa da subito. Intanto il green pass ha già raggiunto un sesto degli italiani. «Oggi è un bel giorno, abbiamo sorpassato i 10 milioni di certificati Covid verdi digitali - ha detto il ministro dell'Innovazione tecnologica Vittorio Colao - e dato una piccola dimostrazione che quando lavoriamo insieme e lavoriamo bene con degli obiettivi comuni, riusciamo a lavorare ai migliori livelli europei».

Nessuna regione è su soglia critica per terapie intensive

Nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 4%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 504 (15/06/2021) a 362 (22/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (4%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 3.333 (15/06/2021) a 2.289 (22/06/2021). Tre Regioni, Molise, Puglia e Veneto, riportano una allerta di resilienza, nessuna riporta molteplici allerte. Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (2.407 vs 3.961 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attivita' di tracciamento dei contatti e' stabile (39,5% vs 40,3% la scorsa settimana). In calo la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35,5% vs 37,4%). Infine, il 25,1% e' stato diagnosticato attraverso attivita' di screening.

Tutta Italia in zona bianca

L'Italia sarà interamente in zona bianca da lunedì 28 giugno. Come previsto, il monitoraggio di oggi non dovrebbe riservare sorprese e collocare anche la Val d'Aosta, unica regione rimasta in giallo, nella fascia a minori restrizioni. Questo perché oggi, nel consueto monitoraggio settimanale del venerdì, anche la piccola regione alpina raggiungerà il traguardo dei tre report consecutivi con l'incidenza sotto i 50 casi settimanali per centomila abitanti, avendo a oggi un'incidenza di 10 casi per centomila. Cancellato ormai il coprifuoco, lunedì sarà un giorno simbolico del cambio di fase: non solo tutte le Regioni in bianco, ma anche l'addio all'obbligo della mascherina all'aperto, dopo il parere del Cts e la relativa ordinanza del ministro Speranza.

L'estate, insomma, può iniziare, anche se con un occhio doverosamente attento a quello che accade negli altri Paesi, con l'incubo variante Delta e il rischio di una risalita dei contagi. L'ultimo report della Cabina di Regia, venerdì scorso, ha autorizzato Sicilia, Marche, Toscana, Provincia di Bolzano, Calabria, Basilicata e Campania a entrare nella zona a minori restrizioni. Avevano tutte una incidenza abbondantemente sotto i 50 casi per centomila abitanti, come hanno certificato i tre monitoraggi consecutivi. A inaugurare la zona bianca che sancisce il graduale ritorno alla normalità (dopo l'esperimento di primavera della Sardegna, durato poco) erano state a fine maggio Friuli Venezia Giulia, Molise e la stessa Sardegna. La settimana successiva era stata la volta Abruzzo, Liguria, Veneto e Umbria, mentre dal 14 giugno sono in bianco anche Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e Provincia di Trento. Ora il turno della Val d'Aosta.

La variante Delta

Nonostante questo quadro molto positivo, la minaccia della variante Delta comincia a pesare. «Non è un liberi tutti», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi. «Dobbiamo tenere alta l'attenzione», ha aggiunto. A preoccupare sono i focolai segnalati ormai in molte regioni e per questo Draghi ha esortato oggi a «procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità». Un'accelerazione necessaria quella sui vaccini perché, nonostante i dati indichino che proteggono dalle forme gravi di Covid-19 ed evitano i decessi, non riescono a frenare i contagi. Il virus continua perciò a circolare e in questo modo aumentano le probabilità che possa accumulare mutazioni che portino a varianti capaci di trasmettersi in modo ancora più efficace o di eludere i vaccini.

Il calcio al 25%

Intanto, dal 22 agosto il campionato di calcio potrà ripartire con il 25% del pubblico in presenza negli stadi: lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, nella trasmissione 'Punto Nuovo Sport Show' di Radio Punto Nuovo. Del campionato con gli stadi aperti, ha detto ancora «abbiamo parlato questa mattina con il ministro Speranza e per la prossima stagione vi posso dare la notizia che partirà dal 22 agosto con il 25% di pubblico in presenza». Costa ha aggiunto che «ci sarà una graduale progressione» e si prevede di «arrivare nelle settimane successive con incremento percentuale. La prossima stagione, quindi sarà con il pubblico in presenza e non inferiore al 25%. Ci vuole prudenza, senso di responsabilità, ma non è mai mancato nei cittadini italiani». Sugli Europei di calcio, infine, Costa ha osservato: «non vedo alternative a Londra per le gare, da cittadino europeo, mi auguro che tutto rimanga così. Sarebbe un bene per tutti che non ci siano situazioni complicate in Europa».