Covid Italia 9 giugno: i nuovi positivi sono 2199, i decessi 77

Il bollettino: i guariti sono 8.912

Una vaccinazione

Una vaccinazione

Roma, 9 giugno 2021 - Nuova risalita dei casi di coronavirus in Italia. Sono 2.199 i nuovi positivi contro i 1.896 registrati nelle 24 ore precedenti, secondo il consueto bollettino del Ministero della Salute. Calano i decessi, 77, mentre i guariti sono 8.912. Per quanto riguarda gli attualmente positivi, si evidenzia un calo complessivo di 6.791 attestandosi ad un numero totale di 174.935.  Sono 218.738 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 220.917. Il tasso di positività al Covid è all'1%, stabile rispetto allo 0,8% di ieri.

 

E arrivano i primi dati dalle regioni sul covid per la giornata di mercoledì 9 giugno. 

Lazio

«Oggi su oltre 10mila tamponi nel Lazio (1.324) e oltre 12mila antigenici per un totale di oltre 22mila test, si registrano 179 nuovi casi positivi (+40), i decessi sono 7 (+1), i ricoverati sono 587 (-58). i guariti 1.237, le terapie intensive sono 107 (-1). il rapporto tra positivi e tamponi è al 1,7%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende allo 0.8%. i casi a Roma città sono a quota 89, si confermano dati da zona bianca». È quanto fa sapere l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato.

Campania

Sono 257 i positivi del giorno in Campania, di cui 59 sintomatici, su 10.402 tamponi molecolari processati. Lo comunica l'unità di crisi regionale. Sono 20 i deceduti, di cui 8 nelle ultime 48 ore, e 782 i guariti. Sono 7.288 i morti per Covid dall'inizio dell'emergenza e 352.687 i guariti in Campania. Ancora in calo i ricoveri: sono 43 i posti letto di terapia intensiva occupati e 518 i contagiati ricoverati in degenza.

Puglia

Sale di un punto percentuale rispetto a ieri e passa dall'1,6% al 2,6% il tasso di positività in Puglia perché dei 6.996 test processati per accertare l'infezione da coronavirus 185 hanno dato esito positivo. La gran parte dei nuovi casi è stata accertata in provincia di Bari dove si contano 77 malati covid in più rispetto a ieri. Altre 31 nuove positività sono state rilevate in provincia di Foggia, 27 nel brindisino, 20 in provincia di Lecce, 17 nella Bat e 8 nell'area ionica. Di altri 4 casi non è nota la provincia di residenza e un caso riguarda un residente fuori regione. Gli attualmente positivi sono 16.518 di cui 357 in ospedale: si tratta di 15 ricoverati in meno rispetto a ieri. Le vittime del virus sono otto: sette attribuite alla provincia di Foggia e una a quella di Lecce. I guariti da inizio epidemia a oggi sono 228.669: 990 in più rispetto a ieri.

Basilicata

Sono 33 i nuovi casi di contagio da Sars Cov-2, su un totale di 862 tamponi molecolari, e non si registrano decessi. Lo rende noto la task force regionale della Basilicata con il consueto bollettino. I lucani guariti o negativizzati sono 59. Con questo aggiornamento, i casi attualmente positivi sono 3.067 (-28). I ricoverati negli ospedali di Potenza e di Matera sono 43 (-1) di cui nessuno in terapia intensiva. Per la vaccinazione, ieri sono state effettuate 4.585 somministrazioni. Finora sono 239.321 i lucani che hanno ricevuto la prima dose del vaccino (43,3 per cento) e 128.212 quelli che hanno ricevuto anche la seconda dose (23,2 per cento) per un totale di somministrazioni effettuate pari a 367.533. I residenti in Basilicata sono 553.254.

Il protocollo per le discoteche

Ripartire a luglio in zona bianca con il green pass, ma con eventuali differenziazioni tra esterno o interno. In quest'ultimo caso con con capienza ridotta. È quanto emerso dall'incontro di ieri sera al ministero della Salute tra i gestori delle discoteche e il sottosegretario Andrea Costa. L'obiettivo ora è di ripresentare al Cts un protocollo che contenga queste disposizioni, entro un paio di giorni affinché sia valutato a breve dal Comitato Tecnico Scientifico. Un nuovo protocollo sarà presentato entro un paio di giorni al Cts affinché sia valutato in breve tempo. «La riapertura non può avvenire dall'oggi al domani ma deve essere graduale. Lavoreremo insieme per darci l'obiettivo di riaprire a luglio», chiarisce Costa.

Covid Toscana: i dati del 9 giugno

Le vaccinazioni nelle regioni

Le Regioni continuano ad immunizzare i più giovani con qualsiasi tipo di siero: negli 'eventi vaccinali' appositamente dedicati non si utilizzano soltanto gli Rna (Pfizer e Moderna), ma soprattutto quelli a vettore virale (Astrazeneca e Johnson & Johnson, raccomandati dall'Aifa per gli over 60). La Campania, il Friuli Venezia Giulia e l'Umbria sono quelle che hanno somministrato il maggior numero di dosi ai giovani tra i 20 e i 29 anni, coprendo rispettivamente il 26,1%, 21,8% e 21,3% di questa fascia di popolazione. In questa graduatoria, che comprende anche la province autonome di Trento e di Bolzano, quest'ultima ha raggiunto già il 30,3% mentre la Lombardia è al 20,7%, la Sicilia al 20,3% e la Basilicata al 20%.

L'appello a non vaccinare con Astrazeneca gli under 40

Un gruppo di 24 medici vaccinatori ha però lanciato un appello, dicendosi contrario alla scelta di aprire ai più giovani le vaccinazioni con gli Open day AstraZeneca, «perché la somministrazione di questo vaccino ai soggetti minori di 40 anni, in particolare di sesso femminile, potrebbe comportare più rischi che benefici, causando anche se raramente complicanze potenzialmente mortali». La loro intenzione - spiegano - è «rafforzare la fiducia nelle Istituzioni ed evitare rischi inutili tra i nostri giovani». Stessi avvertimenti da Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe, secondo il quale l'esigenza di vaccinare la popolazione andrebbe contemperata con la possibilità di somministrare, in questo momento, altri tipi di vaccini ai giovani. Con il siero a vettore virale, andrebbe immunizzato «quel 28% di 60-69enni e 17% di 70-79enni che ancora non hanno ricevuto la prima dose di vaccino», aggiunge Francesco Broccolo, virologo dell'Università Bicocca di Milano.

Tre milioni di over 60 senza prima dose

In Italia oltre tre milioni di over 60 invece non hanno ricevuto neppure la prima dose, nonostante siano la fascia più esposta ai rischi letali del Covid. Se da una parte appare fisiologico che su questa classe di età le inoculazioni rallentino con l'avvicinarsi della saturazione delle persone decise a vaccinarsi, restano anche altri problemi: c'è chi non si registra sulle piattaforme per le prenotazioni, né attraverso i numeri telefonici verdi, non chiede informazioni ai propri medici di base o da mesi ancora risente della psicosi sui rischi dovuti agli effetti collaterali. Anche per questo ora si punta a soddisfare la domanda di fasce di popolazione più disponibili, senza le quali il ritmo della campagna rallenterebbe drasticamente

Intanto, i dati Covid di ieri, 8 giugno, facevano segnare 1.896 nuovi casi mentre i decessi sono 102. Continuano a scendere i ricoveri, ieri per la prima volta sotto quota 100: 97. Sono stati 17 gli ingressi del giorno nelle terapie intensive dove sono attualmente ricoverati in tutto 688 pazienti.

 "Alla fine dell'estate avremo l'80% dei vaccinabili immunizzati". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri ai microfoni di 'In vivavoce' su Rai Radio1. "Ora in Italia le persone attualmente vaccinabili sono circa 54 milioni, ottenere l'80% delle persone vaccinabili nella popolazione adulta - ha sottolineato Sileri - più la fascia tra i 12 e i 18 anni, significa aver raggiunto la protezione di comunità. La raggiungeremo. E' chiaro - ha aggiunto il sottosegretario - che purtroppo ci sarà qualcuno che non vuole vaccinarsi e dovremo aiutarlo convincendolo, senza alcun obbligo, della bontà dei vaccini. Ma sono abbastanza sicuro - ha concluso - che per fine luglio avremo questa percentuale che ha ricevuto almeno la prima dose e per settembre, massimo ottobre si completerà il ciclo vaccinale".