"Io resto a Pechino, non ho timore. Combattiamo virus e fake news"

Una prof senese vive con altri cento toscani nella capitale. "Aggiornati costantemente, ora torno a scuola"

Nertila Sinameta, 28 anni, giovane insegnante senese che vive e lavora a Pechino

Nertila Sinameta, 28 anni, giovane insegnante senese che vive e lavora a Pechino

Firenze, 3 febbraio 2020 -  Sono un centinaio i toscani che vivono e lavorano in Cina. Tra loro c’è Nertila Sinameta, 28 anni, una giovane insegnante senese che dopo essersi laureata ha scelto il paese del Dragone per lavorare e vivere. Nonostante l’allarme per il coronavirus, Nertila non vuole ripartire dalla Cina e tornare in Italia.  

Come mai? "Non ho paura. I cinesi stanno gestendo molto bene la situazione. Io non ho cambiato niente della mia vita. Ero in ferie per il Capodanno cinese e me le hanno prolungate per una settimana. Ora ricomincio a lavorare, da casa, via internet, e il 9 febbraio torno a scuola. Esco, vado a fare la spesa. L’unica differenza rispetto a prima è che non devo mettere più il rossetto quando vado fuori, perché indosso la mascherina".  

Tu non hai paura, gli altri toscani in Cina come la vivono? "Le famiglie che hanno bambini piccoli sono preoccupate. Essendo un virus non c’è una vaccino immediato e questo porta le persone a stare più in casa".  

Il governo cinese vi ha informato su come comportarvi? "Sì, riceviamo costantemente informazioni dal ministero della Salute, dal sito dell’Oms e dai vari consolati, che hanno messo online le informazioni su come prevenire e cosa fare per proteggersi da questo virus. I vari siti cinesi stanno informando via via sull’andamento del coronavirus mettendo i dati online, altre informazioni utili vengono tradotte anche in inglese. Molte città hanno chiesto l’obbligo della mascherina appunto per proteggersi e non essere contagiati, soprattutto se si devono frequentare luoghi affollati, per esempio nelle stazioni metro, in treno, in aereo".  

I negozi dei grandi marchi toscani della moda, come Gucci o Ferragamo, sono aperti? "In generale i negozi stanno riaprendo ora, dopo le ferie del Capodanno cinese. Il mio ortolano di fiducia ha riaperto oggi".  

La tua famiglia è ancora a Siena, i voli sono sospesi. Non ti va di tornare a casa? "Per adesso resterò qui, non abbiamo l’obbligo di lasciare la Cina. Serve tempo per capire l’andamento del virus. E la vita di tutti i giorni riprenderà a breve. Il governo centrale sta prendendo tante misure di sicurezza".  

C’è troppo allarmismo? "Io dico di non distrarci troppo con le notizie false e di non creare un clima di odio verso i cinesi e le loro comunità che vivono in Italia. In queste situazioni sarebbe opportuno mostrare semplicemente un po’ di solidarietà. Quando c’è stata l’acqua alta a Venezia, qualche mese fa, i nostri amici cinesi sono stati gentili a fare delle donazioni per la città. Quando giro a Pechino in questi giorni, nessuno mi dice: "Tornatene in Toscana".  

Un messaggio. "Mi rivolgo ai giovani, che credo possano creare dei ponti culturali: contribuite a consolidare i rapporti tra la Toscana e la Cina. Il 2020 è l’anno della cultura e del turismo Italia-Cina nel 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche".  

Monica Pieraccini © RIPRODUZIONE RISERVATA