Un altro tesoro della camorra. E’ il business d’oro dell’edilizia

Lucca: confiscati beni per 750mila euro a un imprenditore casertano in affari con i Casalesi

Ha indagato la Finanza sotto la guida della Dda, coordinata da Giuseppe Creazzo

Ha indagato la Finanza sotto la guida della Dda, coordinata da Giuseppe Creazzo

Lucca, 25 maggio - Le infiltrazioni mafiose attraversano anche il tessuto economico della tranquilla Lucchesia, soprattutto sotto le mentite spoglie di laboriose imprese edili. E’ il caso emerso dagli sviluppi dell’operazione "Ghost Tender", condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Lucca che già nel marzo 2018, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze guidata da Giuseppe Creazzo, aveva portato a sequestri di beni e all’arresto di 5 persone tra la Toscana e la Campania,tutte legate al clan dei Casalesi. Le Fiamme gialle di Lucca hanno eseguito ieri un decreto di confisca basato sul "Codice delle leggi antimafia" ed emesso dal Tribunale di Firenze - ufficio misure di prevenzione - nei confronti di Leonardo Piccolo, imprenditore 45enne originario di Caserta e residente a Montecarlo in provincia di Lucca, al quale erano già stati sottoposti a sequestro beni immobiliari e mobiliari nonché compagini societarie per un valore di circa 750.000 euro. La confisca riguarda una parte dei beni: conti correnti bancari, libretti postali e un’autovettura. L’inchiesta ha fatto emergere una rete di appartenenti e fiancheggiatori di un’associazione a delinquere operativa dal luglio 2013 nella provincia di Lucca e contigua al clan camorristico dei "Casalesi", la fazione Zagaria, radicato nel casertano, dedita all’illecita aggiudicazione di appalti, alle frodi in pubbliche forniture e al riciclaggio.

Nell’ambito delle indagini era stato individuato un gruppo criminale che ruotava attorno ad imprenditori edili residenti in provincia di Lucca e Caserta i quali, utilizzando prestanome e società compiacenti, si aggiudicavano decine di appalti della ASL 3 - Napoli Sud (con sede a Torre del Greco) - per milioni di euro . Il gruppo aveva corrotto un dirigente dell’ASL napoletana, che non solo aveva aggiudicato l’appalto in violazione delle norme di trasparenza, ma aveva addirittura consentito al sodalizio di conseguirne il pagamento pur in assenza di qualsivoglia esecuzione dei lavori. Nel frattempo è stata appurata la sproporzione del patrimonio dell’imprenditore Leonardo Piccolo rispetto al reddito: da qui il maxi sequestro e la successiva confisca dei beni. La Toscana si conferma purtroppo terra di conquista per il crimine organizzato, con la camorra e la ‘ndrangheta che si infiltrano, silenziose, nelle maglie larghe della nostra economia. Senza dimenticare il porto di Livorno, "zona rossa per quanto concerne la mafia", per usare le parole di Renato Scalia della Fondazione Antonino Caponnetto.