Il condono delle multe è di destra. Comuni divisi, il no dei sindaci Pd

Aderire o meno allo stralcio concesso dal governo? Ecco le scelte delle principali amministrazioni toscane

Firenze, 19 gennaio 2023 - Arezzo cancellerà tutte le cartelle esattoriali, Firenze non ci pensa nemmeno. Anche Lucca appallottolerà le vecchie pendenze economiche dei suoi cittadini mentre Prato chiederà tutto a tutti fino all’ultimo spicciolo. Così farà anche Empoli mentre Pistoia saprà perdonare. Il destino dei contribuenti toscani morosi nei confronti delle amministrazioni – in particolare gli automobilisti che non hanno ancora regolato le loro posizioni relative a cartelle non versate inferiori a mille euro tra il 2011 e il 2015 – sembra appeso alle posizioni più o meno indulgenti dei rispettivi governi locali.

In realtà è sufficiente guardare il colore delle varie amministrazioni per capire se sarà necessario o meno aprire il protafogli. In linea di massima (con qualche nodo ancora da sciogliere) le giunte dem non sconteranno neanche un centesimo mentre i governi a trazione centrodestra sono pronti a condonare le vecchie pendenze. Non certo una dicotomia tra cattivi e buoni quanto piuttosto un abbastanza scontato gioco delle parti, con il comprensibile dissenso o, viceversa, la fisiologica aderenza a un provvedimento voluto dal governo Meloni nella legge di bilancio 2023 e che prevede, appunto, la cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a mille euro e rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell’emergenza Covid, del caro bollette e delle difficoltà economiche non ha pagato le tasse (c’è anche una mini sanzione del 5% sui debiti del biennio 2019-2020 e la rateizzazione fino a 5 anni).

La Toscana ha finito per spaccarsi. Firenze, come detto, non aderirà allo stralcio. Perentorio in tal senso l’assessore al bilancio del capoluogo, Giovanni Bettarini: "E’ una scelta di equità e di rispetto – ha spiegato – stralciare queste somme significa mettere sullo stesso piano coloro che adempiono ai propri doveri pagando integralmente e puntualmente imposte, tasse, tariffe e multe con chi al contrario ha preferito fregarsene per anni". Palazzo Vecchio ha dunque deciso che non cancellerà le vecchie cartelle esattoriali. Una scelta controcorrente rispetto a quanto annunciato dal governo Meloni.

Oltre a Palazzo Vecchio , che aspetta ancora 5 milioni e 300mila euro, anche il palazzo comunale della dirimpettaia Prato non stralcerà un bel niente. Nel capoluogo guidato dal dem Matteo Biffoni i cittadini dovranno versare tutto: l’importo, le spese di notifica e gli interessi scattati nel corso degli anni. "Non si può premiare chi non rispetta le regole e penalizzare chi invece osserva la legalità" le motivazioni addotte dall’assessore alla polizia municipale Flora Leoni. Empoli chiude il triangolo ’rosso’, serbatoio storico del Pd toscano, che dice no all’idea del governo. Per la giunta guidata da Brenda Barnini chi ha sbagliato dovrà pagare.

Non andrà così ad Arezzo. Il responsabile del Bilancio Alberto Merelli, sentiti tutti i gruppi di maggioranza, ha deciso di applicare lo stralcio delle cartelle esattoriali. Ancora in bilico la Siena di De Mossi dove la decisione è attesa per oggi mentre a Pistoia, governata da Fratelli d’Italia, i morosi possono tirare un sospiro di sollievo: Tomasi si allinea alle posizione di Roma. Idem Montecatini. Anche Lucca sceglie di coccolarsi i debitori: "Non ci opponiamo, per noi riguarderebbe solo interessi e sanzioni. Abbiamo già stralciato le cartelle in oggetto, quindi non ci sarà nessun effetto sui nostri conti".

Tentenna ancora Pisa con il sindaco Michele Conti che prende tempo (la scadenza per le decisioni dei comuni è il 31 gennaio), valuta Grosseto mentre la rossa Livorno non condonerà nulla.