L'allarme di Coldiretti sulla siccità: "In crisi vino, florovivaismo e olio"

Il presidente Fabrizio Filippi: “I tre settori valgono da soli il 62% dell'intero valore della produzione agricola regionale”.

Irrigazione campi

Irrigazione campi

Firenze, 9 agosto 2022 - “Il vino e il florovivaismo valgono da soli il 57% dell'intero valore della produzione agricola regionale: a questo si aggiunge l'olio che vale invece il 5%. I tre settori trainano la nostra economia regionale e sono messi in crisi dalla siccità”. L'allarme è quello di Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. La siccità, d'altronde, sta complicando la situazione e anche le prossime settimane saranno complicate. Secondo Filippi “la siccità, con il 90% del territorio regionale in una condizione di criticità estrema, arriva in coda ad un anno di rincari e speculazioni per le aziende agricole il 38% delle quali si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo”.

Sulla vendemmia, si spiega da Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana, “all'Isola d'Elba e in Versilia le prime aziende hanno già iniziato a raccogliere le uve di pinot nero. Si stima un calo della resa del 10% per effetto della siccità. In Toscana si attende comunque una annata di buona-ottima qualità anche se l'andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo”. Gli effetti della siccità si sono manifestati anche nel comparto del florovivaismo: in Casentino “le piante giovani sono compromesse mentre quelle più grandi si stanno seccando e se non pioverà tra 10 giorni saranno perse”.

A livello politico Coldiretti Toscana “ha molto apprezzato l’impegno della Regione Toscana sul fronte programmazione, prima regione a stanziare risorse per il fondo di rotazione della progettazione delle opere irrigue da parte dei Consorzi di Bonifica, e sul fronte emergenza per realizzare invasi comprensoriali. Un’altra risposta potrà sicuramente provenire dalla rete di invasi aziendali privati, circa 16.000 quelli censiti dal Lamma che non sono utilizzati o sono stati chiusi, che la burocrazia ed i costi di gestione tengono in ostaggio. Per sbloccarli Coldiretti ha proposto una serie di modifiche alla legge 64/2009 e alla gestione delle rocce e delle terre da scavo per semplificare quelle procedure che potrebbero mettere in condizioni almeno una parte delle aziende agricole di sfruttarli”.

“Un altro passo avanti – si conclude da Coldiretti Toscana - dovrà farlo l’agricoltura attraverso tecniche più innovative e sostenibili per ridurre i consumi di acqua ed altri fattori produttivi e contestualmente aumentare la produttività. E’ un’agricoltura che già esiste, che necessità di investimenti e finanziamenti, e di cui in Toscana abbiamo già degli esempi”.

Niccolò Gramigni