Cittadini e salute, la classifica delle città: "Ecco dove si sta peggio"

Ecco come si posiziona la Toscana. Firenze è quinta nella graduatoria generale stilata dal Sole 24 Ore. Diversi indicatori presi in considerazione

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Firenze, 20 maggio 2019 - Firenze è quinta in Italia tra le città con i cittadini più in salute. E' questo uno dei risultati che più balzano agli occhi nella classifica sulla salute dei cittadini delle varie città stilata dal Sole 24 Ore. Una graduatoria che prende in esame vari indicatori, tutti sommati per formare poi appunto la classifica finale. 

Che è il risultato della media dei punteggi ottenuti dai diversi territori nei 12 indicatori presi in esame che fotografano tre aspetti fondamentali del benessere della popolazione: alcune performance demografiche registrate negli ultimi anni (ad esempio l'incremento della speranza di vita alla nascita), alcuni fenomeni socio-sanitari (come la mortalità annua per tumore e per infarto e il consumo di farmaci per asma, diabete e ipertensione) e le capacità dei servizi sanitari territoriali (dall'emigrazione ospedaliera alla disponibilità di posti letto e di medici, pediatri e geriatri in rapporto alla popolazione).

Per quanto riguarda le province toscane, Firenze è appunto quinta mentre Pisa si trova al sedicesimo posto. Prato occupa invece la diciannovesima posizione. Sono tre dunque le province toscane nelle prime venti. Siena è al trentesimo posto, Arezzo al 47esimo. Pistoia occupa la 75esima posizione e Lucca l'83esima. Grosseto la 97esima mentre Livorno si trova agli ultimi posti: è infatti 102esima su 107 province. 

Prato è quarta in Italia per la mortalità da infarto ed è la prima provincia toscana in questa graduatoria. Ed è prima anche nel consumo di farmaci per asma e malattie polmonari (ventesimo posto). Pisa è nona in Italia per presenza di medici di base ogni mille abitanti. Massima copertura di pediatri in Toscana: ci sono tre province nelle prime dieci in Italia: sono Siena, seconda, Firenze, quarta e Pisa quinta. 

"È una ovvietà ma ricordarcela e soprattutto ricordarla a chi ci governa è sempre utile: laddove c'è meno crescita e meno lavoro si vive peggio e si muore prima". Così Giacomo Martelli, presidente delle Acli Toscana, commenta la classifica. "Osservando i dati forniti dalla ricerca infatti notiamo che agli ultimi posti di questa classifica nazionale abbiamo tre realtà toscane, la provincia di Grosseto, quella di Massa Carrara e quella di Livorno, che sono anche quelle che fanno registrare i tassi di disoccupazione più alti della Toscana. É evidente che quando non c'è crescita il conto lo paghiamo non solo in termini economici ma anche socio-sanitari. Il che dovrebbe spingere i nostri politici e le nostre istituzioni a intervenire in maniera più stringente soprattutto in quelle aree della nostra regione che più di altre hanno pagato e stanno pagando la crisi economica", spiega Martelli.