Casellati: "Il 25 aprile deve rappresentare la liberazione da tutte le guerre"

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è intervenuta a Sant'Anna di Stazzema per commemorare le vittime dell'eccidio nazifascista del '44

La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati a Sant'Anna di Stazzema

La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati a Sant'Anna di Stazzema

Viareggio, 25 aprile 2022 - La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è arrivata alla chiesa di Sant'Anna di Stazzema per le celebrazioni della festa della Liberazione. Ad accoglierla il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, il prefetto di Lucca, Francesco Esposito, il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani e il presidente della provincia di Lucca Luca Menesini. Presente anche la segretaria del Pd in Toscana, Simona Bonafe'.

La seconda carica dello Stato e il sindaco Verona, nella piazza della chiesa, deporranno la corona di alloro al cippo che ricorda le vittime dell'eccidio nazifascista a Sant'Anna di Stazzema, dove il 12 agosto del 1944 si è consumato uno dei più atroci crimini commessi ai danni della popolazione civile. In quel giorno è morta l'umanità intera insieme a quelle 560 persone. Uomini, donne, bambini tutti morti senza alcuna pietà; uccisi dalle truppe nazi-fasciste in preda ad una cieca furia omicida. Tutte vittime indifese, senza responsabilità, senza colpe. Dopo l'eccidio l'ulteriore barbarie, il fuoco sui corpi, sulle case, nelle stalle, perfino gli animali vennero cancellati dalla storia.

"Celebrare qui il 25 aprile è molto significativo perché questo rappresenta uno dei luoghi simbolo della Resistenza. Il 25 aprile è la data in cui è stato seminato il germe dell'Italia repubblicana, dell'Italia libera, fondata sul diritto e sui diritti". Così la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a margine delle celebrazioni della festa della Liberazione a Sant'Anna di Stazzema, in provincia di Lucca. "Certamente quest'anno il 25 aprile ha un significato particolare - sottolinea Casellati - perché dopo 77 anni di pace in Italia ed Europa pensavamo che la libertà e la democrazia fossero concetti scontati, ci troviamo invece una guerra scoppiata nel cuore dell'Europa. Quindi quello che noi oggi possiamo auspicare è soltanto che si trovi una soluzione diplomatica a questo conflitto e questo 25 aprile rappresenti per così dire una liberazione da tutte le guerre".

La presidente Casellati ha, poi, aggiunto: "è davvero difficile dare un senso al dolore delle famiglie, alla sofferenza di una intera comunità che, a 78 anni di distanza, continua a vivere il ricordo di quella tragedia. Eppure, proprio la Festa della Liberazione ci dimostra che quella follia devastatrice non è riuscita ad annientarci. Siamo riusciti a risollevarci dalla barbarie e dalla spirale dell'odio animati dall'attaccamento all'umana solidarietà, dal senso dell'onore, da una forte volontà di rinascita. Determinante è stata l'esperienza della Resistenza, il cui valore storico va ben oltre il significato etimologico del termine. Non si è trattato solo di una mera opposizione ad una realtà di dittatura, oppressione e prevaricazione. Accanto all'azione demolitrice, la Resistenza è stata anche un moto di affermazione di una nuova dimensione di appartenenza nazionale. Il movimento spontaneo di un popolo composito, che, nel pluralismo delle visioni politiche, culturali e religiose, ha combattuto per la liberazione e insieme per affermare prospettive di libertà, giustizia, democrazia, eguaglianza e solidarietà".

Il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani  presente alla celebrazione del 25 aprile a Sant'Anna di Stazzema: "la terra Toscana ha vissuto in questo luogo l'eccidio piu' tremendo della seconda guerra mondiale nel corso dell'occupazione nazifascista. Le vittime furono 560, di cui 120 bambini, che si iscrivono nelle oltre 4mila persone innocenti uccise da giugno a settembre 1944 dai fascisti, ma Sant'Anna di Stazzema rimane l'episodio più drammatico. Per questo, la regione Toscana oggi ha il Pegaso, un simbolo greco, il cavallo che vola, che rappresenta il dinamismo, il coraggio e la liberta' del volo. Lo scelse il presidente toscano del Comitato liberazione nazionale entrando in palazzo Strozzi Sacrati per ricevere il potere dalle autorita' angloamericane".

Il sindaco di Stazzema, e presidente del Parco nazionale della pace di Sant’Anna, Maurizio Verona ha sottolineato il valore della Resistenza, che oggi lui riconosce nell’impegno in atto di tanti giovani ucraini per difendere la loro libertà e il loro popolo. "Siamo grati ai Partigiani, ai resistenti, a quei ragazzi che sacrificarono la loro gioventù, la loro vita per lottare per la libertà, giovani coraggiosi che scelsero di ribellarsi al fascismo, che decisero di schierarsi dalla parte giusta, ma anche quella più difficile in quel contesto storico, si rifiutarono di credere obbedire e combattere". Inoltre, il sindaco ha ringraziato l’Unione delle Fornaci della terracotta, e il sindaco di Montelupo Fiorentino, per aver donato i vasi con il logo del Parco nazionale della pace. "Sant’Anna di Stazzema – ha proseguito Verona - è stata teatro di un crimine contro l’umanità. Qui sappiamo bene quanto sia importante l’Europa e le sue istituzioni. È necessario che l’Europa diventi forte socialmente e politicamente, vogliamo che assuma il ruolo di protagonista anche per fermare il conflitto in Ucraina. È necessario relegare ad una esigua minoranza i nazionalisti, che auspicano invece il ritorno all’Europa delle Nazioni".

Il pensiero rivolto all'Ucraina

"Con la guerra in Ucraina sembra di vedere tornare indietro le lancette dell'orologio rispetto a quel cammino di cooperazione internazionale avviato nel secondo dopoguerra. Un cammino che, con la caduta del muro di Berlino, sembrava finalmente avere condotto ad un nuovo equilibrio geopolitico orientato al multilateralismo, finalizzato a promuovere una governance mondiale della sicurezza e dello sviluppo. La storia del XX secolo come quella del XXI secolo dimostrano che fuori da quell'equilibrio tutti i valori di civiltà tanto faticosamente conquistati rischiano di essere negati. E allora oggi serve lottare anche a livello internazionale perché le prospettive del dialogo e del multilateralismo possano prevalere sempre. Perché non c'è alternativa alla libertà. Non c'è alternativa alla democrazia. Non c'è alternativa alla fratellanza e solidarietà rispetto alle prove globali della contemporaneità. Solo rimanendo custodi fedeli di questi valori potremo costruire un futuro di speranza e prosperità. Questo è il grande messaggio che il Parco Nazionale della Pace affida a ciascuno di noi e mi auguro che la forza ispiratrice del 25 aprile ci aiuti a superare ogni barriera fisica e culturale per affermare, oggi più che mai, la liberazione da tutte le guerre" ha concluso Casellati.

"I nostri fratelli e sorelle che arrivano dall'Ucraina li abbiamo accolti ma non si sono trovate le deroghe per accogliere le persone che vengono da altri Paesi. I meccanismi chiamano in gioco anche la politica del Paese, i politici li abbiamo scelti noi, e allora ci tengo a sottolineare la sacralità delle istituzioni. Bisogna saper distinguere le istituzioni e la loro sacralità e chi le amministra". A dirlo è il presidente dell'associazione Libera, Don Luigi Ciotti, durante il suo intervento al parco nazionale della Pace a Sant'Anna di Stazzema per le celebrazioni del 25 aprile. "Come ha detto Papa Francesco - spiega Don Ciotti - 'ogni guerra lascia il mondo peggiore di come l'ha trovato', la guerra è un fallimento dell'umanità. La guerra è una follia, non ci sono parole per pensare alle 560 persone, moltissimi bambini, trucidate durante l'eccidio di Stazzema e non ci sono parole per gli orrori a cui assistiamo ogni giorno in Ucraina. Mi sorprende molto però che non si parli altrettanto delle altre 33 guerre nel mondo. Dobbiamo essere solidali con tutte le vittime di tutte le guerre dimenticate che continuano ad insanguinare il mondo".

Secondo l'europarlamentare Simona Bonafè: "l'Ucraina riporta prepotentemente la guerra in Europa e spazza via le nostre certezze. Le immagini che ci arrivano dei bombardamenti indiscriminati sui civili, delle fosse comuni, delle esecuzioni sommarie, della violenza sistematica sulle donne, dei massacri di Bucha, Irpin e Mariupol sono le stesse immagini di allora, di Stazzema, a cui avevamo detto mai più". Ancora la segretaria del Pd Toscana: "mi tornano in mente le parole di Sassoli, 'l'Ue non è un incidente della storia'. Noi siamo i figli e i nipoti di coloro che trovarono l'antidoto alla degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia. L'Unione europea in questa nuova fase geopolitica di disordine internazionale deve diventare protagonista dei nuovi equilibri, non semplice spettatore di decisioni prese altrove perché il tempo che stiamo vivendo ci richiama a grandi responsabilità. Negli anni passati in molti hanno scommesso sul declino dell'esperimento europeo, oggi dobbiamo avere la forza, il coraggio, la visione di rilanciare il nostro processo di integrazione politica e rendere l'Europa capace di rispondere alle sfide che abbiamo davanti".

Il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna, Umberto Mancini: "Sono motivo di sconforto e di turbamento le immagini delle città e dei paesi devastati che, ormai da due mesi, vediamo sulle televisioni, i racconti raccapriccianti che leggiamo sui giornali, il lugubre conteggio giornaliero del numero delle vittime. Sono immagini, sono racconti che qui, a Sant’Anna, conosciamo bene. I segni della sofferenza, del dolore e dello smarrimento che vediamo sui volti delle donne, dei vecchi e dei bambini ucraini, sono gli stessi che hanno segnato i volti delle nostre donne, dei nostri vecchi e dei nostri bambini".

Anche il primo cittadino di Stazzema ha espresso dissenso per la guerra in corso in Europa: "Putin in Ucraina si sta comportando come si comportarono i nazisti in Italia nel 1944. Di fronte alla crisi ucraina, ai crimini contro la popolazione civile, non ci possono essere né se né ma, ci può essere solo una ferma condanna. Il dato di oggi, è che c’è un popolo che sta cercando di difendere la sua democrazia, sta resistendo, e un esercito che ha violato indiscriminatamente i confini di uno Stato sovrano. Noi siamo dalla parte della povera gente, che non ha più una casa, che deve lasciare tutto, siamo dalla parte di chi ha visto il proprio territorio occupato". Maurizio Verona ha ricordato anche due superstiti simbolo di Sant’Anna, che hanno dedicato le loro vite alla memoria del 12 agosto 1944: Enrico Pieri scomparso a fine 2021, e Cesira Pardini medaglia d’oro al merito civile e scomparsa poche settimane fa. Oggi inoltre è stata dedicata la sala Europa della Fabbrica dei diritti a l’ex presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.